Abbiamo letto per voi questa potente e implacabile tribuna di Virginie Despentes sui Césars 2020 pubblicata su Libération e ve la consigliamo caldamente.
“Sapete molto bene ciò che fate quando difendete Polanski: pretendete che vi si ammiri anche nella vostra criminalità. È questa vostra esigenza che fa sì che, al momento della cerimonia, i corpi sono sottomessi a una legge del silenzio. Si accusano il politically correct e i social media, come se questa omertà fosse di origine recente e fosse colpa delle femministe, quando è da decenni che funziona in questo modo: durante le cerimonie del cinema francese, non si scherza mai con la suscettibilità dei potenti. Quindi tutto il mondo tace, tutto il mondo sorride. Se lo stupratore di bambin* fosse l’uomo che fa le pulizie, in tal caso non ci sarebbe dubbio: polizia, prigione, dichiarazioni squillanti, difesa della vittima e condanna generale. Ma se lo stupratore è un potente: rispetto e solidarietà. Non parlare mai in pubblico di quello che succede durante i casting né durante le riprese né durante i tour promozionali. Si racconta, si sa. Chiunque ne è a conoscenza. È sempre la legge del silenzio che prevale. È in base al rispetto di questo ordine che si selezionano i dipendenti. […]
Non abbiamo alcun rispetto per la vostra farsa di perbenismo. Il vostro mondo è disgustoso. Il vostro amore per il più forte è morboso. La vostra potenza è una potenza sinistra. Siete una banda di imbecilli nefasti. Il mondo che avete creato per governare come degli esseri patetici è irrespirabile. Noi ci alziamo e ce ne andiamo. È finita. Ci alziamo. Ce ne andiamo. Facciamo casino. Vi diamo fastidio.”
È una collera immensa che si legge nelle parole utilizzate da Virginie Despentes nella sua tribuna pubblicata su Libération e intitolata “Ormai ci alziamo e ce ne andiamo”. La scrittrice incolpa “i potenti, i capi, i boss, le persone influenti”, rimpiange il silenzio dell’assistenza alla 45esima edizione dei Césars e rende omaggio a Adèle Haenel che ha fatto vedere “come si porta, un abito da sera. In modalità guerriera.”.
Da leggere il più velocemente possibile sul sito di Libération.
Fonte
Magazine: Cheek Magazine
Articolo: Virginie Despentes: “On Se Lève. On Se Casse. On Gueule. On Vous Emmerde”
Autrice: Redazione
Data: 2 marzo 2020
Traduzione a cura di: Charlotte Puget
Immagine di copertina: Adèle Haenel
Immagine in anteprima: Claire Gosnon Illustrations
va benissimo ma i cesar premiano il film, e la bravura del regista, non premiano certo l’etica di una persona. se una persona è moralmente ripugnante ma ha diretto un bel film è giusto premiarla
Aggiungerei un punto di domanda all’ultima frase.