Il Governo tedesco adempie a una sentenza della Corte Costituzionale e dà avvio a un progetto di legge che consente la registrazione all’anagrafe di un terzo genere.
Le persone intersessuali dovranno avere in futuro la possibilità di registrarsi all’anagrafe con la propria identità. Secondo il Ministero della Giustizia è stato approvato dal Gabinetto un progetto di legge che rende possibile la scelta dell’opzione “divers”. Alla fine di quest’anno la Corte Costituzionale aveva già preteso una riforma in tal senso.
La normativa per persone intersex e transessuali dovrà essere elaborata in una legge successiva dal Ministero di Giustizia e dal Ministero degli Interni.
La Corte Costituzionale aveva già deciso l’ottobre dello scorso anno che gli atti di stato civile, così come il divieto di discriminazione regolato dalla Costituzione tedesca, rappresentavano una violazione dei diritti della persona. La decisione è stata poi pubblicata nel novembre 2017.
Le perizie coercitive non sono più “al passo coi tempi”
La riforma dà alle persone che non si sentono appartenenti a un determinato genere dignità e un’identità positiva, ha affermato la Ministra della Giustizia Katarina Barley (SPD). «Nessuno deve essere discriminato a causa della propria identità sessuale. È finalmente giunto il momento di modificare gli atti di stato civile.»
Anche la Ministra della Famiglia Franziska Giffey (SPD) si è pronunciata sulla riforma. «Tutti dovrebbero poter vivere la propria identità di genere e il proprio orientamento sessuale in modo libero e autonomo», ha affermato dopo la decisione.
Con l’introduzione di questa opzione si compie un passo importante verso il riconoscimento giuridico di quelle persone la cui identità di genere non è né maschile né femminile.
Giffey richiede inoltre l’abrogazione della legge attualmente in vigore per le persone transessuali. Essa deve essere sostituita da una legge moderna che riconosca e rafforzi la pluralità dei generi.
Le perizie coercitive sull’identità di genere delle persone e il modo in cui fino a questo momento sono state considerate, secondo l’opinione di Giffey, non sono «più al passo coi tempi».
Sull’intersessualità
Da alcuni anni gli interessati hanno fatto sentire le loro voci: è stato rimproverato ai medici di aver commesso pesanti errori nelle terapie, e si è cominciato a combattere per una percezione diversa dell’intersessualità. Tra le altre cose, si chiede che sugli atti di nascita e sui documenti personali, accanto a “maschile” e “femminile” venga ammessa una terza categoria. Lo scorso novembre gli interessati hanno aderito in massa a un grosso dibattito che ha coinvolto portavoci da ogni partito. Da più di un anno il Consiglio di Etica tedesco si occupa dell’argomento e le sue decisioni sono attese in febbraio.
Nella letteratura, l’argomento è stato trattato in maniera eccellente da Jeffrey Eugenides nel romanzo Middlesex e altrettanto da John Colapinto in Bruce, Brenda e David. Il ragazzo che fu cresciuto come una ragazza.
Tra i generi
All’inizio siamo tutti ermafroditi: fino alla sesta settimana di gravidanza ogni feto ha in sé le caratteristiche di entrambi i sessi. Solo dopo i geni definiscono un essere maschile o femminile. La coppia cromosomica XY fa crescere testicoli e più tardi il pene, quella XX fa crescere ovaie, utero e clitoride.
A volte però i cromosomi mancano o sono in sovrannumero. Oppure degli enzimi non fanno il loro dovere, o ancora mancano degli ormoni. I medici contano più di una dozzina di diverse sindromi che vengono qualificate con il termine tecnico di “disturbi della differenziazione sessuale” o intersessualità.
I disturbi più frequenti sono la sindrome di Turner e la sindrome di Klinefelter con aspetto femminile o maschile. Le persone con sindrome da insensibilità agli androgeni (AIS) hanno un’apparenza femminile, nonostante abbiano caratteri ereditari maschili e testicoli all’interno del corpo.
Con l’identità transgender – la sensazione di vivere nel corpo sbagliato – l’intersessualità non ha proprio nulla a che fare (poiché l’articolo parla di «sensazione di vivere nel corpo sbagliato», qui si è preferito ricorrere alla definizione «identità transgender» piuttosto che «transessualità» come si legge invece nell’articolo, NdT).
In altri Paesi il terzo genere è già previsto
L’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) già nel 2015 aveva criticato il fatto che la politica dell’Unione europea spesso non abbia preso atto dei diritti degli intersessuali.
Da una parte succede che i bambini vengano sottoposti a operazioni di riassegnazione del sesso, dall’altra sembra a malapena esserci una protezione specifica contro la discriminazione. La FRA aveva allora esortato gli Stati Membri a inserire le informazioni di genere sui documenti e all’anagrafe.
Dal 2013 i medici tedeschi possono omettere tali informazioni quando un bambino non è in modo inequivocabile né femmina né maschio. Tale omissione era stata contestata in quanto ritenuta sbagliata: avrebbe infatti implicato che il bambino non avesse alcun genere.
In alcuni Paesi del mondo è già prevista la possibilità di registrare un terzo genere. Per esempio, nel 2015 in Nepal è stata introdotta la dicitura “diverso”. In Australia gli intersessuali hanno dal 2014 la possibilità di denominarsi “non-specific”, ossia non determinato. Anche in Gran Bretagna si può trovare “unkown sex” nei registri delle nascite. Infine, le autorità portoghesi consigliano ai genitori il cui figlio ha un genere non chiaro, di scegliere un nome neutro in modo da poter assegnare un genere più avanti.
Fonte
Magazine: Zeit Online
Articolo: Regierung will Option für drittes Geschlecht schaffen
Autore: Non citato
Data: 15 agosto 2018
Traduzione a cura di: Grazia Palombella e Sara Montagnani