Articolo di Laura Losanna
Le mestruazioni: abbiamo imparato a gestirle da quando eravamo ragazzine e sono entrate a far parte della nostra quotidianità da anni. Proprio per questo motivo è raro che ci salti in mente di fermarci e chiederci se ci siano altri modi più vantaggiosi, più comodi, più economici, più igienici o più ecosostenibili per gestirle.
Non fraintendetemi, non c’è nessun giudizio morale nelle mie parole: è normale non porsi mai domande del genere proprio perché il ciclo mestruale è presente nelle nostre vite da così tanto tempo che è finito per diventare una routine. Ma se state leggendo questo articolo, allora questa potrebbe essere l’occasione buona per chiederci insieme: le nostre mestruazioni, le stiamo davvero gestendo al meglio?
Quella che vi sto per suggerire è la soluzione che personalmente mi ha permesso di gestire il ciclo mestruale con la maggiore consapevolezza e cura possibile. Messo in chiaro il fatto che questa sia solo una proposta e non un imperativo, sappiate che, se deciderete di non seguire questo suggerimento, avrete comunque il merito di esservici informate – e non per questo meritereste di meno l’appellativo di “donne consapevoli delle proprie mestruazioni”.
Avrete già capito dal titolo che la soluzione che vi sto per proporre riguarda l’utilizzo della coppetta mestruale. Per chi non la conoscesse, si tratta di una coppetta, generalmente di silicone, da inserire all’interno della vagina in modo tale che il sangue mestruale venga raccolto al suo interno. Una volta piena la si svuota, la si sciacqua e la si infila di nuovo.
Elencherò solo brevemente i numerosi vantaggi, per così dire, “pratici” associati all’uso delle coppette mestruali, poiché sono informazioni che potete trovare ovunque nel web. Molto schematicamente:
- Igiene. Dimenticatevi secchezza vaginale e irritazioni di varia natura: la coppetta mestruale non provoca infezioni di alcuni tipo. Infatti si limita a raccogliere il sangue mestruale, lasciando inalterato l’equilibrio della mucosa vaginale.
- Odori. La coppetta non ne genera alcuno, al contrario di tamponi e assorbenti esterni, perché non assorbe l’umidità né fa sudare. Come già detto, raccoglie, non assorbe.
- Comodità. Una volta inserita, ci si può tranquillamente dimenticare della sua esistenza: non si fa sentire minimamente e non provoca alcun tipo di fastidio, come se non ci fosse. Per chi pratica sport, anche acquatici, è l’ideale.
- Autonomia. Ciò dipende dal tipo di flusso che ognuna di noi ha e dal tipo di coppetta che sta utilizzando, ma nel complesso possono intercorrere molte ore tra un cambio e l’altro – nei giorni di flusso medio-scarso addirittura 8-12 ore! Questo perché la capacità contenitiva (ovvero la quantità di sangue che la coppetta può raccogliere) è superiore rispetto a quella di un tampone o di un comune assorbente esterno.
- Costo. Una coppetta può costare indicativamente dai 15 ai 25 euro, quindi molto più di un pacco di assorbenti, ma il risparmio nel corso del tempo è davvero enorme: una
coppetta può essere riutilizzata per molti anni – indicativamente dai 5 ai 10. Considerando che in circa metà anno si recupera completamente il costo della coppetta, è evidente che il vostro portafoglio ne gioverà non poco. - Impatto ambientale. Niente mucchi di assorbenti né di tamponi da mandare al macero: i “rifiuti” prodotti dal vostro ciclo saranno solo il vostro biodegradabilissimo sangue mestruale e una coppetta di silicone ogni 5-10 anni.
La coppetta mestruale non è parecchio vantaggiosa solo da un punto di vista strettamente pratico, ma anche sotto l’aspetto psicologico. Tanto per cominciare, il suo utilizzo ci permette di scoprire e conoscere davvero il nostro corpo. Per fare un esempio, moltissime donne non sapevano dell’esistenza di una cervice né di dove fosse collocata prima di essersi avvicinate all’uso della coppetta. Inoltre è necessario valutare con precisione le proprie caratteristiche per scegliere il tipo di coppetta più adatta a noi: quanto è alta la nostra cervice, quanto è abbondante il nostro flusso, quanto è tonico il nostro pavimento pelvico? Per farlo, dobbiamo sopire i nostri timori e pregiudizi e… osservarci, scoprirci, conoscere in modo più profondo noi stesse e il nostro corpo.
Tra parentesi, non fatevi spaventare dalla mole di parametri che dovrete considerare per trovare la coppetta perfetta: su internet esistono siti, blog e gruppi che contengono descrizioni chiare e complete di tutte le informazioni di cui avete bisogno.
Per utilizzare al meglio la coppetta mestruale è dunque necessario comprendere come funziona il nostro ciclo in modo più preciso: è solo allora che si impara a gestirlo con molta più attenzione rispetto al passato. I vantaggi? Enormi: ci si prende cura di sé per la prima volta in modo davvero consapevole, con conseguente aumento di autostima, body confidence, sicurezza e soddisfazione personale.
C’è infine un altro aspetto da non sottovalutare: al di là della sfera privata, l’utilizzo delle coppette mestruali può avere in certi casi un grosso impatto addirittura a livello sociale. Se esse possono portare una piccola rivoluzione nella nostra quotidianità, nella vita di alcune donne possono portarne una molto, molto più grande. Nei paesi più poveri, infatti, le mestruazioni costituiscono un enorme problema: poiché i costi degli assorbenti sono elevatissimi, questi vengono spesso sostituiti con fogli di giornali, stoffe e, nel peggiore dei casi, anche con foglie, fango e sterco. Ovviamente le conseguenze sul piano dell’igiene e della salute sono pressoché catastrofiche. Inoltre i tabù che pesano sul ciclo mestruale di queste donne sono ancora molto, troppo pesanti: il più delle volte alle donne e alle ragazze non è permessa una completa partecipazione alla vita sociale nei giorni di mestruo – giusto per rendersi conto della gravità della situazione, basti pensare che molte bambine sono addirittura costrette a rinunciare a frequentare le lezioni scolastiche in quei giorni.
Per questo motivo è nata Femme International, l’ONG che mira, da una parte, alla sensibilizzazione mondiale riguardo a questo problema, dall’altra, all’educazione di queste donne e ragazze sull’anatomia femminile e sul modo migliore per gestire il proprio ciclo, distribuendo gratuitamente coppette mestruali e insegnando loro ad usarle. I vantaggi per queste donne sono davvero enormi, innanzitutto a livello igienico-salutare, oltre che economico e socio-culturale.
Se siete curiosi, cercate sui social l’hashtag #28ReasonsWhy: vi reindirizzerà ai post in cui vengono chiarite, una ad una, le 28 buone ragioni per cui la coppetta mestruale e un’adeguata educazione possono davvero fare la differenza – una semplice ed efficace testimonianza dell’incredibile forza emancipatrice di cui una piccola coppetta di silicone può farsi carico.
Sono oramai tantissimi anni che uso solo più la coppetta mestruale, e non tornerei mai indietro. E’ comodissima, è pratica, non si sente e posso dimenticarmela totalmente.
Io avevo spesso problemi di irritazione con gli assorbenti esterni e con i tamponi interni c’era il problema che i primi giorni a volte dopo due ore dovevo già cambiarlo avendo il flusso abbondante. Lavorando in giro presso clienti, a volte era veramente un problema e disagio, tanto da dover a volte fare i calcoli delle ore e ritagliarmi le pause per il cambio. Niente di tutto ciò con la coppetta.
A tutti i vantaggi aggiungo anche la possibilità di “giocare di anticipo”. Mentre un tampone non è possibile metterlo senza che ci siano le mestruazioni in corso, o comunque causa secchezza e disagio, e l’assorbente esterno è un fastidio, non c’è nessun problema a mettere la coppetta la mattina in cui ho idea che mi dovrebbe arrivare il flusso, o appena sento i primissimi crampi, senza a quel punto preoccuparmi con l’ansia alla prima sensazione e correre in bagno a controllare.
Io la uso anche andando spesso in giro appunto, perfino in campeggio, ed al massimo l’unica accortezza che può servire è di portarsi una bottiglietta d’acqua nel bagno per sciacquarla prima di reinserirla, per poi lavarla bene e farla bollire quando la si ripone, senza mai alcun problema di igiene in merito.
Se poi la sua diffusione oltre ad aiutare su queste cose quotidiane, economia personale ed ecologia, toglie anche problemi più gravi di igiene nei paesi disagiati e tabù, ben venga!