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Gli albi illustrati da leggere per la festa del papà
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Gli albi illustrati da leggere per la festa del papà

Oggi è la Festa del papà e mi sembra una buona occasione per abbattere qualche stereotipo a colpi di libri. Partiamo da una premessa, la figura paterna nella letteratura per l’infanzia non gode certo della stessa reputazione e rappresentazione di quella materna. Le mamme sono protagoniste di un numero non calcolabile di storie, mentre la raffigurazione dei papà, per quanto non del tutto assente, è un po’ carente e soprattutto limitata.

Ho sfogliato decine di albi illustrati (ormai sapete che sono i miei preferiti) dedicati alla figura del papà e nella maggior parte dei casi ho potuto constatare un leit motiv: i papà sono quasi sempre molto impacciati nel loro ruolo genitoriale. Se per ə bambinə leggere storie di papà pasticcioni può sembrare una cosa buffa, in chiave adulta possiamo sostituire la parola “pasticcioni” con “incompetenti”. Ecco quindi che si delinea questo ritratto della figura paterna che, per quanto all’apparenza simpatica, non riesce a eccellere nel ruolo di cura.

I libri ancora una volta sono lo specchio di una tendenza della società, per cui le mamme sono protagoniste amorevoli, forti e presenti, mentre i papà sono imbranati, impreparati e spesso assenti. Ma non qui, non oggi. Oggi vi voglio suggerire alcuni albi in cui i papà non vengono trattati come simpatiche macchiette. Sono albi adatti ai papà davvero impacciati, che potranno trovare spunti per cambiare il loro ruolo di padre di famiglia; sono albi adatti ai papà che finalmente si vedranno rappresentati in tutte le loro sfumature. Albi che diventano un regalo perfetto per questa festa e albi che VOI papà in ascolto potreste leggere coə vostrə bambinə.

PER I PAPÀ IN ATTESA: “Papà-isola” di Èmile Jadoul – Babalibri

L’orso Gigi diventerà presto papà, ma è molto agitato. Si chiede se sarà all’altezza del compito e ha paura di non essere abbastanza bravo visto che non gli riescono bene molte delle attività che, secondo gli stereotipi, dovrebbero riuscire facili a un maschio, come praticare sport o costruire e aggiustare cose. Un albo breve e dolcissimo per tutti i papà che devono imparare a conoscere e valorizzare i loro pregi e le loro caratteristiche.

PER I PAPÀ SEPARATI – “Chiedimi cosa mi piace” – di B. Waber e S. Lee – Terre di Mezzo

Non c’è scritto da nessuna parte che questo albo sia dedicato ai papà separati o divorziati, è un livello di lettura che ho immaginato io. Leggendo le tante domande che la bimba protagonista fa al suo papà durante una giornata passata insieme, ho avvertito questa urgenza di farsi conoscere meglio e di metterlo alla prova sulle cose che le piacciono. Insomma forse è tutto frutto della mia immaginazione, ma trovo che sia una storia in cui i padri separati possano riconoscersi.

PER I PAPÀ SOLI – “Io e te, tu e io” di Miguel Tanco – Emme

Un altro albo a libera interpretazione in cui la storia viene raccontata da un bambino che spiega quante e quali cose stia insegnando al suo papà. Sarà per il titolo o per i disegni, ma ho immaginato che il papà protagonista lo stia crescendo da solo (perché single o perché vedovo, ad esempio) e che proprio per la mancanza di un altro genitore con cui confrontarsi, si faccia insegnare dal bambino stesso cosa voglia dire educare ed essere un papà.

PER I PAPÀ ADOTTIVI – “Il giorno del tuo arrivo” di D. Brown e R. Dalvand – NubeOcho

A volte, quando desideri qualcosa molto intensamente, sembra che il tempo non passi mai. Inizia così questo bellissimo albo in cui una voce, che nella mia testa risuona come quella del papà, racconta l’attesa e i preparativi di una coppia per l’arrivo della loro bimba. E poi iniziare a conoscersi, scoprire insieme il mondo e conoscere tutta la famiglia. Si sa, le cose più attese sono anche le più amate!

PER I PAPÀ MOLTO PRESENTI – “La principessa di papà” di S. Vidal e C. Le Meil – Sinnos

Trovare un albo in cui il papà sta a casa e si prende cura dei figli senza incarnare lo stereotipo dell’incapace di cui parlavo poco sopra è stato difficilissimo. Così ho scelto questo, in cui il re-papà vive e cresce la sua principessa nel castello, un po’ come se lavorasse da casa. Lo dedico ai papà presenti, affettuosi e a volte anche iperprotettivi… Tranquilli, andrà tutto bene!

PER I PAPÀ ARCOBALENO – “La bambina con due papà” di Mel Elliott – DeAgostini

Pearl ha una nuova compagna di classe, si chiama Matilda, corre veloce, si arrampica sugli alberi, salta nelle pozzanghere e… ha due papà! Pearl immagina che con due papà a casa di Matilda sia uno spasso, ma rimane molto delusa quando scopre che è una famiglia come tutte le altre, dove non si mangiano torte a cena ed è vietato saltare sul letto!

PER I PAPÀ CHE STANNO INVECCHIANDO – “Ancora, papà!” di M. Pesce e I. Penazzi – Terre di Mezzo

Io non sto piangendo, è solo che mi è finito qualcosa in un occhio! A parte gli scherzi, questo è un albo davvero commovente, illustrato come se fosse una raccolta di fotografie, e racconta la vita di un papà e di sua figlia in tutti i momenti salienti dalla nascita fino alla vita adulta. I primi passi, la scuola, le gite, la patente, il primo amore, le delusioni, una casa nuova… La parola “ancora” e l’abbraccio di un papà come costanti per ricordarci cos’è l’amore.

PER I PAPÀ LONTANI – “Urrà, papà Sgrunf è di nuovo qua!” di Tatjana Hauptmann – LupoGuido

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Ci sono diverse ragioni per cui un papà deve allontanarsi da casa. Al porto è arrivata una grande nave, da cui scende papà Sgrunf, appena tornato a casa dopo un lungo viaggio. Ad attenderlo c’è tutta la famiglia, emozionatissima nel rivederlo dopo tanto tempo. Ma papà non è tornato a mani vuote, ha portato regali per tuttə e un filmato delle sue avventure in terre misteriose e straniere. Pagina dopo pagina, papà Sgrunf ci accompagna in un giro del mondo che incanterà tuttə. A rendere ancora più speciale questo albo è che si tratta di un “silent book”, quindi il testo è assente e la narrazione procede con i disegni e le immagini.

BONUS PER TUTTI I PAPÀ – “Che forza papà” di I. Paglia e E. Cavallaro – Fatatrac
Ho provato a consigliarvi libri per papà diversi tra loro, ma ne ho sicuramente dimenticati tanti, perché nel mondo reale ci sono papà di tutti i tipi. Vi lascio allora con questo albo illustrato che li raccoglie un po’ tutti e che ci insegna che la cosa più importante è la dimensione affettiva.

NOTE A MARGINE

Quando ho iniziato questo articolo mi sono data come obiettivo quello di scegliere libri positivi che valorizzassero la figura paterna, ma più andavo avanti nella stesura più mi sono resa conto che mancava qualcosa. E come sempre si tratta di problemi di rappresentazione! Purtroppo non sono problemi a cui posso far fronte personalmente, perché sono mancanze alla base del mondo dell’editoria (cosa di cui spero potrò parlarvi presto con l’aiuto di una persona che conosce molto bene il tema della rappresentazione e dell’inclusione nella letteratura per bambini).

Il primo problema che mi sono posta è stato che tra tutti gli albi che ho consigliato mancano titoli in cui i papà e/o i figli appartengono a etnie diverse o in cui vengono rappresentati personaggi con disabilità; per quanto riguarda le pubblicazioni e le traduzioni in Italia, c’è un grosso vuoto nella presentazione di personaggi che fuoriescono da certi stereotipi. Mancano libri con papà neri o asiatici, e papà sulla sedia a rotelle, per esempio. E questo è veramente molto triste. Immagino padri e figli che vorrebbero leggere insieme storie in cui possono riconoscersi ma che fanno fatica a trovare qualcosa in italiano.

L’altro vuoto che ho trovato a livello editoriale è la mancanza di libri che parlino anche a chi un papà non l’ha mai conosciuto, a chi un papà lo ha perso, ai papà che hanno perso un figlio, ai figli che hanno un rapporto conflittuale con il proprio padre per le più svariate ragioni. Immagino quanto fastidio e quanto dolore possa provocare una ricorrenza come la festa del papà, amplificati dall’assenza di storie che raccontano e danno voce anche a queste emozioni.

Purtroppo queste mancanze sono conseguenze di una scelta editoriale che segue i trend della società e, dato che certe tematiche appaiono come meno vendibili sul mercato, vengono spesso e volentieri ignorate. Possiamo però fare qualcosa: possiamo pretendere e chiedere alle case editrici di fare attenzione anche a questi temi. Possiamo fare presenti le nostre esigenze e le nostre richieste e chiedere a scrittorə o illustratorə di parlare di questi temi di cui si sente una grande mancanza. Possiamo chiedere la traduzione di libri in lingue straniere che più ci rappresentano.

Spero che questo articolo possa servire perciò sia da spunto per una nuova dimensione affettiva, ma anche per mettere in luce che manca qualcosa. Se invece conoscete titoli che colmano questo gap, mi farebbe molto piacere se me li scriveste nei commenti; in fondo una bibliotecaria è sempre alla ricerca di consigli per riempire gli scaffali!

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  • Un bellissimo articolo con tanti spunti. Ma grazie soprattutto per le riflessioni finali sulla rappresentazione. Io e mio marito stiamo per diventare genitori adottivi di un bimbo di colore e sarebbe bello potergli regalare un libro illustrato in cui potrai davvero in qualche modo rivedere se stesso e anche noi. Speriamo che presto venga colmato questo vuoto, anche per quanto altre realtà che che restano invisibili.

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