Articolo di Giulia Sosio
The Broad Experience: il podcast su donne e carriera a portata di cuffietta
I podcast sono una cosa bellissima. Scrivo e sottoscrivo. Pensateci, il solo concetto di portare in remoto e sempre con noi pezzi radiofonici selezionati e scelti in base ai gusti personali, interessi o particolari mood del periodo suona divinamente. Coi podcast costruiamo la nostra radio personale, senza seguire palinsesti e appuntamenti fissi quotidiani. Possiamo interessarci alla storia e scaricare 125 puntate dei Podcast della BBC sulla dinastia Tudor, possiamo decidere di sentire quotidianamente la Pina parlare di problemi di cuore, possiamo imparare nuove lingue, possiamo accrescere il nostro senso civico e le nostre doti culinarie – perché no.
Abbiamo sempre fretta, tra trasporto pubblico e spostamenti e cambio di metro e colazioni agguantate mentre saltiamo verso la porta di casa, ma con i podcast possiamo stare sempre sicuri di trovare un angolino di giornata da dedicare a loro – e quindi a noi stessi. I cari podcast, mentre mangiamo la briosche per strada o odoriamo l´ascella del vicino di posto sul tram, stanno lí. Impassibili e offline, restano in attesa di un semplice play come dei coraggiosi cavalli in scuderia. I podcast possono anche portarsi sotto l´ombrellone, dopo un´accurata scorta pre-partenza e tanta voglia di ascoltare qualcosa di diverso da David Guetta.
Uno di questi cavalli è The Broad Experience. Per il Guardian questo show settimanale è uno dei “10 best lesser-known podcasts”. Poco conosciuto, ma non per questo poco apprezzato.
Dietro al microfono dello show si trova la brillante giornalista inglese Ashley Milne-Tyte, ora residente a New York. Ashley, con accento che neanche ve lo dico fa morire, parla di donne, carriere e tutte quelle situazioni o scelte che tutte le donne si trovano a dover affrontare prima o poi sul posto di lavoro. Lo fa con voce pacata, tantissime telefonate e interviste a ragazze e professioniste, e tanta contenutistica di qualità. Ogni puntata tratta di argomenti diversi: posto di lavoro e intimità con i colleghi, perché essere chiamata ´tesoro´ dal tuo capoufficio non e´sempre piacevole, cosa vuol dire essere una freelancer, comunicazione e miscomunicazione in ufficio, scelta tra carriera e figli, competizione tra colleghe, realizzazione personale e retribuzione.
In ogni puntata mi ci vedo, mi immedesimo e al tempo mi sale tanta empatia verso tutte le protagoniste. Sono anche straordinariamente vicina a donne di sessant´anni che hanno trovato la loro strada in una carriera completamente diversa da quella in cui erano inglobate (ricordo un episodio di una donna che dopo dieci anni passati come broker a Wall Street aveva deciso di fare la gelataia), sento vicine anche donne vittime di razzismo o disagi completamente diversi dalla mia realtà. Sono portata a farlo per la trasparenza e la semplicità dei dialoghi del podcast. Per dirvi, a volte manca solo un bel divano comodo e del caffè per creare l´atmosfera.
Trovate The Broad Experience su iTunes, Acast, SoundCloud, Stitcher and TuneIn. Inoltre, sul sito ufficiale thebroadexperience.com si trovano tutti i trascritti delle puntate (notizia da ye! per chi era sull´attenti per via dell´inglese) e approfondimenti come i link alle biografie delle protagoniste intervistate e tutti i dettagli su libri e pubblicazioni citati in puntata.
Come mia mamma dice sempre a me e ai miei fratelli: ´io ve lo dico che c´è, poi fate voi´.