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Musica Ribelle: generazioni a confronto
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Musica Ribelle: generazioni a confronto

Certe generazioni sono troppo diverse per non scontrarsi; guardo con occhio critico gli adolescenti, mi chiedo se il loro futuro sarà consapevole e pieno di speranza o se lo rovineranno con l’individualismo e il narcisismo.
Mia madre che a 25 anni era moglie e madre, non capisce come alla soglia dei 30 anni io mi possa comportare ancora come una ventenne. E mia nonna dal canto suo, non capiva la musica che ascoltava mio padre, figuriamoci capire i tatuaggi che sfoggio con orgoglio.
Eppure non siamo così lontani come sembra… ci sono dinamiche che si ripetono in qualsiasi epoca. E di questo parla Musica Ribelle.

Musica Ribelle – La forza dell’amore, è un’opera teatrale in musica (definirla solo musical sarebbe riduttivo), coprodotta da Todomodo e BaGS Entertainment che nasce dall’esigenza del regista Emanuele Gamba e del direttore artistico Pietro Contorno di scrivere e realizzare uno spettacolo originale e innovativo su due generazioni a confronto. Con le musiche di Eugenio Finardi, riarrangiate e eseguite rigorosamente dal vivo, Musica Ribelle è uno spettacolo teatrale di chiara matrice rock, non solo per le sonorità che lo segnano ma, soprattutto, per l’attitudine, l’approccio, l’ispirazione, l’anima.

LA STORIA
Siamo nel presente, a Milano. Un gruppo molto eterogeneo di ragazzi affitta lo scantinato del vecchio signor Hugo per organizzare un rave e nascondere i propri traffici illeciti. La gang è guidata dalla leader graffittara Lara.

1973, stesso scantinato. Un altro gruppo eterogeneo di ragazzi organizza manifestazioni politiche, fa musica, mette in piedi una radio clandestina di contro-informazione. Il collettivo segue il suo leader Vento, ribelle e sognatore.

Le storie dei due protagonisti, corrono in parallelo, a volte sembrano quasi toccarsi. Sette anni nello scantinato per Vento e il suo collettivo, sette giorni tra cianfrusaglie del passato per Lara e i suoi compagni emarginati.

In una spirale crescente di avvenimenti ed emozioni che metterebbero a dura prova anche il meno empatico degli esseri umani, Vento e Lara finiscono per incontrarsi, scontrarsi, confrontarsi e imparare qualcosa l’uno dall’altra.

PERCHÉ ANDARE A TEATRO
Ho provato a stuzzicare il vostro interesse facendovi meno spoiler possibili, ma voi vi starete anche chiedendo perché ho voluto parlarvi di questo spettacolo e che cosa lo accomuna alle tematiche di Bossy. Musica Ribelle non parla solo di giovani e di musica… c’è molto di più!

Una storia di femminismo
Seppur in modo diverso, in entrambi i filoni narrativi, emergono chiaramente forti riferimenti al femminismo. Nel presente è impossibile non notare la forza e la determinazione con cui Lara tiene le redini della gang, un po’ leader senza paura, un po’ fragile quando è da sola, un po’ materna e protettiva con chi è a rischio. Tra l’altro, la potenza del personaggio di Lara non è per nulla sminuita dal fatto che in questo periodo, l’attrice che la interpreta sia infortunata e abbia un grosso (e scomodo) tutore alla gamba, anzi, per quanto mi riguarda rende ancora meglio l’idea di quanto i suoi compagni la rispettino.
Negli anni ’70 invece le giovani donne del collettivo desiderano fare la differenza, sono completamente immerse nella seconda ondata del femminismo e questo si evince da striscioni, atteggiamenti e dinamiche interne al gruppo in cui i “compagni” maschi, tanto bravi a parlare di libertà, autodeterminazione ed espressione, non perdono poi occasione di catalogare le “compagne” nella ben triste dicotomia SANTA-PUTTANA.

Una storia di scelte
La scelta di affrontare il tema delle droghe può sembrare scontata per chi come me è cresciuto con Trainspotting, ma il modo in cui viene toccato è molto diverso; pur con la piena consapevolezza che le droghe siano illegali e facciano male, possiamo notare la differenza che intercorre tra le due generazioni a confronto, una per cui la droga è un business e un divertente passatempo e una per cui è quasi un rito, che mescola il piano fisico con quello spirituale.

La seconda scelta coraggiosa di quest’opera, è quella di parlare di omosessualità femminile e di farlo con una naturalezza e un candore tali da normalizzare qualcosa che ancora oggi viene visto come curiosità, una fase di passaggio, una ribellione alla famiglia, una malattia.

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Scegliere di parlare di sesso, in un’opera teatrale sui giovani, indirizzata soprattutto ad un pubblico giovane vuol dire mettersi davvero in gioco. Cosa più importante in questo spettacolo: il sesso è sdoganato in tutti i sensi, soprattutto dalle donne, che in entrambe le generazioni fanno sesso, vogliono aspettare la persona e il momento giusto per fare sesso e parlano di sesso e di amore.
E il sesso ha una conseguenza estrema per ciascuno dei due gruppi: in un caso sfocia nel tema della gravidanza e del diritto della donna di scegliere se tenere o meno il bambino; nell’altro sfocia nel tema dello stupro e lo fa con una forza tale da fermare il respiro del pubblico in sala.

Musica Ribelle è un’opera che, per i suoi contenuti e per la sua potenza evocativa, parla un linguaggio vero e autentico, sia alle nuove generazioni sia al pubblico tradizionalmente legato al teatro di prosa. È uno spettacolo emozionante, schietto, crudo, eseguito da un cast di grandissimo talento, il tutto in una cornice scenica essenziale ma efficace.

Musica Ribelle sarà al Teatro Nuovo di Milano fino a domenica 8 ottobre, vi lascio qui il link a ticketone per acquistare i biglietti. La tournée proseguirà poi a Firenze, Reggio Emilia, Roma e altre città italiane, quindi tenetelo d’occhio.
Vi segnalo inoltre un incontro gratuito che si terrà martedì 3 ottobre alle ore 18 presso il Teatro Nuovo (Piazza San Babila 3 – Milano) con la partecipazione del cast dello spettacolo, Eugenio Finardi, Maurizio Corbella (musicista e musicologo, docente all’Università degli Studi di Milano), Franco Mussida – Musicista, compositore e Presidente del CPM Music Institute, la cantautrice L’Aura e il rapper Kiave.

Federico Marignetti, Massimo Olcese, Arianna Battilana, Mimosa Campironi (che avevamo intervistato per voi nel 2016)
Musiche di Eugenio Finardi riarrangiate da Emiliano Cecere e Alberto Carbone
Testo e drammaturgia di Francesco Niccolini
Su soggetto di Pietro Contorno
Regia di Emanuele Gamba
Direzione musicale di Stefano Brondi
CAST: Alessandro Baldi, Mimosa Campironi, Gabriel Glorioso, David Marzi, Marta Paganelli, Filippo Paglino, Albachiara Porcelli, Benedetta Rustici, Luca Viola
BAND: Filippo Bertipaglia, Andrea Mandelli, Francesco Inverno

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