Articolo di Carlo Marconi
Per un giovane che si affaccia per la prima volta nel complesso mondo dell’omosessualità, molti sono i personaggi a cui occorre prestare attenzione. Il vasto pubblico di opinionisti è così ampio e diversificato che servirebbe un manuale per orientarsi in una tale fauna.
A tal proposito, dopo anni di ricerche sul campo, ho finalmente raccolto dati a sufficienza per stilare il mio personale bestiario delle categorie di individui che popolano il mondo virtuale e quello reale.
Eccole qui riportate in ordine sparso di tolleranza.
1. L’emissario dell’Altissimo.
Rientra in questa categoria colui che muove guerra contro l’omosessualità cercando appiglio nel Vangelo, nel Levitico, nel Deuteronomio, nel Libro dei Numeri, e, a mali estremi, anche nella Torah, nella Bhagavad Gita o nel calendario di Frate Indovino.
Il suo diritto a rompere le balle proviene dall’alto, addirittura dall’Altissimo.
Le sue frasi, intrise di amore fraterno ed umana comprensione, variano dall’amichevole: “Brucerete tutti all’Inferno!” al sempre attuale: “Convertitevi! La fine dei tempi è vicina!”.
Per liberarsene è sufficiente sfoderare un vigoroso paio di corna.
2. Il tendenzialmente favorevole ma.
Si tratta di colui che in linea di principio sarebbe anche dalla parte dei gay.
Cioè, in realtà lui ha tanti amici gay. Ma proprio a manciate.
Oddio, ora che ci pensa bene, lui è proprio gay!
Però, cioè, insomma, sai com’è, d’altronde te ce li vedi due uomini che si baciano? E due donne? No, no, nulla di male, okay… ma i bambini? Dopotutto ci sono un sacco di studi che dimostrano che i bambini che hanno visto baciare due uomini, una volta adulti, sono diventati quasi tutti parrucchieri…
No, lo so, lo so che essere gay non vuol dire vestirsi da donna… però… è anche vero che tutte quelle piume, quei glitter! Insomma capisci bene che l’omosessualità viene tollerata, ma di certo non può essere incoraggiata, no?
No, non capisco.
3. Il segregazionista.
È quello secondo cui “ognuno è libero di fare ciò che vuole purché lo faccia a casa propria”.
Il segregazionista è un sostenitore della causa gay abbinata agli arresti domiciliari.
4. Il finto sordo.
È un negazionista che lavora ai fianchi il suo interlocutore prendendolo per sfinimento.
Si mostra disposto al dialogo per poi sottrarsi abilmente alle domande spinose grazie ad un innato talento per la contorsione linguistica. La sola strategia possibile è ripagarlo con la sua stessa moneta.
«Insomma tu che ne pensi dei matrimoni tra due persone dello stesso sesso?»
«Cosa ne penso di due persone nello stesso cesso?»
«No, dicevo cosa ne pensi dei matrimoni tra due persone dello stesso sesso! Hai sentito no del referendum in Irlanda…»
«Il reverendo con la ghianda?!»
«Ma quale reverendo?! Io parlavo del referendum! R-E-F-E-R-E-N-D-U-M! Hai sentito, no?, che c’è stato un bel polverone.»
«Ah sì, proprio vero! Che bella Pordenone!»
“Hai ragione. Dopo tutto fa rima con te!»
5. Lo stalker con mire di redenzione.
Di tutti gli omofobi, costui è senza dubbio il più sinceramente interessato al tuo benessere psicofisico. Per questo si prodiga in ogni modo per inoltrarti struggenti testimonianze di omosessuali pentiti e invitarti alla lettura di testi di indubbio spessore quali il saggio critico Elettroshock & Metodo Montessori: corso teorico-pratico per bambini che ballano un po’ troppo bene.
Lo stalker con mire di redenzione si preoccupa per te: non ignorarlo! Fagli sapere che anche tu pensi a lui. Recensisci i libri che ti invia, intrattieni con lui un’amabile corrispondenza.
Poi da ultimo scrivi un articolo su di lui e pubblicalo su ogni social network specificandone nome e cognome.
ATTENZIONE: Prima preoccupati di avere un buon avvocato penalista.