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Scienziate e innovatrici alla guida della lotta contro il cambiamento climatico
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Scienziate e innovatrici alla guida della lotta contro il cambiamento climatico

Madrid, 7 marzo 2019. Non sappiamo ancora molto sul cambiamento climatico. Nemmeno sui programmi e sui progetti che vengono posti in essere con l’obiettivo di lottare contro quest’emergenza. Ancor meno sappiamo delle scienziate che vi prendono parte e fanno ricerca con il fine di vincere questa sfida di portata mondiale. In occasione della celebrazione dell’8 Marzo, alcune di queste donne, professioniste spagnole del programma Homeward Bound/Ellas Lideran, si sono riunite in una giornata di condivisione e diffusione delle proprie visioni, conquiste, progetti ed esperienze. L’incontro si è svolto nel Salón de Actos de la Real Academia de Ciencias Exactas, Físicas y Naturales, a Madrid.

“È importante dare visibilità alle scienziate che stanno lottando contro il cambiamento climatico, affinché i bambini e le bambine abbiano dei punti di riferimento”, afferma la giornalista ambientalista María Josep Picó durante la presentazione dell’evento, esortando i professionisti presenti a utilizzare il nome proprio di tali figure nella divulgazione dei risultati ottenuti e dei progetti. Attiva anche come scrittrice e divulgatrice scientifica, la giornalista ha difeso il fatto che le azioni compiute nell’ambito della ricerca e della scienza debbano avere una prospettiva di genere e che le donne debbano partecipare al processo decisionale di organismi, istituzioni e imprese orientate alla tutela ambientale.

“Per la salvaguardia dell’ambiente, i piccoli gesti hanno un grande potere”

L’evento si è aperto con un omaggio a Josefina Castellví i Piulachs (Pepita), oceanografa e biologa, prima donna spagnola a prendere parte a una spedizione in Antartide, una delle zone del pianeta dove si studiano maggiormente gli effetti del cambiamento climatico, e a dirigere la base antartica spagnola Juan Carlos I.

“Pepita” nacque a Barcellona il 1 luglio 1935. Si laureò nel 1957 e prese il dottorato in scienze biologiche presso l’Università di Barcellona nel 1969; lavorò dal 1960 presso l’Instituto de las Ciencias del Mar, del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC), istituto del quale fu direttrice a partire dal 1995.
Arrivò in Antartide nel 1986, come parte del team scientifico che installò la base sull’isola di Livingston che, nel gennaio del 1988, sarebbe diventata la Base Antartica Spagnola Juan Carlos I. Assunse il comando della base durante le prime sei campagne, incarico che abbandonò nel 1994. Fece ritorno in Antartide durante la campagna 2012-2013 per la registrazione del documentario “I Ricordi del Ghiaccio”, che segnò il suo addio al continente bianco. Tra il 1986 e il 1995 gestì il Programma Nazionale di Ricerca in Antartide.
Scrisse più di 70 articoli scientifici pubblicati su riviste nazionali e internazionali e presenziò a diversi comitati e commissioni internazionali sul tema oceani e Antartide. Nel corso della sua intera vita professionale affiancò alla sua carriera di ricerca la divulgazione scientifica e la scrittura di libri, fra i quali spicca quello intitolato “Yo he vivido en la Antártida”, pubblicato nel 1996.
Fu insignita di molti premi, tra cui il Premio Nazionale 1998 della Sociedad Geográfica Española, Encomio al Merito Civile (2002), il Premio Ambiente 2003 della Nationale Suisse, Premio Nazionale CONCA (2013) e la Medaglia August Pi i Sunyer (2015) della Facoltà di Medicina dell’Università di Barcellona, nell’ambito della celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, in qualità di prima donna a ricevere tale riconoscimento.
L’emozionante video con il quale oggi le è stato reso omaggio terminava con uno dei suoi motti: “Per la salvaguardia dell’ambiente, i piccoli gesti hanno un grande potere”.

La conferenza inaugurale è stata tenuta da Carlota Escutia Dotti, geologa esperta in Paleoclima, ricercatrice dell’Istituto Andaluso di Scienze della Terra del CSIC di Granada. Da lì coordina le spedizioni e le ricerche internazionali che si sviluppano all’interno del consorzio europeo dell’Integrated Ocean Drilling Program (IODP).
L’esperta in sedimenti marini ha spiegato come questi contengano informazioni sul clima che vi era in passato, aspetto che permette di avanzare ipotesi sui modelli climatici del futuro.
Dopo questa “finestra sul futuro dal passato”, è stato presentato Homeward Bound/Ellas Lideran, un gruppo di professioniste spagnole selezionate dal programma Homeward Bound, che si impegnano a promuovere la leadership femminile nella lotta al cambiamento climatico e alle sfide globali, con l’Antartide come sfondo comune e fonte d’ispirazione. Sono intervenute le cinque partecipanti dell’edizione 2019 (Blanca Bernal, Anna Cabré Albós, Laura García Ibáñez, Marga Gual Soler y Cristina Otano) e una dell’edizione 2018 (Alexandra Dubini).

Donne e cambiamento climatico

Infine, si è tenuta la tavola rotonda a tema “Donne e cambiamento climatico”, finalizzata a condividere e diffondere visioni, vittorie ed esperienze di donne leader in campi tecnico-scientifici nella lotta contro il cambiamento climatico. Sono intervenute:

Marta G. Rivera Ferre, ricercatrice Ramón y Cajal, Professoressa ordinaria di Agroecologia e sistemi alimentari dell’Università di Vic (UVic-UCC), ricercatrice onoraria dell’Università di Coventry. Autrice del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC) dall’anno 2010 per il gruppo di lavoro sui temi Impatto, Vulnerabilità e Adattamento.

María José Sanz, direttrice scientifica del Basque Center for Climate Change (BC3), precedentemente impiegata presso il Segretariato della Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici e la FAO, e autrice di diversi comunicati dell’IPCC dal 2003.

Montserrat Zamorano, Direttrice della Scuola Tecnica Superiore di Ingegneria Civile dell’Università di Granada. Specializzata in gestione dei rifiuti, diagnostica ambientale delle discariche, valorizzazione energetica dei rifiuti e riciclo dei rifiuti provenienti da costruzioni e demolizioni.

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Marisa Hernández, ingegnera industriale, cofondatrice, consigliera delegata e direttrice di Ingelia, una delle prime imprese al mondo a riuscire a trasformare i rifiuti in biochar su scala industriale.

Mercedes Vial, esperta in fisica dei materiali, cofondatrice e responsabile scientifica della Biotech Food, startup tecnologica che sviluppa l’elaborazione di carne etica.

Arancha Yáñez, fondatrice e responsabile Ricerca e Sviluppo di Feltwood, un’impresa che ha sviluppato una tecnologia propria e innovativa per produrre materiali industriali ecologici utilizzando residui agricoli.

Fonte
Magazine: Ameco Press
Articolo: Científicas e innovadoras liderando la lucha contra el cambio climático
Autore: Gloria López
Data: 7 marzo 2019
Traduzione a cura di: Elisa Sanguineti

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