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Storia di un amore che ha cambiato la Sicilia

Storia di un amore che ha cambiato la Sicilia

È il 23 marzo 2023, esce in Italia il primo film come esordio alla regia di Giuseppe Fiorello. Dopo aver lavorato con grandi nomi del Cinema, Fiorello dà il La alla propria carriera da regista con un dramma italiano, che racconta la storia che contribuirà a dare il via al più grande movimento per la difesa e la lotta per i diritti civili LGBTQIA+ in Sicilia, con il titolo: “Stranizza d’amuri”.

Un salto nel tempo a 41 anni fa, in un piccolo paese in provincia di Catania, tra una partita del mondiale e una festa patronale nel meridione più profondo, “Stranizza d’amuri” racconta la storia di un amore che ha segnato profondamente la storia dell’Italia. Il film è ambientato nel 1982, ritardo temporale di due anni dopo rispetto alla data storica -fine ottobre 1980- voluto dal regista. Fiorello voleva rendere emblematico come in un momento di festa quale quello del mondiale, si potesse assistere parallelamente ad un evento così drammatico e comunque inosservato agli occhi dei più. 

I due giovani adolescenti che vediamo già nella locandina del film sono Gianni e Nino, interpretati rispettivamente da Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro, e sono i protagonisti della storia. Da un lato Gianni, con una vita apparentemente tormentata a causa di un passato legato a delle dicerie sulla sua presunta omosessualità che lo porta a essere vittima di un bullismo incessante durante le sue giornate e una madre succube di un compagno violento; dall’altro Nino, figlio di una famiglia allargata tipica di uno spot pubblicitario all’italiana, a base di pranzi di famiglia, pappa al pomodoro e risa continue. Insomma, due vite parallele e differenti, che confluiranno però nell’incrocio di una strada, in un momento imprevisto, che cambierà per sempre la loro vita

La vicenda ruota intorno alle storie personali e familiari di questi due ragazzi, che, dopo un incidente in motorino durante il quale avverrà il primo contatto, stringono un legame d’amicizia fortissimo, e per cui Nino successivamente deciderà di portare la figura di questo ragazzo, Gianni, all’interno della sua grande famiglia, offrendogli un lavoro e rendendolo il soggetto di un amore inspiegabile e totalizzante, ma soprattutto reciproco.

I paesaggi, le immagini, i personaggi che il lungometraggio mostra restituiscono una Sicilia meravigliosa, dai toni caldi, lasciandoci uno specchio del tempo fermo e immutato, all’interno, tuttavia, di una cornice fortemente patriarcale e retrograda, colma dell’omertà caratteristica delle famiglie del tempo

Questa cornice ambivalente tra le meraviglie della Sicilia e la realtà dei suoi personaggi, rappresenta la storia di quello che la stampa italiana definì “Il delitto di Giarre”. Senza addentrarci nei particolari, fu una tra le notizie di cronaca nera che segnò per sempre la storia della Sicilia e d’Italia: è la storia struggente che parla appunto di due uomini e di una realtà sociale spregevole che non volva accettarli. I due, Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, conosciuti come Giorgio e Toni, decidono di vivere liberamente e alla luce del sole il loro amore, anche davanti ai compaesani, ma, una sera d’ottobre del 1980, furono ritrovati proprio a Giarre, con un colpo di pistola alla testa, un biglietto dal contenuto tutt’oggi inspiegabile, immobili, mano nella mano, quasi in un intreccio indissolubile a sfidare non solo la morte, ma anche il tempo, e con esso la società.

Quello che il regista vuole restituire con questa pellicola, oltre al voler rendere giustizia alla vita e alla storia dei due protagonisti dopo quasi 40 anni da questo caso ancora irrisolto e archiviato come omicidio-suicido, è come la Sicilia non sia solo luogo di mafia, machismo e omofobia, ma una terra di riscatto e vogliosa di giustizia.

Un mese dopo il ritrovamento dei ragazzi, grazie a mobilitazioni e proteste proprio a Giarre, dove questi vivevano, poco più lontano viene fondato il primo circolo conosciuto originariamente in Italia come il “FUORI!”-Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano-, (già nato 10 anni prima a Torino), e che cambierà nome a causa di problemi interni all’associazione, rinascendo da principio dal profondo Sud con il nome noto ancora oggi in tutta Italia “ARCI Gay” il 9 Dicembre 1980 nel cuore di Palermo. Promotore dell’associazione fu (con dell’incredibile) il sacerdote omosessuale Don Marco Bisceglie e i fondatori Massimo Milani e Gino Campanella. Milani e Campanella si sposeranno a Giarre il 31 Ottobre del 2020 in occasione del quarantesimo anniversario dalla scomparsa di Giorgio e Toni: sarà la prima unione civile a Giarre, paese scelto appositamente per commemorare e onorare la memoria dei due amanti.

Inoltre, il titolo del film non suona come nuovo, infatti per chi conosce il cantautorato italiano saprà che “Stranizza D’Amuri” è un omaggio alla canzone omonima di Franco Battiato, celebre cantautore siciliano e poeta immortale del nostro tempo scomparso pochi anni fa. La sua canzone parla della nascita di un amore, insolito tuttavia, durante un contesto di guerra proprio in Sicilia. Il testo della canzone, scelta come colonna del film, evoca l’immagine della “febbre”, un brivido che attraversa le ossa degli amanti, un sentimento che non si ferma di fronte alla pericolosità della realtà circostante, né tantomeno alla morte. 

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Il parallelismo tra l’immaginario creato tramite la canzone di Battiato e la scelta del titolo che racconta questo film non è casuale, ma rappresenta la difficoltà all’interno di un contesto come quello della Sicilia di quel tempo, nell’accogliere amori incompresi. La guerra della canzone, così come la guerra che i ragazzi stessi sono destinati a combattere, racconta l’intreccio di storie di famiglia incapaci di comprendere cosa fosse l’amore e il potere che questo sentimento porta con sé. 

Ancora oggi, 40 anni dopo questa disgrazia, alla luce del momento storico che stiamo vivendo, le notizie portano allo scoperto una realtà che fatica dall’essere completamente slegata dall’omolesbobitransfobia. L’indagine Istat-Unar del 2022 sulle discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali in Italia ci informa che il 74.4% delle coppie dello stesso genere evita di tenersi per mano per strada per paura di un’aggressione o molestia. In Italia oltre 7 persone su 10 tra i 18 e i 34 anni evitano di esprimere il proprio orientamento sessuale per paura di aggressioni. Il 27% delle persone dichiaratamente omosessuali o già in unione civile col partner afferma di essersi trasferitə in un altro paese o all’estero per poter vivere la propria omosessualità tranquillamente.

Il film vuole smuovere le coscienze tramite l’arte, con questa storia che attraversa lo schermo arrivando al cuore del pubblico. La volontà è quella di voler renderci partecipi di un cambiamento che parte da dentro. Questo film, del quale consiglio la visione, è inevitabilmente un film politico, è una storia di lotta, amore, che non vuole martiri, ma la libertà. “Stranizza d’amuri” vuole restituirci la bellezza della vita, e pensare che l’amore condiviso da Giorgio e Toni non sia stato vano.

Se stai leggendo questo articolo e sei in un momento di difficoltà legato a una forma di violenza o oppressione relativa alla tua identità di genere o al tuo orientamento sessuale non esitare a contattare le Associazioni volontarie in questo settore e chiedere aiuto. Arcigay Palermo mi ha permesso di indicare loro come Associazione referente a persone che necessitano aiuto, in questo caso soprattutto nella regione Sicilia (poichè è la stessa citata nell’articolo). Ricorda: non sei solə!
Fonti:
– ‘Eravamo dei rivoluzionari’: la storia del FUORI!, il primo movimento per i diritti LGBTQ+ d’Italia-VICE
– La storia di Arcigay- Arcigay
– Wikipedia
-Indagine Istat-Unar sulle discriminazioni lavorative nei confronti delle persone della comunità LGBT+ (Anno 2022, Paragrafo sulle minacce-aggressioni extra-lavorative)
Credits
Immagine cover sito
Samuele-Segreto-Gabriele-Pizzurro-9_Stranizza-DAmuri.jpg

Foto di Huebert World: https://www.pexels.com/it-it/foto/arte-moderna-3213977/
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