Articolo di Natasha Vagnarelli
Sì, ho visto Animali Fantastici e dove trovarli.
Sì, mi è piaciuto.
Sì, è vero, qualcuno potrebbe urlare: “Lo hai apprezzato solo perché sei Potterhead!”. Forse è vero, ma posso assicurarvi che questo è un bel film, ovviamente più apprezzabile se conoscete il mondo di Harry Potter, ma è comunque un’opera davvero valida, un’opera quasi a sé stante e, come ogni lavoro di J.K. Rowling, impregnato di temi tanto cari a questo sito.
Prima di continuare la lettura, vi avviso che il seguente articolo potrebbe contenere piccoli spoiler sulla saga originale e sul film.
Cominciamo, quasi banalmente, ma non me ne vogliate, con la discriminazione.
Abbiamo conosciuto l’Inghilterra magica come un luogo ove molti stregoni sono estremamente legati alla concezione di “purezza di sangue” e che considerano i babbani (i “semplici” umani, persone dal sangue non magico al cento percento) come la feccia del mondo.
In questo nuovo film facciamo ciao ciao all’Inghilterra per approdare sul suolo americano, nel quale questa discriminazione tra maghi e babbani (o nomag, se preferite) è, a mio parere, ancora più complessa e sottile.
Nonostante anche nel Regno Unito sia presente uno Statuto di Segretezza, negli Stati Uniti, per preservare il mondo magico le regole sono decisamente molto più severe, tanto da vietare anche le unioni fra nomag e maghi, cosa invece molto frequente e accettata (a parte eccezioni) in Inghilterra.
Guardando il film, tuttavia, noterete che queste regole così restrittive non sono dovute a una considerazione degli essere dotati di poteri magici come esseri superiori. La causa di questo Statuto così rigido è, principalmente, la paura.
Per la prima volta, infatti, vedremo i maghi minacciati dai babbani, i quali saranno persino riuniti in sette di cacciatori di streghe, i Secondi Salemiani, i quali, tuttavia, sono anch’essi spaventati dai maghi. Vi è presente quindi un circolo vizioso di paura e chiusura mentale dal quale sembra essere davvero difficile uscire, ma vedremo come un potere ancora più grande del terrore è capace di abbattere le barriere alzate tra nomag e stregoni, ovvero l’amore.
E a proposito di amore, sono certa che due nomi vi sono rimasti impressi durante la visione del film (ma anche semplicemente del trailer): Albus Silente e Gellert Grindelwald. Il primo, conosciuto come il preside di Hogwarts durante le avventure del giovane Harry; il secondo, come il mago oscuro più potente e temuto prima dell’ascesa di Lord Voldemort.
Se non siete a conoscenza delle affermazioni della Rowling riguardo a questi due personaggi, lasciate che vi illumini.
L’autrice della saga, e sceneggiatrice di questo ultimo film, ha dichiarato che Albus Silente è omosessule e che era innamorato di Grindelwald.
Non tutti hanno deciso di abbracciare questa idea, appellandosi alla cosiddetta “morte dell’autore”, ovvero la perdita di autorità del creatore di un’opera quando questi non inserisce un’unica e chiara chiave di lettura all’interno dell’opera stessa, lasciando quindi al lettore la possibilità di sceglierne l’interpretazione. In sintesi: J.K. Rowling ha detto dopo aver scritto i libri che Silente è gay, ma finché non lo leggo in un libro o lo vedo in un film, per me sono parole vuote.
E qui entrano in gioco i sequel di Animali Fantastici e dove trovarli. Le ultime notizie dicono, infatti, che potrebbero esserci addirittura altri quattro film successivi a questo. Ed essendo la stessa Rowling a curare la sceneggiatura, perché dovrebbe rimangiarsi le proprie parole, e non inserire il coming out definitivo di Albus Silente?
Molti considerano già quest’alternativa al limite dell’abominevole, perché bisogna pensare ai bambini! Oltre al fatto che in sala l’età media è di circa sedici anni – e quindi, volendo, questo problema potrebbe anche non porsi – mettiamo caso che davvero schiere di bambini vadano a vedere questa nuova saga nella saga, come ho fatto anche io ai tempi dell’uscita de La Pietra Filosofale: quale problema dovrebbe generare il vedere un uomo innamorato di un altro uomo?
La cosa in sé è assolutamente innocua. I bambini comprendono l’amore in modo più semplice e puro di quanto si possa pensare quando non sono indottrinati al pregiudizio dalla società o dall’ambiente familiare in cui vivono, ne ho avuto la conferma molte volte.
Quindi, zia Jo, mi appello a te. Sai che smacco sarebbe a tutta la comunità omofoba vedere su schermo, in una delle saghe più famose e amate al mondo, un personaggio omosessuale? Dichiarato? Avanti, rendimi nuovamente fiera di te.