Articolo di Nicola Brajato
Dal 1983 Moschino è una di quelle griffe che rappresenta la moda italiana nel mondo. Con un’ispirazione di tipo revivalistico, l’immaginario peripatetico del brand ci ha sempre portati a spasso nel tempo attraverso reinterpretazioni pop di idee e forme appartenenti ad un passato più o meno lontano.
Il DNA pop di Moschino si è mantenuto anche quando, nel 2008, Rossella Jardini ha lasciato la direzione creativa all’extravaganza di Jeremy Scott. Il suo continuo ispirarsi al consumo e alla cultura di massa è evidente. Da McDonald’s alla Barbie, da Spongebob ai Looney Tunes, nelle sue collezioni ritorna sempre un bagaglio culturale appartenete a questa generazione. Ma non è che nelle sue passeggiate creative raccolga anche immaginari che da molto (troppo) tempo stiamo invece cercando di eliminare?
Dopo le blondy girls della collezione spring/summer 2015, ecco arrivare una Linda Evangelista nel ruolo di casalinga, intenta a pulire i vetri con il suo detergente Fresh firmato Moschino. Ma è così difficile non inciampare in questi noiosi, polverosi e monotoni stereotipi, caro Jeremy? Sarà pure “innovativa” l’idea di mettere una fragranza all’interno di questo packaging, ma non saresti stato più enfant terrible decontestualizzando il prodotto e la sua comunicazione dal binomio donna-casalinga?
E voi cosa ne pensate?