Ladies, vi capita mai di entrare in un negozio e subire il fascino di un capo del reparto uomo? Vi capita mai di vedere una pubblicità e pensare “Quel completo maschile mi starebbe benissimo“? Vi capita mai di “rubare” nell’armadio di papà, di un fratello o del fidanzato?
Se avete risposto SÌ ad almeno una di queste domande, preparatevi a leggere la #goodnews di oggi.
Casey Legler, ex atleta olimpionica, ora celeberrima per essere diventata la prima donna ingaggiata come modella maschile, è una 35enne francese alta ben 188 cm. Oltre a essere estremamente affascinante, creativa e intelligente, questa giovane donna svolge inoltre un compito molto importante: stravolge i generi, spronando chiunque voglia a giocare con il proprio io, e dando a tutti noi l’occasione di pensare seriamente a cosa comporti il dover essere necessariamente femminili o maschili. La Casey bambina, che sognava tutù rosa e libri, ha vissuto tra Florida e Francia, imparando ben presto le differenze culturali di questi paesi. Crescendo, poi, ha realizzato le diverse percezioni che le persone hanno circa i generi, appurando che non sempre quello che si è all’esterno rappresenti quanto si abbia e senta all’interno.
Della sua infanzia ricorda in particolar modo le audizioni come attrice, alle quali partecipava presentandosi per i ruoli maschili. Ha smesso solo quando, una volta, anziché prenderla per la parte di un ragazzino, le venne proposto il ruolo di una femme-fatale 35 enne.
Casey ha vissuto innumerevoli vite. Sorella di 5 altri figli nati da un giocatore di basket professionista, fino ai 21 anni ha nuotato per la Francia (sebbene nuotare non le fosse mai piaciuto più di tanto), e ha ricevuto la sua istruzione a casa. Dopodiché, ha fatto le valige ed è partita alla volta della Florida, più precisamente nella prima scuola in cui avessero mai installato dei metal detector. Una volta smesso di nuotare, però, ha dovuto rinunciare alla borsa di studio che le aveva finora permesso di studiare, trovandosi costretta a reinventarsi.
Così, tra un lavoro come commessa e l’altro, Casey ha potuto concentrarsi sulla sua arte, approdando poi, tramite un amico, alle agenzie di moda di New York.
Ed è soprattutto nella moda che Casey ha potuto sperimentare questi giochi di ruolo. Da sempre, infatti, quest’industria ha sperimentato con i generi, rompendo il binarismo uomo vestito da uomo – donna vestita da donna (basti pensare alle parrucche e trucco per uomo del 18° secolo, o ai più recenti David Bowie, Patti Smith e Andreja Pejić).
Una delle principali abilità della moda è infatti quella di cambiare, anche in toto, il look di una persona. Questo poi si può unire anche a pensieri filosofici di un certo rilievo, come a quelli di Judith Butler che, nel 1990, ha sottolineato come vedere un uomo vestito da drag queen possa essere utile al fine di realizzare quanto difficile sia, per una donna, essere femminile ogni giorno dell’anno.
Felice come non mai, la giovane francese finalmente entra in questo settore, esprimendo tutta se stessa senza limiti né remore.
I consensi sono arrivati ben presto. Bella Freud, designer di successo, è rimasta colpita dalla forza e dal carisma di Casey, notando subito l’innato talento della ragazza.
Dal canto suo, Casey spera che grazie a lei tutte le ragazze che vogliono tagliarsi i capelli corti, o indossare abiti considerati più maschili, lo facciano non solo perché desiderose di seguire la moda del momento ma perché abbiano il desiderio di esprimere se stesse al 100%. Perché, come dice lei stessa, non tutte le donne sembrano ragazze, e il fatto che lei possa stravolgere questi limiti dà come risultato che anche altri limiti possano essere superati, ampliando di conseguenza i (ristretti) ideali di bellezza che questa società troppo spesso ha.