La pagina del sito che racconta chi siamo dice:
BOSSY ha come obiettivo quello di collaborare con varie organizzazioni ed istituzioni, per aiutarle a creare un ambiente di lavoro meno discriminatorio sia nei confronti delle donne sia nei confronti degli uomini.
Siamo quindi molto contenti di presentarvi il nostro primo evento per le organizzazioni (ma non solo! Potrete infatti partecipare anche voi – in fondo all’articolo tutti i dettagli) fatto in collaborazione con evolve, società milanese che si occupa di consulenza e formazione.
Discriminazione: l’importanza di riconoscerla come Persone
e l’utilità di occuparsene come organizzazioni
Giovedì 23 giugno 2016
dalle ore 14:30 alle ore 18:30 c/o Hotel Abacus
via Monte Grappa, 39 – 20099 Sesto San Giovanni
Discriminazione non è una parolaccia.
Discriminare significa operare una distinzione fra persone, cose o situazioni.
In psicologia, è la facoltà percettiva di distinguere stimoli differenti.
Il problema non sta nella discriminazione, il problema sta nei criteri utilizzati per discriminare.
L’obiettivo di questa “ricerca-intervento” è creare cultura, facendo in modo che le organizzazioni ne traggano beneficio.
Come?
- Lavorando sul termine “discriminazione”: i significati attribuiti, i link cognitivi che genera, i sinonimi e i contrari.
- Svincolandoci dai contesti: certo quello organizzativo è “tristemente praticato” ma non è il solo, la discriminazione fa parte della nostra vita. Occuparsi solo di “un pezzo” è riduttivo, costrittivo e poco utile.
- Uscendo dal confine della discriminazione di genere: seppure sia uno fra i più frequenti – e non solo verso il genere femminile – le persone vengono discriminate anche per la loro etnia, la loro religione, la loro età, i loro studi, il loro orientamento sessuale etc. Per ragionare di discriminazione dobbiamo mantenere il raggio il più ampio possibile.
- Arrivando ad una dimensione operativa: è importante riflettere e comprendere ma dobbiamo osare la domanda: “Cosa possiamo fare concretamente per combattere la discriminazione fondata sui criteri sbagliati?”
Le statistiche dicono che occuparci di questo tema è necessario, ad esempio il Global Gender Gap Report del 2015 mostra chiaramente come non ci sia traccia dell’Italia nella classifica dei 10 paesi che discriminano meno.
Mentre invece le nostre percentuali si fanno sentire in negativo:
il 27% dei lavoratori in Italia dice di aver subìto discriminazioni generazionali sul lavoro
il 26% discriminazioni di genere
il 19% per il suo orientamento sessuale
il 18% per l’appartenenza etnica
il 17% per quella religiosa
Non svegliare il can che dorme…
Qualcuno potrebbe pensare che è meglio non comprarsi una “rogna” gratuita.
In realtà per le organizzazioni è vantaggioso occuparsi di discriminazione per 3 motivi principali:
- Sono provati gli effetti positivi del Diversity Management in azienda
Il Diversity Management lavora per far sì che le differenze delle persone siano un punto di forza e non la causa di una discriminazione.
Questo porta sia dei vantaggi al singolo, che si sente accettato ed inglobato e percepisce la sua diversità come un valore aggiunto per la community, sia dei vantaggi a quest’ultima, che accresce la possibilità di pensare out of the box ed essere più creativa. - La questione dell’immagine
Nella ricerca del lavoro il 93% degli italiani si dichiara “molto attento alla reputazione dell’azienda” e l’86% nella ricerca di un lavoro è interessato a sapere se esiste compatibilità tra sé e la cultura aziendale. - La discriminazione é un megatrend
Se ne sta parlando molto e se ne parlerà sempre di più. Meglio prepararsi per tempo essendo destinato a diventare un tema con la T maiuscola.
Naturalmente non siamo i primi ad occuparcene.
C’è chi lo fa da molto più tempo e con numeri molto più grandi, quindi perché farlo proprio con evolve e Bossy?
evolve ha un taglio differente
Non vogliamo stilare classifiche, ogni volta che c’è un best c’è anche un worst e a noi non interessano le pagelle.
Vogliamo creare cultura sul tema parlando con le Persone, senza colpevolizzare loro né i loro contesti.
Lavorare con numeri significativi ma contenuti ci permetterà di avere una maggiore cura del dettaglio.
Bossy ha un approccio scientifico ma non accademico
Lo staff è giovane e variegato e questo ci permette di avere punti di vista freschi.
Inoltre l’obiettivo non è partire dalle teorie. L’obiettivo è partire dalle Persone, ascoltare le loro storie e solo dopo cominciare a costruire tabelle e modelli.
Come partecipare?
Il costo individuale per la partecipazione all’evento formativo è di 150,00 € (+ IVA = 183,00 €), per chi non ha il sostegno della propria organizzazione (no P.IVA) è invece di 50,00 € (+ IVA = 61,00 €).
Perciò se siete persone che lavorano, CLICCATE QUI per scaricare la scheda d’iscrizione.
Sei uno studente?
Per gli studenti e le studentesse (no P.IVA) che si iscriveranno tramite QUESTO LINK sarà riservata una tariffa di 10,00 € (IVA inclusa) che verrà versata il 23/6 in fase di registrazione partecipanti e a cui farà seguito una fattura quietanzata via email.
Vi aspettiamo!