Musica da leggere, musica da vedere, ma soprattutto musica da ascoltare. Grazie a Internet abbiamo la possibilità di sentire senza sosta tonnellate di musica, vecchia, nuova, di qualsiasi genere, provenienza, anno di realizzazione.
Che sia di sottofondo mentre lavoriamo o spolveriamo o un copilota durante la giornata; che sia per distrarci, farci canticchiare o per riempire uno scomodo silenzio, mai come in questo periodo abbiamo a disposizione un monte ore pazzesco in cui riempire le stanze di casa di musica e mettere pure una pezza alla nostalgia canaglia da concertini.
Ecco i nostri suggerimenti di ascolti, non recenti, da recuperare o rivalutare.
1. Cloud Nothings – Life Without Sound, 2017
Piedino che si muove veloce a tempo, ritmiche serrate, e a tratti la gola che si stringe. Loro vengono dall’Ohio e ufficialmente sono attivi dal 2009.
2. Il Buio – L’Oceano Quieto, 2013
Made in Vicenza, tra i dischi migliori che l’underground italiano abbia sfornato negli ultimi anni, mai banale nelle partiture che spaziano tra rock e punk o nei testi che lasciano spazio al carico emotivo e alla denuncia sociale.
3. Jefferson Airplane – After Bathing At Baxter, 1967
Pura, e meravigliosa, avanguardia sperimentale di fine anni Sessanta.
4. Mòn – Zama, 2017
L’opera prima del caleidoscopico quintetto romano. Nient’altro che un incantevole ondeggiare tra rock, malinconiche atmosfere oniriche, pop e folk da iniziare ad ascoltare già impostando il repeat del disco.
5. Refused – The Shape Of Punk To Come, 1998
Una pietra miliare degli anni Novanta.
Bonus Album: Xavier Rudd – Spirit Bird, 2012
Sciamanesimo per tornare in pace col mondo.
Se invece la saudade da concerto è veramente troppa, c’è sempre Audiotree o KEXP che vengono in nostro aiuto. E quindi ecco 5 performance da vedere e ascoltare.
Cantante, pianista, compositrice, performer, già Dresden Dolls, precorritrice del crowdfunding, scrittrice dell’acclamato “The Art of Asking”. Un’artista magnetica a 360°.
2. Calexico
Originari dell’Arizona, mescolano dal 1996 generi musicali e atmosfere multiculturali, portandoci in un viaggio continuo tra folk e rock, passando per il tex mex e strizzando l’occhio a Morricone.
3. Múm
Pianoforte, moog, chitarre, Korg, violini: un mash-up di strumenti analogici e digitali per quella che è una sognante fiaba islandese sonora.
4. St. Vincent
Spaziale e seducente riot-grrrl degli anni Duemila, la statunitense Annie Clark – ancor prima di essere famosa sulle pagine di Vanity Fair per la sessualità fluida e la liaison con Cara Delevingne – è una geniale e carismatica polistrumentista.
5. Waxatchee
Sospeso tra l’indie rock e le sonorità anni Novanta, Waxatchee è il progetto solista di Katie Crutchfield, punta di diamante dell’underground americano, che dal 2010 ad oggi è già giunta a quota quattro dischi.
Bonus Video: Vinicio Capossela
Un poeta, un musicista, un’istituzione.