Lungi dall’essere dei pionieri, gli uomini che utilizzano la contraccezione cosiddetta “maschile” si appoggiano a una pratica vecchia di 40 anni. Oggi, non sono necessariamente militanti e hanno tutti la stessa preoccupazione: farsi carico della contraccezione, invece di delegarla alla propria compagna.
Ancora troppo poco accessibile e quindi troppo poco rappresentata, la contraccezione maschile risponde tuttavia a una domanda in crescita. Quando una donna incontra difficoltà con i metodi contraccettivi classici, molte coppie eterosessuali si ritrovano in un impasse contraccettivo. “Se non si vuole più fare ricorso alla pillola o alla spirale, non restano molte soluzioni: o il preservativo o l’astinenza… o se no, la contraccezione maschile”, spiega Karine, 42 anni, il cui compagno è sotto contraccettivi. In Francia, sono circa 150 a essere sotto contraccettivi, senza contare lo 0,8% degli uomini in età fertile che ha ricorso alla vasectomia (contraccezione definitiva che richiede una semplice operazione, senza alcun effetto secondario). Ormonali o termici, i metodi contraccettivi maschili sono inquadrati da protocolli medici e validati da medici che la prescrivono da 40 anni: i dottori Soufir, a Parigi, e Mieusset, a Toulouse.
Condividere le responsabilità
Dei dieci uomini che abbiamo intervistato, tutti hanno ricorso a questa pratica dopo aver preso coscienza del carico mentale sopportato dalle loro compagne, attuali o passate. “Non è un atto femminista, ma un atto di condivisione delle responsabilità”, assicura Robin, 33 anni, che ha portato lo slip contraccettivo prima di fermarsi per concepire un bambino. Grégoire, 47 anni e vasectomizzato dopo un anno, ha voluto “alleggerire [la sua] compagna, che prendeva ormoni da molti anni”.
In Francia, il metodo termico ha il vento in poppa. È sicuro e senza pericoli né effetti secondari. Consiste nel portare i testicoli alla base del pene, per aumentare la temperatura e arrestare naturalmente la produzione di spermatozoi. Alcuni strumenti permettono di mantenere i testicoli al caldo: lo slip contraccettivo (chiamato anche “slip bucato”, o “boulocho”) e l’anello per il pene “Androswitch”. Tutti e due devono essere portati quotidianamente quindici ore al giorno, come un indumento intimo.
Laboratori di cucito e di prova degli slip
Inventato negli anni ottanta dal Dottor Mieusset, lo slip contraccettivo è stato prima indossato da alcuni militanti dell’associazione per la ricerca e lo sviluppo della contraccezione maschile (Ardecom), creata nel 1979 a partire da gruppi di discussione di uomini giovani vicini al movimento della liberazione dell’aborto e della contraccezione (MLAC).
Oggi, gli slip contraccettivi possono essere forniti dal Dr. Mieusset nel contesto di un controllo medico. Ma alcuni uomini scelgono di fabbricarli da soli, sotto la propria responsabilità. David, 46 anni, ha partecipato a un laboratorio di confezionamento degli slip, organizzato dal collettivo bretone Thomas Boulou. Dal momento che incoraggia l’autogestione contraccettiva, il collettivo ha messo online dei consigli di cucito e diversi video tutorial per realizzare i propri slip, seguendo tre modelli a scelta: classico, jock-strap o a reggiseno. “Portare lo slip, è anche un immaginario erotico e sensuale da rivedere”, valuta David. Prosegue: “Provando gli slip tra uomini, non si cercava di misurarsi il pene o di sapere chi piscia più in alto. Era un momento prezioso che spostava i codici, al di là della cooptazione virile.”
“Delle sensazioni nuove, ma non sgradevoli”
Laurent, 31 anni. Ha preferito portare l’Androswitch, un anello pubblicizzato online (€ 37) da dicembre 2019 attraverso la società Thoreme e che si basa sul metodo termico. “Basta integrarlo nella propria routine. All’inizio ti dà delle sensazioni nuove, ma non sgradevoli o che causano disagio. Immaginate di non aver mai portato la biancheria intima e che decidiate di portarla, è la stessa sensazione”. “È una strada fantastica per usare la contraccezione nel rispetto dei corpi delle persone” – prosegue Laurent. “Anche con pochissimi mezzi, chiunque può utilizzare un metodo contraccettivo”.
Alcuni uomini utilizzano anche un contraccettivo ormonale il cui protocollo è validato dall’OMS: un’iniezione settimanale intramuscolare di un derivato del testosterone. Dato che il testosterone viene distrutto dal fegato, non può essere preso in pillola. “È abbastanza vincolante. Un’infermiera deve venire a casa mia tutte le settimane per farmi l’iniezione, ci spiega Thomas, 29 anni, che ha cominciato il trattamento a gennaio. Dato che il prodotto viene considerato come dopante, non lo distribuiscono con tanta facilità.” Come il suo equivalente femminile, il contraccettivo ormonale maschile può avere degli effetti secondari: irritabilità, aumento della libido e della forza fisica.
“Gli uomini hanno paura”
Se gli uomini possono essere sotto contraccettivo, questo “rimane ancora troppo spesso una cosa da donne”, certifica Erwan, 40 anni e molto attivo in Ardecom. Le donne sono maggiormente presenti alle riunioni informative sul contraccettivo maschile. “Come se la sessualità fosse legata agli uomini, e la procreazione alle donne”, lamenta Franck, 40 anni e vasectomizzato. Agli uomini si parla di Viagra, alle donne si parla di pillola.”
Per molti uomini, “agire sulla loro fertilità può essere vissuto come un attentato alle loro capacità sessuali”, osserva Alain Giami, direttore di ricerca emerito all’INSERM (Istituto Nazionale di Salute e di Ricerca Medica, ndt.) e co-autore di Diritti dell’Uomo e sessualità – Verso la nozione dei diritti sessuali?. Robin, 33 anni, conferma: “Quando parlo del mio slip contraccettivo con le persone vicine a me, ho la sensazione che gli uomini abbiano paura”. Tuttavia, il contraccettivo maschile “potrebbe permettere agli uomini di riprendere il controllo sul proprio corpo e di far valere i propri diritti riproduttivi e sessuali”, dice con entusiasmo Alain Giami. Una scelta liberatoria.
“Seguendo un metodo di contraccezione, ho avuto una sensazione di realizzazione e di fiducia condivisa all’interno della mia coppia, una nuova libertà dentro una sessualità senza procreazione”, ci confida Maxime, creatore dell’Androswitch.
Fuori della sua intimità di coppia, Maxime ha anche provato “un violento sentimento di solitudine e di isolamento”, di fronte a dei poteri pubblici e a un corpo medico inerte. Quanto a Grégoire, prima di aver ricorso alla vasectomia, non era riuscito a incontrare nessun uomo che avesse già fatto questa operazione.
Aspettando dei cambiamenti istituzionali, i dottori Soufir e Mieusset continuano ad agire. Nel gennaio del 2019, hanno effettuato un percorso di formazione per 26 medici sulla contraccezione maschile. La seconda sessione non si è potuta fare, per mancanza di sovvenzioni che sarebbero servite a spesare i medici. Quanto allo slip contraccettivo del dottor Mieusset, è in corso di industrializzazione, in via di prove cliniche a scala europea, affinché venga riconosciuto come dispositivo medico, venduto in farmacia. Inutile perdere le speranze, ci assicura Erwan. “Come per la legislazione sull’interruzione volontaria della gravidanza, è utilizzando questi metodi, nonostante l’insufficienza dell’accompagnamento medico, che si arriverà a fare pressione sulle istituzioni”.
Fonte
Magazine: Cheek Magazine
Articolo: On A Rencontré Des Hommes Utilisant La Contraception Masculine
Data: 3 luglio 2019
Autrice: Gaëlle Lebourg
Traduzione a cura di: Gloria Spagnoli