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Donne rivoluzionarie: la casa editrice RBA Italia ce le racconta
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Donne rivoluzionarie: la casa editrice RBA Italia ce le racconta

Articolo di Alessandra Vescio

Quando lo scorso anno con Bossy abbiamo lanciato la campagna #leimeritaspazio, l’obiettivo principale era quello di far conoscere e dare voce a tutte quelle donne che nel corso della loro vita hanno contribuito e contribuiscono ancora a cambiare il mondo con piccoli gesti o grandi rivoluzioni. Sorelle, madri, amiche, nonne; attiviste, ricercatrici, scienziate, artiste; atlete, pittrici, politiche e icone di ogni epoca e contesto. Perché lo sappiamo: non solo è difficile far sentire la propria voce se si è donna, ma anche far sì che il messaggio che con forza pronunciamo venga considerato, accolto e ricordato non sempre ha un buon esito.

Quale reazione avremmo potuto avere perciò di fronte a un progetto che celebra le grandi donne che hanno fatto la storia? Il cuore che esplode di gioia, ovviamente. La casa editrice RBA Italia infatti ha lanciato una collana dal titolo “Grandi donne”, che raccoglie le monografie di figure femminili che hanno rivoluzionato il mondo a loro contemporaneo e quello a venire. Donne determinate, competenti e caparbie, completamente dedite alla loro missione e incapaci di placare la loro voglia di fare, di zittirsi di fronte ai mille “no” che hanno ricevuto, di arrendersi a canoni e costrutti sociali che le volevano silenziose e mansuete. “Preferisco essere una ribelle che una schiava”, ha detto per esempio Emmeline Pankhurst, suffragetta inglese arrestata più volte per la sua attività politica, fondatrice della Women’s Social and Political Union, e oggi una delle protagoniste della collana “Grandi donne”.

E tanto ribelli e coraggiose sono le personalità raccontate da RBA Italia. Come Irena Sendler, assistente sociale e attivista polacca che durante la dittatura nazista aiutò numerose famiglie ebree a fuggire, ma soprattutto salvò 2500 bambini dalla distruzione del ghetto di Varsavia a cui erano destinati. Per farlo, non soltanto mise a punto una strategia precisa e rischiosissima, ma si occupò anche di redarre le liste dei bambini tratti in salvo per dare ai familiari sopravvissuti alla Shoah la possibilità di rintracciarli in seguito. All’Olocausto sopravvisse anche un’altra donna protagonista della collana: Simone Veil. Nata in Francia nel 1927, Simone Veil fu magistrato, femminista e attivista politica. Prima Presidente del Parlamento europeo, nel corso della sua vita Veil si è fatta portavoce di numerose battaglie: tra queste, la più importante fu la depenalizzazione dell’aborto in Francia, ottenuta dopo lotte durissime nel 1975.

Escluse a lungo anche dall’istruzione, le donne italiane hanno potuto iscriversi ai licei e alle università solo dal 1874. La scienziata Marie Curie, nata Skłodowska a Varsavia nel 1867, invece dovette aspettare di compiere 24 anni per trasferirsi a Parigi e iniziare a studiare alla Sorbonne Université. All’epoca infatti la Polonia era dominata dai Russi e alle donne non era consentito l’accesso agli studi superiori. Gli enormi sacrifici che Marie Curie dovette affrontare, come l’estrema povertà e la diffidenza di un mondo nelle mani degli uomini come è sempre stato quello della scienza, non la dissuasero dai suoi obiettivi che divennero primari. Marie Curie fu infatti la prima donna a insegnare alla Sorbona, a ricevere più di un Nobel e, per di più, in due ambiti differenti: nel 1903 la scienziata polacca fu insignita del Premio Nobel per la Fisica, insieme al marito Pierre Curie e a Antoine Henri Becquerel, per gli studi sulle radiazioni; e nel 1911 ottenne il Premio Nobel per la Chimica per la scoperta del radio e del polonio.

Un altro traguardo importante celebrato dalla collana “Grandi donne” è quello raggiunto da Maria Montessori, prima donna a laurearsi in Medicina all’Università di Roma e promotrice di un metodo di insegnamento rivoluzionario, noto appunto come Metodo Montessori. Profondamente interessata all’educazione e alla pedagogia, diresse per due anni la scuola ortofrenica di Roma, dove si occupava di bambini affetti da ritardi mentali e nel 1907, sempre nella Capitale, aprì la prima Casa dei bambini. Qui applicò lo stesso metodo utilizzato per i bimbi con disagi, generando un effetto di stupore tra studiosi e colleghi e dando vita appunto al suo innovativo metodo di insegnamento. A Maria Montessori RBA Italia dedica il primo volume della collana “Grandi donne”, disponibile in edicola il 18 Gennaio o abbonandosi sul sito.

E se di rivoluzioni si parla, poteva mancare nella lista delle grandi donne l’artista e icona Frida Kahlo? La pittrice messicana si contraddistinse infatti per l’immensa creatività e la personalità dirompente e perché tramite la sua arte diede voce alle sue sofferenze: “La mia pittura porta in sé il messaggio del dolore”, disse infatti per spiegare le sue opere. A 6 anni si ammalò di poliomielite, una malattia virale che le deformò gamba e piede destri; a 21 anni fu vittima di un tremendo incidente stradale di ritorno da scuola che le procurò numerose fratture e la costrinse a rimanere immobile a letto per lunghi mesi. In quel periodo le venne in mente che il padre conservava una scatola di colori e dei pennelli e, con l’aiuto della madre che le procurò un cavalletto e poi uno specchio e trasformò il suo letto in un baldacchino, la giovane Frida iniziò a dipingere. La sua arte, di cui gli autoritratti sono una significativa espressione, dà spazio alla cultura messicana e regala una prospettiva libera dagli schemi della femminilità e del corpo delle donne.

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Coraggiose, rivoluzionarie, tenaci; visionarie, direbbe qualcuno; lungimiranti. Senza dubbio, inarrestabili. Da Simone de Beauvoir ad Agatha Christie; da Audrey Hepburn a Coco Chanel; da Helen Keller a Florence Nightingale e molte altre: le storie celebrate da RBA Italia emozionano, ispirano e testimoniano quanto dirompente possa essere la nostra voce. Sono tutte vite intense e combattute, diverse le une dalle altre, ma accomunate dalla consapevolezza che niente e nessuno avrebbe davvero potuto fermarle. Ed è proprio questo che ci insegnano: niente e nessuno può dirci cosa siamo in grado di fare e quanto lontano possiamo arrivare.

Insomma, qui non vediamo l’ora di leggere tutte le monografie della collana “Grandi donne” edita da RBA Italia, per trovare nuove ispirazioni e voglia di fare. E voi?

Questo articolo nasce da una collaborazione tra Bossy e RBA Italia. La collana “Grandi donne” è disponibile in edicola dal 18 gennaio o in abbonamento sul sito del progetto.

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