Madrid – In data 10 gennaio 2019 è stato costituito l’Osservatorio OMCI “Mujeres, Ciencias e Innovación” (Donne, Scienza e Innovazione, NdT) per la parità di genere, approvato dal Consiglio dei Ministri tramite regio decreto lo scorso 23 novembre.
L’obiettivo di tale organo è quello di perseguire la parità di genere nell’ambito di scienza, tecnologia e innovazione. Tramite misure quali il monitoraggio delle azioni dei dipartimenti ministeriali, delle amministrazioni pubbliche e di quanti intervengano nel settore università, scienza, tecnologia e innovazione in Spagna, esso cerca di creare sistemi di prevenzione e lotta contro il mobbing, le molestie sessuali e le discriminazioni di genere sul posto di lavoro, inclusi i casi di violenza di genere.
L’Osservatorio nasce con il fine di combattere qualunque tipo di discriminazione di genere. In precedenza, ci si affidava alla Unidad de Mujer y Ciencia (Unità donne e scienza, NdT), costituita da una sola persona. Questo nuovo organo collegiale interministeriale è invece costituito da un massimo di nove ministeri a livello di Direzione Generale, aspetto che potrebbe “simboleggiarne l’importanza”, come ha detto oggi (10 gennaio 2019, NdT) durante la conferenza stampa la presidentessa Ángeles Heras, Segretaria di Stato per l’università, la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione.
Ángeles Heras ha sottolineato l’importanza della creazione di questo ente per l’avanzamento della situazione delle donne nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, dal momento che “non sussistono dati riguardanti donne attive nell’ambito dell’innovazione poiché non vengono calcolati correttamente”.
Si cercherà di dare visibilità alla condizione delle donne in questo campo
L’OMCI punterà a promuovere le attività finalizzate ad alimentare la partecipazione delle donne in ambito scientifico, a garantire che le corti e i tribunali applichino in modo corretto la legge sulla parità, ad aggiornare i prerequisiti dei bandi e le normative degli organismi pubblici di ricerca e delle università per garantire la parità di genere nella selezione, a dare visibilità a donne scienziate per incentivare la scelta di questo tipo di carriera o creare politiche di parità efficaci in ambito scientifico. Inoltre, la presidentessa ha sottolineato l’importanza di spingere le donne ad assumere ruoli rilevanti e di sollecitare i tribunali affinché questo si realizzi.
Altri punti importanti da tenere presenti sono la maternità e la cura dei bambini. In questo senso, le donne sono solite allontanarsi dalla carriera di ricercatrici, nella quale risulta poi molto più difficile rientrare, come affermava già il comunicato stampa emesso dal Ministero quando fu annunciato questo progetto. Per questo motivo, verrà dato supporto agli incentivi alla natalità, poiché, secondo Heras, “il Paese necessita di scienziate e scienziati che siano anche genitori”, e che questa condizione non dia origine a pregiudizi sul posto di lavoro.
L’OMCI si riunirà almeno due volte l’anno, suddividendosi in una serie di gruppi di lavoro, e i primi dati sulle donne attive in ambito scientifico nel 2017 verranno resi pubblici l’11 febbraio. Attualmente vengono presi i dati rilevati negli anni precedenti come punto di partenza, per cui sarà necessario indagare ulteriormente in questo ambito per poter arrivare a risolvere il problema. Ora come ora, uno dei dati elaborati è la cifra allarmante di docenti universitarie donne, che rappresentano solo il 21%, contrariamente a quanto accade nei gradi più bassi, che vantano una presenza maggiore di donne. All’interno del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Consiglio superiore della ricerca scientifica, NdT), solo il 25% dei ricercatori che raggiungono il gradino più alto è composto da donne.
Fonte
Magazine: AmecoPress
Articolo: Ángeles Heras, presidenta del OMCI: “Tenemos que romper el techo de cristal”
Autrice: Lidia López Hernández
Data: 10 gennaio 2019
Traduzione a cura di: Elisa Sanguineti
Immagine di copertina: DarkoStojanovic