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Mia figlia, quando l’amore di un padre non è automatico, e va bene così.
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Mia figlia, quando l’amore di un padre non è automatico, e va bene così.

Articolo di Giulia Sosio

Molte volte siamo portati a pensare che l’amore di una madre o di un padre si generi automaticamente, dal momento in cui il loro bambino nasce e guarda negli occhi per la prima volta chi lo ha messo al mondo e lo condurrà per la vita. In realtà non è sempre così, e troppo spesso ci dimentichiamo di come l’amore può avere i suoi tempi, la sua crescita nel nostro cuore, la sincerità di un percorso fatto di alti e bassi – non un’arrampicata improvvisata dove l’affetto non ha un vero e proprio fondamento nella nostra anima.

Questo video, realizzato da un padre per la figlia, ci descrive proprio questo: un amore che all’inizio non c’era, una connessione cercata e non trovata, e un susseguirsi di sorrisi che hanno formato un vero e proprio amore incondizionato

Ecco la tradizione del video, realizzato dal protagonista Jason Davis, un fotografo britannico:

 

È pazzesco pensare che sia mia figlia e non solo la mia bambina.

Lei è e sarà per sempre una persona. Una persona che amo incondizionatamente e per la quale sarò per sempre responsabile. Ho talmente tante cose a cui pensare e per cui essere preoccupato, ma sono emozionato, eccitato. Non penso esista un momento perfetto per avere un bambino, o qualcosa che ti prepari per quel momento. È al mondo da poco più di 4 mesi, e ci sono già stati enormi alti e bassi. Sento un travolgente senso di scopo e un grandissimo bisogno di proteggerla. 

Un giorno ci sarà una giovane donna per strada e l’avrò educata io.

Vi sembrerà strano, ma nei primi due mesi non ho veramente sentito nessuna connessione e nemmeno amore verso di lei. E sono completamente onesto quando dico che all’inizio non amavo mia figlia.

Mi sentivo travolto dal senso di colpa ogni volta che ci pensavo. Nessuno mi aveva mai detto che avrei potuto non vedere un legame con lei.

Quando mi chiedevano come fosse fare il padre, rispondevo solamente che era difficile, perché non avevo le risposte che si aspettavano da me.

Dico questo nella speranza che da qualche parte un padre se ne ricordi e non si spaventi nel caso in cui non senta immediatamente un legame o una connessione.

Ma arriva col tempo.

Per me tutto ha avuto inizio con i suoi sorrisi. E sento che mi sorride più che a chiunque altro e lo adoro. Se entro in una stanza e mi vede, lei sorride. Se ci guardiamo allo specchio assieme e vede il mio riflesso, lei sorride. Quando camminiamo col passeggino e vede passare facce strane, e poi vede che la sto spingendo, lei sorride.

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Come vi direbbe ogni neo-genitore, non è semplice, e dire non-è-semplice è un po’ un eufemismo. Le notti insonni, il suo piangere costantemente, tutto poi sparisce quando si sveglia al mattino e vedo il suo viso sorridente.

Amo i suoi rumorini e quando ride. Si stupisce per ogni minima cosa e io mi stupisco per ogni minima cosa.

Voglio che cresca e che sia stupita e grata per tutto ciò che la circonda. Voglio esserle amico ed esserci ogni volta che ha bisogno di me.

Voglio che sappia che può fare tutto. Voglio che viva con una mente aperta e sappia che ci sono altri modi di vivere diversi dal suo.

Voglio che cresca inseguendo la felicità.

 

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