Lily Allen si è guadagnata il mio rispetto per due motivi:
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è la sorella di Theon Greyjoy (e intendo quella vera, non quella che lui smanaccia a cavallo nella serie)
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canta “Hard out here”
L’ho sentita per la prima volta in macchina alla radio. Quando mi sono resa conto di cosa dicesse il testo ho rischiato di andare in un fosso tanto ero presa ad applaudire.
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Vi lascio qualche stralcio, per il mio e il vostro piacere (con la promessa da parte di tutti di andare ad ascoltare il brano per intero appena finita la lettura dell’articolo):
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“Mi hai trovato nello studio
Invece che in cucina”
“Se ti parlassi della mia vita sessuale
Mi definiresti una porca
Quei ragazzi parlano delle loro puttane
Nessuno si agita”
“Non hai una sesta e non sei bella
Faresti meglio ad essere ricca
O davvero brava a cucinare
Probabilmente dovresti perdere un po’ di peso
Perché non riusciamo a vedere le tue ossa
Probabilmente dovresti rifarti la faccia
O finirai da sola”
Lily (così, senza il cognome, millantando confidenze che non ho) tocca i temi evergreen del femminismo e lo fa con ironia, senza risultare pesante o scontata: il soffitto di vetro, l’oggettivazione del corpo, i luoghi comuni, lo slut-shaming. Ci sono tutti.
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Non posso credere che la prossima volta che andrò a ballare potrò effettivamente cantare una canzone in pista senza sentirmi una cretina che ripete cose a caso tipo “mama lover shake up” (Serebro, ne abbiamo?)
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Grazie Lily.
Ora fai una cover di Rains of Castamere e poi siamo a posto.
(Sì, ce l’ho ancora con Game od Thrones).
Io l’ho scoperta con ” the fear” qualche anno fa. Anche con ” not fair” ha toccato temi su cui normalmente si eclissa sempre
Anche con la canzone ‘Fuck You’ ha toccato questo tema.
“Look inside
Look inside your tiny mind
Now look a bit harder
Cause we’re so uninspired, so sick and tired of all the hatred you harbor
So you say
It’s not okay to be gay
Well I think you’re just evil
You’re just some racist who can’t tie my laces
Your point of view is midieval”
Pensare che all’uscita del video di Hard out Here era stata aspramente criticata perché si diceva che fosse uno sfottò della comunità afroamericana. Se ne era parlato tanto che ha dovuto rilasciare delle dichiarazioni in cui chiariva il messaggio che voleva dare e chiariva che lei era l’unica donna vestita perché si vergogna di mostrare il proprio corpo. Lo ricordo molto bene perché mi aveva colpito il fatto che una cantante dovesse giustificare il proprio abbigliamento non succinto in un videoclip.
Io ho appena scoperto una cantante rapper italiana, invece, che affronta anche lei questo tema (in questo video). Mi è piaciuta tantissimo.
Vi lascio il link 🙂 https://www.youtube.com/watch?v=qCAZPp5dhSI
In effetti Lily (anch’io prendo confidenza!) è una gran donna 🙂
Un unico appunto: la “size 6” della canzone non si riferisce al seno, ma alla size 6 dei vestiti inglesi, che equivale a una 34 🙂
Grazie per la precisazione! 🙂