Articolo di Alice Picco
Ecco, l’espressione di disgusto misto a stupore con un pizzico di “ma cosa stai facendo santo cielo?!” dell’immortale Britney è solo una delle tantissime reazioni che solitamente le persone hanno quando chiacchierando salta fuori il discorso tatuaggi femminili. Perché sì, sono alta come Puffetta senza tacchi e una folata di vento particolarmente potente potrebbe farmi volare via ma – attenzione!- sono tatuata. Parecchio tatuata. E questo a quanto pare per qualcuno è un problema.
In effetti non è tanto un problema il tatuaggio di per sé, quanto piuttosto il modo in cui il tatuaggio evidentemente ottunde le mie capacità mentali/decisionali/lavorative. Certo, perché se sei donna e hai più di una stellina tatuata sulla spalla è OVVIO che tu sia anche un po’ deficiente. Io davvero questa cosa non l’ho mai capita e mai la capirò. Perché il fatto di avere dei tatuaggi dovrebbe pregiudicare la buona riuscita del mio operato in qualsiasi campo e, soprattutto, perché il fatto di essere una signorina tatuata dovrebbe fare di me una donna meno donna, una donna che “sì dai sei femminile ma magari senza quei tatuaggi…”?
Magari senza questi tatuaggi mi sentirei meno donna di come mi sento, magari li ho fatti perché hanno un significato, magari a me (a me che me li porto addosso, non a te che preferiresti avere una trave in un occhio piuttosto che guardarli) piacciono, magari a me piace come raccontano una storia senza usare le parole.
I migliori sono quelli che chiedono “ma quando dovrai partorire lo sai che non potrai fare l’epidurale? Come farai?” con l’aria di chi è seriamente preoccupato per la mia salute. A parte che sì, lo so che avendo un tatuaggio sulla schiena non potrei eventualmente usufruire dell’epidurale, ma soprattutto io non “dovrò” partorire. Io partorirò quando e se avrò voglia di avere un figlio; c’è gente che non ha ancora capito che il fatto di avere un utero e un paio di ovaie non implica che si debba figliare per forza, ma questo è un altro discorso.
Ma poi, diciamola tutta, diventi anche meno attraente con tutto quell’inchiostro sulla pelle. Come se, prima di tutto, mi interessasse essere attraente per te che hai le vedute larghe come quelle di un opossum che dorme sei mesi all’anno. E poi, non meno importante, come se Ruby Rose non ci avesse insegnato niente.
La verità è che non c’è una via di mezzo, signori miei: se sei una donna tatuata la maggior parte delle volte vieni etichettata o come una che potrebbe avere avuto una lunga e proficua carriera nel mondo del porno oppure, all’opposto, come una sorta di avanzo di galera.
Allora, io in carcere ci sono stata in gita al liceo (in gita, poi, vi rendete conto? Ai tempi consideravo noiosa persino la gita di un giorno al museo egizio di Torino, figuriamoci una visita di tre ore ad un carcere, ma anche questa è un’altra storia), ma non è che mi sia sollazzata a farmi tatuare il numero della cella che mi sembrava meglio arredata, non so se mi spiego.
Per quanto riguarda invece l’altro lato della medaglia, non credo di dover essere io a scoprire l’acqua calda dicendo che non è certo dell’inchiostro sulla pelle a dare l’idea o meno di quanto io sia disposta a trastullarmi e con chi.
Bene, ora posso passare al lato davvero spinoso della faccenda, che ho già accennato qualche riga fa ma essendo io pontificatrice per eccellenza poi non ho più ripreso: la questione femminilità.
Allora, qualcuno potrebbe gentilmente spiegarmi in che modo i miei tatuaggi mi rendano meno femminile? Fatemi capire, ci sono le categorie come a Ciao Darwin (ve lo ricordate? Io, quando mi capitava di guardarlo, ridevo sempre un sacco anche se in realtà mi veniva da piangere, visto l’elevato livello di intelligenza dei partec… Sĺ PERÒ BASTA PONTIFICARE!), dicevo, ci si divide in due compartimenti stagni secondo i quali le donne non tatuate sono delle sante e quelle tatuate delle rebel rebel? Le non tatuate sono più affidabili e alle inchiostrate non affideresti nemmeno il tuo barboncino mentre vai un attimo a fare la spesa?
Poi per carità, non è sempre così grazie al cielo. C’è chi se ne frega del fatto che io sia tatuata o meno, c’è chi riesce fortunatamente ad andare oltre a qualche disegno sulla pelle, c’è chi non se ne esce con la solita domanda ovvia e scontata “e quando sarai vecchia?” (domanda a cui di solito rispondo che, a parte che quando sarò vecchia io la maggior parte delle persone sarà tatuata, ma soprattutto quando sarò vecchia la mia priorità sarà cercare di non farmela addosso, come tutti, tatuati o lindi), c’è chi anzi mi illumina d’immenso dicendo che in effetti quel particolare tatuaggio in quel particolare punto mi dona e mi dà quel qualcosa in più.
Il punto, comunque, è che a me piacerebbe, ma così eh, giusto per dire, poter essere libera di svegliarmi ogni mattina e decidere se vestirmi da segretaria sexy o da meccanico con tanto di macchie di olio senza che questa decisione venga influenzata dalla presenza di tatuaggi sulla mia pelle.
Mi piacerebbe che le persone che sanno cosa studio e quanto impegno ci metto non rimanessero poi con l’espressione da Britney di cui sopra perché “non hai la faccia (e i tatuaggi) di una che si sta laureando in lettere antiche!”. Perché, abbiamo o non abbiamo la faccia di qualcuno che si sta laureando in qualcosa? Funziona così? Devo essermi persa anche questa parte, a questo punto mi chiedo davvero se non mi sia entrato troppo inchiostro nel sangue.
Ah, tra sei mesi avrò, oltre al resto, anche metà braccio tatuato, quindi, come dicono quelli veri, stay tuned.
Non sono tatuato, personalmente non amo dal punto di vista estetico i tatuaggi numerosi nè su uomini nè su donne, ma evito di esprimere giudizi non richiesti: ognuno col suo corpo fa quello che vuole, chi si tatua è libero/a come chi non lo fa, e poi donne e uomini fisicamente bellocci lo sono con o senza tatuaggi
Ma dai, ma chi ti fa ancora queste riflessioni? i tuoi vicini 70enni? Di certo non i tuoi coetanei – il tattoo è ormai sdoganato da anni e, diciamocelo pure, diventato una gran moda; vedi il successo delle suicide girls e compagnia.
Chi è che ti ha detto che non ti puoi vestire da segretaria sexy? Chi ti ha detto che ti rendono meno femminile?
E’ ovvio che trasmettano un messaggio, per decenni e decenni a tatuarsi erano solo gli uomini, nell’immaginario collettivo resta un atto “mascolino” e “trasgressivo”. Embè?
Non mi dire che non ne sei consapevole, che non l’hai fatto sapendo che cosa significasse.
Ora, piano piano, le cose cambiano ed è grazie al numero sempre piu’ crescente di ragazze femminili e molto tatuate che ci sono in giro, che la forma mentis collettiva cambierà e ci si abituerà al tattoo sulle donne. Tra una decina d’anni nessuno ti farà piu’ quelle domande fastidiose, nel frattempo..
Chettefrega!
ma infatti una ragazza tatuata è femminle quanto una non tatuata, tutte le ragazze in quanto femmine umane sono femminili, certi look sono più statisticamente frequenti di altri ma sono tutti legittimi
Come in tutte le cose anche questa è una questione di misura. coprirsi intere parti del corpo mi pare esagerato. Ma per carità, se uno vuole “personalizzarsi” sono affari suoi. Però non ci si deve stupire se a qualcuno la cosa fa impressione. E non è una questione di femminilità o virilità…. a me i tatuati in maniera eccessiva fanno una strana impressione perchè mi sembrano … sporchi…. so che qualcuno la definisce arte ma io la vedo solo come una macchia di inchiostro, appunto… e più grande è più mi sembra strano che se la vogliano tenere.