
Classe '93, è in Regno Unito dal 2013 e, se…
Di Vicky Beeching (twitter @vickybeeching)
Articolo originale qui.
“Gesù era femminista e lo sono anch’io”. Questa è una frase che uso spesso nei seminari sul femminismo e l’uguaglianza di genere. E’ interessante vedere la reazione delle persone quando questa stessa frase è invece pronunciata di fronte a un pubblico religioso.
Alcune reazioni sembrano in antitesi, specialmente tra i cristiani.
Alcuni cristiani sono felicissimi del termine “femminismo” e sentono che rappresenti un movimento attivo per la parità delle donne nella società e in chiesa.
Altri sono disgustati da questa parola, perché la associano solamente a donne arrabbiate, che bruciano reggiseni, in una missione per sovvertire gli uomini. Queste persone mi hanno spesso detto che non dovrei identificarmi come femminista, dato che le donne nel cristianesimo “dovrebbero essere graziose, miti e pazienti” secondo l’interpretazione delle scritture bibliche.
Femminismo è un termine forte. Spesso fa venire in mente caricature e stereotipi relativi a movimenti degli anni ’60. Sì, il femminismo ha coinvolto proteste dove si bruciavano i reggiseni, un sacco di urla e di proteste. Ma da quando tutto questo è incompatibile con la fede cristiana? Non dovremmo essere legittimamente oltraggiati dalle ingiustizie? Dovremmo forse parlare a voce bassa, di quel 50% della popolazione che viene abusata, messa da parte o ferita? Non penso proprio. C’è sempre uno spazio per le urla e la passione per qualcosa di necessario ed urgente . Gesù che scaccia i mercanti dal Tempio è un esempio calzante e pratico di passione e virtù.
Quando chiedo spiegazioni ai cristiani riguardo l’incompatibilità del femminismo con la bibbia, le ragioni che mi vengono presentate sono queste: il femminismo è formato da a) donne che odiano gli uomini b) donne che si ribellano all’ordine gerarchico dei generi creati da Dio c) donne che non incarnano il carattere amorevole e mite che la bibbia incoraggia e d) donne che rifiutano l’dea del matrimonio.
Nessuna di queste cose sono intrinsecamente proprie del femminismo. Sono stereotipi e caricature. Il femminismo, di fondo, riflette il desiderio che TUTTI siano pari. Se quando il movimento, a volte, mostra un atteggiamento di disprezzo verso gli uomini, sta semplicemente promuovendo un’ineguaglianza diversa da quella che stanno criticando; è ipocrita e non rappresenta il movimento nella sua totalità.
Parole consumate dal tempo.
Sì, le parole sono caricate del significato che acquisiscono nel tempo. E diventano consumate e esauste per essere state usate eccessivamente. E molte continuano ad essere utilizzate a discapito di questo. “Cristiano” è un esempio calzante; sicuramente è una parola che ha assorbito connotazioni negative per gli eventi come le crociate. Ma non ci liberiamo del termine in ogni caso. Allo stesso modo, femminismo è una parola importante e ha bisogno di essere conservata, anche se i suoi significati caricaturali devono essere abbandonati.
Come ho detto all’inizio di questo articolo – Gesù era femminista e lo sono anche io. La maniera in cui trattava le donne per la società della sua epoca era rivoluzionario. Mostrava loro rispetto, dignità e valore. Il suo comportamento è in completa armonia con la definizione di femminismo:
“Femminismo: un insieme di movimenti che puntano a definire, stabilire e difendere pari diritti politici, sociali ed economici, e pari opportunità per le donne”.
Gesù ha rotto molte tradizioni culturali prendendo sul serio le donne e dando loro pari rispetto e dignità. Per esempio, parlando con una donna al pozzo, lasciando i discepoli in totale shock. O rimanendo amico di Maria Maddalena, il cui passato era dubbio. O decidendo di non giudicare un’adultera. O volendo che fosse una donna a essere la prima persona a incontrarlo dopo la resurrezione. O scegliendo donne che potessero essere tra il gruppo di discepoli che lo seguivano ovunque.
Garantito, non c’erano donne tra i dodici, ma per me questo è più relativo alla cultura del tempo e la mancanza di educazione a disposizione delle donne, piuttosto che fosse relativo a una dichiarazione dottrinale. Oltretutto, nemmeno i non-ebrei erano tra i dodici, vuole questo forse dire che solo gli ebrei possono essere cristiani?! La logica è fallace.
La Bibbia è misogina?
A discapito della sua reputazione di opera patriarcale, la bibbia contiene alcune potenti rappresentazioni di donne. Nel nuovo testamento le donne erano tra coloro che finanziavano l’intero “giro” dei discepoli, quando Gesù e i seguaci andavano di luogo in luogo. Luca, capitolo 8 dice “Gesù viaggiava tra le città, proclamando la buona notizia… I Dodici erano con lui e anche qualche donna che era stata curata da demoni e malattie: Maria… Giovanna la moglie di Cuza, procuratore di Erode; Susanna e molte altre. Queste donne lo aiutavano a supportandolo di tasca loro”.
Le donne, lungi dal non essere centrali per il ministero di Gesù, supportavano attivamente l’intera operazione. “Ma aiutavano l’amministrazione più che insegnare” potreste dirmi. Beh, guardiamo allora la storia di Maria e Marta. Qui Gesù dà insegnamenti scioccanti per l’epoca. Piuttosto che affermare i limiti culturali delle donne che si occupavano dei lavori di casa, Gesù dichiara che Maria, volendo sedere ai suoi piedi (come un Rabbino) e volendo interessarsi allo studio teologico fosse buono e, parole sue, “la parte migliore”.
Nel vecchio testamento vediamo Debora che, con coraggio, si erge a giudice di Israele e conduce Israele alla battaglia. In Proverbi, capitolo 31, leggiamo della donna ideale: eccelle negli affari, si occupa della famiglia, compra e vende proprietà. Nel libro di Esther leggiamo che il coraggio di lei salva l’intera nazione.
Il ritratto della “donna ideale” in Proverbi, capitolo 31, è uno dei miei preferiti. Era una donna con una visione, una carriera potente, una vita familiare solida e che è presa come modello da imitare. Non sono silenziosa, non sono riservata. Ho cose da dire, e sono giustamente arrabbiata riguardo alcune di queste quando sono relative all’ingiustizia.
Sulla base della sua reale definizione e delle donne che sono coraggiosamente emerse nella bibbia, sono a mio agio nel dire che credo Gesù fosse femminista e che essere una cristiana femminista non sia un ossimoro. Gesù era femminista e io altrettanto.

Classe '93, è in Regno Unito dal 2013 e, se non la trovate immersa nei libri di criminologia, starà guardando serie tv o strimpellando la chitarra. Si interessa di femminismo perché i ruoli e gli stereotipi di genere sono solo delle rotture di scatole.
invece sono ossimori, leggo sempre articoli che cercano di dimostrare che Gesù era femminista o che persino Maometto lo era. Non si vuole accettare che la cultura giudaico-cristiana e anche musulmana sono patriarcali alla base. Poi scusate se erano così femministi, perchè la grande maggioranza dei loro seguaci non lo è? Possibile che tutti abbiano travisato il “messaggio originario”? O forse già quel messaggio aveva qualcosa che non andava?
Grazie. C’era davvero bisogno di questo articolo. Io, cristiana e femminista come te, condivido le tue parole e l’interpretazione che hai dato di quei versetti biblici. Spero che questo articolo faccia riflettere chi per ignoranza confonde una cultura di stampo maschilista che fa leva su una visione travisata del cattolicesimo italiano e non ha idea di cosa sia realmente il cristianesimo in tutte le sue sfaccettature. A partire dall’esistenza di n differenti confessioni cristiane. È facile fare di tutta l’erba un fascio. Tra i cristiani e le cristiane ci sono sicuramente tanti e tante maschilisti/e, ma come in qualsiasi altra categoria di persone che si voglia prendere in esame.
gesù femminista? uno che pregava dio come padre, e MAI dio come madre o come Dea? uno che convalida in pieno il simbolismo fallico di dio?
uno che secondo l’ideologia cristiana è uomo e dio? unisce la virilità alla divinità?
uno che ha trattato sua madre come una pezza da piedi? ma avete letto i dialoghi del vangelo, almeno?!
questo sarebbe un femminista??
parlando di una religione che crede ad una trinità che forma un concetto di dio che è solo maschile??
e vogliamo anche dire l’altro punto della questione, la figura di maria, che si proclama serva del signore? serva, eh. il termine è quello.
che è venerata per essere eternamente vergine, e non aver mai avuto del piacere sessuale? che è proposta come modello di perfezione femminile, una che si autoproclama serva e obbedisce ad un dio patriarcale?
Per voi questo è femminismo?
L’unico che qui ha capito qualcosa è Vlad, e la penso esattamente come lui.
se per voi le religioni patriacali sono femminismo, allora io non sono femminista. O almeno, non sono femminista come voi.
Credo che questo articolo sia a dir poco di cattivo gusto.
Per delle ragioni in realtà molto semplici, specialmente se si studia un briciolo di teologia cristiana.
1) Le donne sono considerate inferiori in ogni opera di qualsiasi teologo della patristica e anche moderno (vd. Jean Guitton ad esempio), es: Tommaso D’Aquino nella Summa Theologiae ha definito la donna come “Mas Occasionatus” ovvero Maschio Malriuscito, motivo anche per il quale Gesù ha preso corpo umano dagli attributi maschili e non femminili. Tommaso D’Aquino tuttora viene considerato come “Dottore Angelico” e la chiesa non si è apertamente discostata dal tal pensiero.
2) Inutile, (magari lo fosse,ma a quanto pare bisogna precisare), dire che non è che perchè in tutta la Bibbia c’è qualche donna che ha avuto un ruolo, allora lo si fa passare come libro per le donne, dal momento che è pieno zeppo di stupri anche incestuosi, di donne letteralmente fatte a pezzi e distribuiti i tali nelle città, e di sacrifici umani (Figlia di Iefte sacrificata), donne-schiave, e violenza a più non posso; quindi certe cose non si possono sentire davvero.
3) All’immagine di potenza, onnipotenza, perdono, forza ecc, caratteristiche accostate a dio, sono accostate parole quali “sottomissione”, “inferiorità”, “maternità”, “obbedienza” rivolte alla donna: vd. di fatti Maria, che è una donna che praticamente trova la sua importanza solo in funzione di madre di Gesù e nient’altro, obbligata ad una gravidanza per di più mitologicamente da vergine, in quanto le uniche donne considerate “pure” erano quelle vergini. Di fatti poi quel modello è stato imposto nei secoli successivi a tutte le donne, che non essendo come la Maria biblica, sono state torturate, denigrate e offese, accostato il tutto invece a parole piene di grazia e idolatria alla Maria biblica. Dunque l’unica donna elevata spiritualmente, secondo i cattolici, è Maria solo perchè madre di Dio che ACCETTA la gravidanza che l’angelo le annuncia e si SOTTOMETTE proclamandosi “Ancilla Domini” (serva del signore).
La funzione della Donna nel cristianesimo trova l’esempio in Maria, non in altre donne. E questo è estremamente anti-donna, anti-femminismo, anti-paritario; la donna serve solo alla gravidanza, il sesso è considerata una cosa sporca (di fatto la Maria biblica era vergine prima,durante e dopo il parto, secondo la teologia).
3) Gesù avrà anche mostrato un comportamento rivoluzionario sotto certi aspetti rispetto l’epoca presunta in questione; ma:
Maria Maddalena si è prostata in ginocchio davanti ai suoi piedi, lavandoglieli con le proprie mani e capelli, immagine suprema di sottomissione psico-fisica femminile, prostata fisicamente ad un uomo (che in questo caso è addirittura Dio), e anche spiritualmente, in quanto non erano minimamente considerate con attributi divini.
4) Gesù continua a pregare un Dio che è soltanto Padre e mai Madre, oltre al fatto di essersi fatto uomo e non donna o comunque non di entrambi i sessi.
Per non parlare poi di ciò che diceva San Paolo sulle Donne, e altre migliaia e migliaia di persone nel corso di secoli e secoli.
Oltre ad essere una religione anti-donna, è sicuramente una religione anti-umanità, in quanto proclama la sottomissione di persone nere, e l’imperfezione di una persona se non è eterosessuale.
La chiesa è tuttora un organo esclusivamente tutto maschile, per di più gerarchico; le donne non sono sacerdotesse nè possono dire la messa; di conseguenza ciò fa capire come ancora la pensino così.
Ancora sono sessuofobici, omofobi, e misogini, semplicemente non lo esternano in modo diretto per questione di immagine.
Non spacciamo una religione per qualcosa che non è, per favore, anche per rispetto di tutte le donne che sono state vittime, anche nel ‘900 di violenze psicologiche da parte di tabù imposti dalla tal religione. O ancora, rispetto a tutte quelle donne morte bruciate vive nei secoli precedenti.