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MATERGOUINITE, l’account che vuole politicizzare l’immagine della maternità lesbica
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MATERGOUINITE, l’account che vuole politicizzare l’immagine della maternità lesbica

L’account Instagram Matergouinité mostra famiglie omo-parentali e/o monoparentali, a cui è data poca visibilità nei media e che sono spesso soggette a stereotipi. Un’iniziativa ideata per animare il pensiero attivista intorno al femminismo e alla maternità.

“È la nostra prima pietra nel processo di costruzione di riflessioni sulle maternità femministe, il nostro apporto in versione lesbica”, riassumono Elsa e Lisa. Le due lesbiche trentenni, che vivono in un appartamento condiviso a Bagnolet, hanno recentemente creato il progetto Matergouinité, un account Instagram che mette in evidenza le maternità che secondo loro appaiono troppo raramente nello spazio dei media. Il desiderio è nato da una sorta di “crisi di legittimità”, come racconta Lisa, madre di Marek, 2 anni e mezzo: “Non vedo madri che mi assomigliano. Quando vado in farmacia, mi sento sempre come un’adolescente che ha rubato un bambino”, scherza, riferendosi alla mancanza di visibilità che la affliggeva anche prima dell’arrivo di suo figlio.

L’arrivo di Elsa è stato il secondo fattore determinante. “Per illustrare un articolo, mi ha chiesto se avevo una foto di me e Marek. Questa richiesta ha dato il via ad una discussione: nei media, la maternità e la gravidanza sono rappresentate con attributi molto femminili, vediamo spesso una pancia, delle mani con le unghie curate… La maternità è sempre ricondotta alla femminilità, all’eterosessualità”. Da questa osservazione è nata Matergouinité, una galleria di foto di famiglie, di estratti di saggi, di storie, di testimonianze delle maternità lesbiche, che vanno da un estratto degli Argonauti dell’autrice Maggie Nelson a un ritratto dell’ecologista austriaca Faika El Nagashi con il suo bambino.

L’account viene gestito e aggiornato “con l’andare del tempo” spiega Elsa. “Vogliamo mostrare che anche in quanto madri, possiamo essere soggetti politici e militanti, che ci sono lesbiche che hanno lanciato riflessioni proponendo questa identità di maternità al centro delle loro osservazioni”. Temi che non sono necessariamente associati in modo immediato: “Nel femminismo francese, l’ingiunzione alla maternità viene messa in discussione, e questo è un bene. Ma le madri esistono. E specialmente le madri lesbiche. In che modo queste ultime trasformano la maternità? Non è facile politicizzare questo argomento”.

Tuttavia, hanno notato una recente pluralità di voci e iniziative riguardanti le maternità femministe. Citano il festival Very Bad Mother in Bretagna, il libro di Fatima Ouassak “La puissance des mères”, e il podcast di Ovidie sul rapporto con la figlia. “Ciò che tutte queste maternità hanno in comune è che vengono messe in discussione, non sono date per scontate e questo genera delle reazioni a livello politico”, continua Elsa. “Nel caso delle lesbiche e delle donne single, viene loro persino negata la maternità”.

In un momento in cui l’apertura della PMA (Procreazione Medicalmente Assistita, NdT) alle coppie lesbiche e alle donne single è ancora in discussione con la revisione delle leggi sulla bioetica, le creatrici di Matergouinité non nascondono il loro sfinimento. “Quello che provoca sofferenza”, nota Elsa, “è che tutto questo ci imprigiona, ci sentiamo sempre obbligate a dimostrare la nostra legittimità e a continuare a dover dimostrare che anche le lesbiche possono essere mamme”. Secondo Lisa, dietro a tutto ciò si cela anche la volontà, a volte inconscia, di rassicurare la società: “Ci sentiamo in dovere di mostrare che i nostri figli stanno bene, quando in realtà non dovremmo giustificarci pubblicando una foto del nostro sabato pomeriggio al parco per dire ‘guarda, sta andando tutto bene'”. Stanche dei cliché delle mamme sorridenti e della riproduzione dei modelli tradizionali, vogliono diffondere altre immagini tramite Matergouinité, immagini di mamme che sono anche “butch, punkabbestia, madri pelose”, che non sono necessariamente bianche, né magre, le cui espressioni di genere non sono conformi.

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“Non dovremmo essere costrette a scegliere tra l’attivismo, il radicalismo e l’essere madri, perché possiamo essere tutte queste cose allo stesso tempo”, dice Elsa. Oltre all’account Matergouinité, le due creatrici non nascondono la loro aspirazione di produrre una banca di immagini royalty-free per aiutare a superare i cliché ultra-normativi della maternità e rendere così più aperte le visioni su questo tema. Nel frattempo, sperano di ricevere sempre più foto e testimonianze di tutte queste famiglie che non rientrano nei codici eteronormativi.

Fonte
Magazine: Cheek Magazine
Articolo: AVEC MATERGOUINITÉ, ELLES VEULENT POLITISER L’IMAGE DES MATERNITÉS LESBIENNES
Scritto da: Maëlle Le Corre
Data: 19 febbraio 2021
Traduzione a cura di: Charlotte Puget
Immagine di copertina: Bruno Nascimento
Immagine in anteprima: MATERGOUINITÉ 

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