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“Kvirografija”: la nuova docuserie sulle persone LGBTQ+ in Russia
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“Kvirografija”: la nuova docuserie sulle persone LGBTQ+ in Russia

“Voglio raccontare la vita delle tantissime persone queer che vivono lontano da Mosca e da San Pietroburgo. Si tratta di un segmento di popolazione pressoché invisibile, sul quale non è mai stato creato alcun contenuto. Mi piacerebbe documentare la quotidianità di chi vive in varie città russe, lontano dalla capitale, e mostrare che si può essere felici anche così”. Queste le parole del giornalista moscovita Karn Shainyan, che lo scorso novembre ha lanciato “Kvirografija”, la prima docuserie sulla vita delle persone LGBTQ+ fuori dalla capitale. La serie è composta da dodici episodi; i primi quattro, già disponibili, sono ambientati a Ekaterinburg, Novosibirsk, Irkutsk e Kazan.

“Siamo partiti da Ekaterinburg, una grande città con una forte comunità queer. Sapevamo che non sarebbe stato difficile trovare persone interessanti da intervistare. È una città incredibile, l’unica in cui, a metà degli anni Duemila, si sono tenuti vari Pride con il nullaosta delle autorità [prima dell’approvazione della legge contro la “propaganda omosessuale”, NdT]”, spiega Shainyan. Terminato l’episodio su Ekaterinburg, la troupe ha deciso di proseguire ulteriormente in Siberia, ambientando il secondo episodio a Irkutsk.

Shainyan intende girare i prossimi episodi nelle città costiere di Murmansk, Vladivostok, Kaliningrad e Sochi. “Dopo di che, andremo sicuramente a Krasnodar e in Jacuzia. Quanto agli ultimi due episodi, non abbiamo ancora preso una decisione. Vorremmo girarli in quelle città dove le persone apertamente queer sono più uniche che rare, e in quei luoghi che agli occhi deə moscovitə appaiono quasi “esoticə”, come i territori a maggioranza musulmana e buddista”.

Una volta stabilita la città e prima di recarvisi, la troupe pubblica sui canali social dello show un annuncio nel quale si descrive l’idea dell’episodio e si invitano persone apertamente queer a prendervi parte. Shainyan sottolinea che le adesioni sono sempre altissime, a fronte tuttavia di molti ripensamenti, di natura puramente estrinseca: “In questa città dovrò continuare a viverci; forse è meglio evitare”, pensa chi si tira indietro.

“Molto spesso, chi partecipa al progetto viene pian piano dissuasə da colleghə, parenti o amicə “dal cuore tenero”, che temono che sia troppo pericoloso”, racconta Shaynian. Al netto di ciò, nessunə deə intervistatə ha mai avuto problemi. Shaynian aggiunge che la maggioranza deə partecipanti, con cui il team di “Kvirografia” è regolarmente in contatto, dopo l’uscita di ciascun episodio riceve solamente manifestazioni di supporto. Dichiara inoltre che, in caso di bisogno, “Kvirografia” si impegnerà in prima persona nella ricerca di specialistə e organizzazioni che forniscano aiuto giuridico e psicologico ai membri della comunità queer in varie città.

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Shainyan ama definire il proprio progetto “cinema d’amore” e ritiene che sia proprio questa la ragione per cui “Kvirografija” ha molte più recensioni positive che negative. “Nelle recensioni negative ci è stata contestata una disparità numerica nella rappresentazione dei generi. Noi facciamo del nostro meglio per rappresentare tuttə in egual misura, ma a volte, come è successo a Ekaterinburg, capita che ci siano più ragazzi che ragazze apertamente queer. A Irkutsk, la situazione era diametralmente opposta”, racconta l’autore del progetto. “Altre critiche derivano dal fatto che la maggioranza deə intervistatə sono coppie, e che ciò in qualche modo discrimini le persone single. Per come la vedo io, ci sarà sempre chi non è contentə. Ad esempio, se scegliessimo di rappresentare single e coppie in egual misura, probabilmente ci accuserebbero di non aver coinvolto abbastanza persone asessuali”.
Shaynian racconta di un’altra reazione negativa, di natura completamente diversa: dopo l’uscita di uno degli episodi, il suo numero di cellulare è stato diffuso in alcuni gruppi chiusi di hater della comunità LGBTQ+; per due giorni ha ricevuto, ininterrottamente, decine e decine di messaggi. “Ho spento il telefono e l’ho riacceso dopo un paio di giorni” – racconta il giornalista. “Non ho tempo per questo cyberbullismo, non vi presto attenzione, non mi tange. Sono una persona forte. Fino a quando non rappresenta una minaccia fisica, concreta, quanto circola su internet può continuare a circolare”.

Fonte
Magazine: Радио Свобода
Articolo: “Квирография” Карена Шаиняна. Съемки сериала о ЛГБТК-персонах
Scritto da: Karina Merkur’eva
Data: 15 gennaio 2022
Traduzione a cura di: Paola Galluccio
Immagine di copertina: Isi Parente
Immagine in anteprima: freepik

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