Articolo di Margherita Brambilla
A febbraio ha calcato il palco di Sanremo con N.E.G.R.A, e, se conoscete abbastanza bene Bossy, saprete già che ci è piaciuta tantissimo. Dallo stesso album del singolo sanremese sono già stati estratti altri due brani, ma il terzo, Afrofunky, è legato a una campagna di Amref, Musica per l’Africa. Insomma, non potevamo non parlare con Cecile.
Hai portato a Sanremo un testo sulla questione del razzismo, sugli stereotipi e su una società che te li ha fatti vivere sulla tua pelle. Abbiamo letto che il periodo che hai passato negli USA ti ha formato molto in questo senso. Per esempio, un discorso che si fa moltissimo negli USA riguarda proprio la n-word che tu usi nel titolo del tuo pezzo.
È assolutamente una questione importante.
Chiaramente la parola NEGRA è una parola offensiva, per quanto mi riguarda… sappiamo benissimo che lo è.
Negli USA è una parola molto forte, spesso ho sentito dire questa parola da molti ragazzi neri ad altri ragazzi neri, ma senza cognizione di causa.
Ho anche visto scene di ragazzi bianchi chiamare altri “nigga”.
Negli USA sappiamo benissimo cosa vuol dire se abbiamo studiato un po’ di storia.
Io chiaramente non ho cantato questo brano per fare un paragone con gli Stati Uniti.
Io vivo in Italia e mi sono rivolta ad alcune persone. Ho provocato, lo so bene…
Cantare con quella forza più e più volte ripetendo questa parola non è stato semplice, è troppo forte anche per me.
Ci vuole coraggio e tanto.
Il ritornello serve semplicemente per smascherare l’idiozia e l’ipocrisia di alcune persone. “N.E.G.R.A.” chiaramente è un pretesto, ma potrebbe essere semplicemente anche “Frocio”, “Brutta”, “Grassa”, ecc. qualsiasi altra cosa, qualsiasi altra parola che viene puntualmente utilizzata per etichettare qualcuno e dire “Tu sei diverso!”.
Poi la mia domanda è: chi stabilisce la normalità? diverso sì, ma da chi?!
Nel brano c’è chiaramente l’insulto pubblico, “Negra” ripetuto più volte a rafforzare la componente razzista della brutta parola, ma usando una delle parole sopraccitate rimarrebbe comunque razzista e offenderebbe in ogni caso le donne in genere, e le persone in quanto tali e purtroppo ciò accade. Nel senso, io sono nera e canto N.E.G.R.A., ma le donne in genere subiscono spesso soprusi dei quali mi piacerebbe non sentire parlare mai più. Questo è un brano contro ogni genere di discriminazione e contro l’ipocrisia che è una delle componenti fondamentali del brano, si può girarla come la si vuole, ma resta sempre ipocrisia, almeno quella che io ho vissuto sulla mia pelle.
Ma quando mi vedi nuda non te ne frega più
Prima vi è l’insulto ma poi in un contesto più intimo, dove siamo senza barriere, si fa finta di nulla…
Mi dici “negra”ma poi a letto mi vuoi.
Mi chiami “frocio”ma poi tradisci tua moglie con un transessuale.
Mi chiami “grassa” ma sono la tua perversione.
Ipocrisia.
Sempre sulla n-word e sulla “provocatorietà” del pezzo: secondo te siamo ancora troppo conservatori come paese per premiare un linguaggio così forte?
Il mio intento non era quello di far “premiare” questo linguaggio.
Per quanto mi riguarda io non volevo vincere il Festival di Sanremo ma fare arrivare un messaggio.
Se sono arrivata fin lì di certo non siamo conservatori come sembra, sono stati fatti dei piccoli passi avanti.
A volte la musica può far risultare argomenti pesanti molto più leggeri. Non è semplice arrivare a tutti, ma la musica può tanto.
In varie interviste ti sei espressa a favore delle unioni civili; viene spontaneo chiederti come mai tra tutti i pezzi di canzone censurabili per ragioni di tempo siano stati censurati quelli in cui facevi riferimento all’omosessualità. È stata una scelta tua?
Sarò sempre e per sempre a favore della comunità LGBT.
Per quanto riguarda il “taglio” del brano, purtroppo il regolamento Rai voleva che le canzoni per tutti i cantanti avessero la durata di 3:00 minuti.
Il mio brano dura all’incirca 3:45 per cui di base abbiamo dovuto io e il mio produttore fare un taglio.
C’è chi si vanta di ideali dove negri ed omosessuali indifferentemente sono tutti uguali, cioè diversi e in quanto tali sono da trattare differentemente dai normali e questo fa paura
Sono le frasi più lunghe del brano, e occupavano quei 30/40 secondi in più, sono le più lunghe metricamente parlando. Già il regolamento ci dava dei limiti e poi per una maggiore scorrevolezza del brano abbiamo dovuto togliere quelle frasi.
Fosse stato per me avrei cantato il brano per esteso.
Dell’ignoranza pieni d’arroganza conta l’apparenza però in fondo manca la sostanza, quanta indifferenza e piango sola dentro la mia stanza, non preoccuparti della N.E.G.R.A. quando è triste prende e danza
Dovevamo anche dare spazio al mio ‘rapper’ Rafé che doveva cantare all’inizio e nel mezzo. Anche il 27 di novembre il regolamento chiedeva lo stesso in un certo senso, anche se il brano durava 2:30 , e li abbiamo tagliato persino la parte di Rafé. Nessuna censura da parte mia né della Rai, purtroppo il regolamento voleva cantassimo tutti quanti il brano di 3:00, io con il mio brano già ero fuori, per questione di minutaggio .
Pensi di continuare su una strada di musica “impegnata”?
In realtà sono molto sincera, mi piace cantare e poter comunicare le mie emozioni.
Amo di fatto comunicare, per cui se cantando con passione posso anche dire qualcosa di importante ed arrivare a qualcuno, questo mi rende felice.
Per N.E.G.R.A. si è parlato di “black music”. Che ne pensi? È quello che volevi?
Per quanto riguarda il sound, sicuramente sì.
Anche se sono uscita fuori ogni canone, il tipo di musica che faccio è molto “contaminata” e la maggior parte dei suoni che utilizzo sono elettronici o digitali.
Sono molto eclettica ma devo dire che l’elettronica mi piace moltissimo.
È da poco uscito il tuo album: è sugli stessi sound?
Il mio album è un mix di tutto ciò che sono, un disco eclettico, eccentrico, elettrico ed elettronico: dieci brani più un remix deep house del brano sanremese.
Progetti per il futuro?
Ho appena concluso gli studi nell’Accademia di recitazione dove studio e non vedo l’ora ricomincino le lezioni ad ottobre.
Sicuramente il mio sogno è quello di poter diventare anche un’attrice.
Ah ma la domanda non era sogni nel cassetto, ahah!
Beh progetti? Molti.
Per ora vi sono alcune date nel Lazio, ma ho un planning che varia dal giorno alla notte per cui non mi ricordo mai i miei impegni, chiedo venia!
Ma seguitemi sulla mia pagina Facebook sicuramente prima che lo sappia io lo saprete voi cosa farò 😉