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Come si ridefinisce la mascolinità su Instagram?
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Come si ridefinisce la mascolinità su Instagram?

Da qualche mese, i profili Instagram in cui si parla di mascolinità si sono moltiplicati, aprendo spazi di discussione ben accetti, in un momento in cui l’obbligo a essere virili ha ancora la pelle dura. Nomi come @tubandes, @lesnouveauxprinces o anche @lesgarconsparlent sono i nuovi avatar di questa “mascolinità positiva” o “autentica”.

“Ho il cuore erettile e sentimenti”, scrive Guillaume, 26 anni, nella descrizione del suo profilo Instagram @tubandes. Su quest’ultimo, lanciato nel settembre del 2018, ormai seguito da più di 141.000 iscritt*, il ragazzo – che preferisce non pubblicare il proprio cognome – dalla rivendicata sensibilità raccoglie le testimonianze e gli screenshot di conversazioni. Uomini infastiditi dalle donne che vogliono “un uomo, uno vero”, svelano le loro paure e le pressioni che subiscono (in particolare a letto), raccontano di essere stati vittime di violenze…

Controparte maschile di @tasjoui, che esplora l’orgasmo femminile, @tubandes oggi fa parte di una piccola costellazione di iniziative simili, tra cui @lesnouveauxprinces, @lesgarconsparlent e @baptiste_new_masculinite. Profili con cui offrire agli uomini uno spazio di discussione dedicato dove possano decostruire gli stereotipi di genere a modo loro.

“Su tutti gli account femministi, ci sono sempre dei ragazzi che dicono: ‘Sì, ma anche noi uomini subiamo pressioni sociali’, il che è vero ma non è sempre il posto per parlarne”, fa notare Antoine, 23 anni, che segue @tubandes, che definisce come “feel good” e “amorevole”.

Mascolinità positiva

Collegandosi all’ideale di uomo virile, dominante e insensibile, questi profili fanno emergere una nuova visione della mascolinità, detta positiva, ma prima di tutto libera: “La mascolinità positiva è la reinvenzione delle nuove mascolinità, al plurale. Non c’è un modello che dica che bisogna essere uomo così o cosà”, insiste Lou Carenar, 25 anni, che gestisce @lesnouveauxprinces. Un nome che fa eco a questa visione plurale degli uomini: “Né principi azzurri, né stronzi”, si legge nella descrizione dell’account che riunisce testimonianze di uomini amorevoli, attenti ed empatici. Come quella di E., 22 anni: “Anch’io ho paura di non incontrare mai l’amore, di non vivere una bella relazione passionale. È più difficile ammetterlo da ragazzo, ma anche l’idea che io non ami e non sia amato mi fa male.”

“Far vedere che ci sono uomini che si sentono coinvolti: questo può ridare speranza.”

Si capisce presto perché, riducendo le violenze psicologiche e perfino fisiche che derivano dagli obblighi a essere virili, la mascolinità positiva può tranquillizzare le relazioni di coppia (etero, ma non solo, sottolinea Lou Carenar). E rassicurare le donne: “Le femministe si sentono spesso scoraggiate di fronte all’inattività degli uomini. Far vedere che ci sono uomini che si sentono coinvolti, questo può ridare speranza”, dice. Non è d’altronde un caso se il pubblico di questi account è per la maggior parte femminile e spesso già appassionato dei contenuti femministi di @tasjoui, @gangduclito, @mercibeaucul_ e @jouissance.club.

Una questione di benessere

Creatore di @lesgarconsparlent, Dina* preferisce parlare di “mascolinità autentica”: “Raccomando un’accettazione totale di sé in quanto uomo, incluse le qualità che vengono attribuite tradizionalmente alle donne, come la sensibilità. Spero veramente che gli uomini che leggono le mie pubblicazioni si diranno un giorno: ‘Anch’io ho voglia dimostrare chi sono veramente’.”

Una questione di benessere psicologico, ma anche, in questo caso, di salute sessuale. Fondata nel maggio del 2019, la start-up Charles.co utilizza anche i social network per proporre dei servizi di tele-consulenza medica agli uomini che soffrono di disturbi di erezione o di eiaculazione precoce, incoraggiando coloro che ne sono coinvolti a parlarne per alleggerire le cose.

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La causa, tuttavia, è lontana dall’essere vinta: “Penso che questa nuova mascolinità guadagni terreno, ma al prezzo di un ritorno di fiamma serio che ci viene da quelli che sono bloccati in una mascolinità eccessivamente tossica”, osserva Dina. Commenti che indispongono, anche da parte delle “femministe radicali che pensano che non ci sia posto per gli uomini nel dibattito” come dice @lesnouveauxprinces, e persino shadow ban (azione di nascondere un utente e i suoi contenuti dalla rete, NdT) sui social network nei confronti di @lesgarconsparlent, rivelano la persistenza dei tabù e il fatto che il cammino da percorrere sia ancora lungo.

Sviluppo personale o lotta politica?

Questo metodo di espressione di sé assomiglia anche, da un certo punto di vista, allo sviluppo personale, sottolinea il sociologo Arthur Vuattoux. “Questi account raccomandano una visione della mascolinità abbastanza centrata su di sé. Il metodo può essere molto compatibile con il femminismo se tiene conto delle ineguaglianze in maniera globale”, analizza. “Il rischio è anche di riprodurre un discorso del tipo: ‘Guardate come sono un uomo che si comporta bene’, smettiamo di dire che tutti gli uomini sono dei macho violenti’.”

La creatrice di @lesnouveauxprinces l’ha capito bene: per lei, non se ne parla nemmeno di mettere sullo stesso piano le pressioni subite dalle donne e quelle subite dagli uomini, né di dimenticare che questi ultimi avranno sempre un privilegio di genere. “Subiscono anche degli stupri, è vero, ma non è mai la stessa violenza che subiscono le donne: non è sistemica. Bisogna mostrare le pressioni che pesano su di loro e che sono propriamente maschili, come le emozioni.” In questa lotta comune contro il patriarcato, a ciascuno la sua lotta: alle donne la conquista dell’orgasmo, agli uomini della sensibilità.

Fonte
Magazine: Cheek Magazine
Articolo: Comment la masculinité se redéfinit-elle sur Instagram?
Autrice: Sophie Kloetzli
Data: 4 ottobre 2019
Traduzione a cura di: Gloria Spagnoli
Immagine di copertina: Cheek Magazine
Immagine preview: LES GARÇONS PARLENT

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