Articolo di Margherita Sgorbissa
Agosto 2012
Sono in piedi davanti a un gruppo di persone che, sulla carta, sono miei collaboratori.
Sono passati solo pochi mesi da quando abbiamo deciso di fondare l’associazione Culturale. All’inizio è stato entusiasmante, un’opportunità importante per continuare il mio lavoro nel mondo della scrittura e dei libri. Ci siamo conosciuti al laboratorio di scrittura offerto dal centro giovani della mia città.
Lo gestivo assieme a Sara, nome d’invenzione, una scrittrice che come me si era offerta di prendere il posto delle precedenti coach e portare avanti il progetto di scrittura.
Quando ho iniziato l’esperienza con il laboratorio avevo 18 anni.
Ogni giovedì, dalle 18 alle 20 condividevo con un gruppo di giovani e meno giovani la bellezza della scrittura, in tutte le sue forme. Scrivevamo assieme, leggevamo i testi, ci scambiavamo pareri e riflessioni. Quando Sara ha proposto di fondare un’Associazione ero felice. Credevo che con una forma legale e un programma strutturato saremmo riusciti a raggiungere più persone, creare una comunità di lettori e scrittori affiatati.
Eppure non è andata esattamente come credevo.
Davanti a Sara e agli altri membri fondatori, Kevin, nome d’invenzione, si alza in piedi e mi urla addosso. Mi hanno “convocata” per parlare del mio atteggiamento nei confronti del gruppo. Dicono che sono superficiale. Che non mi impegno nell’organizzazione delle attività.
La verità è che a me sembra che loro vogliano fare i soldi, io invece dico che dobbiamo prima creare una comunità di persone che si fidi di noi. Non mi hanno dato fiducia. Ho detto no al loro progetto e mi hanno cacciata. Ma già allora ero convinta che proprio nei rifiuti prende forma la nostra forza più grande.
Luglio 2017
Quando mi chiedono com’è nato il Women Writing Berlin Lab, racconto una storia semplice, che è anche l’unica vera storia di com’è iniziato tutto. Ho sentito il bisogno di riconnettermi con due cose che amo profondamente: la scrittura e le donne.
Per due anni, in Italia ho gestito un laboratorio di scrittura creativa, un’esperienza che mi è rimasta nel cuore. Quando nel 2015 mi sono trasferita a Berlino, il tempo per scrivere è drasticamente diminuito: lottavo per la stabilità, un lavoro da 40 ore, lo stress, l’impegno di cercare casa, rifarmi degli amici, ricostruire tutti gli equilibri, adattarmi all’inedito. Ho smesso di scrivere e, nell’urgenza di ricrearmi un’esistenza, ho lasciato indietro amicizie e contatto umano.
E poi mi sono detta che non poteva continuare così. La vita è troppo breve per fare cose che non ci piacciono. Berlino è grande: il bello sta nel fatto che in questa città c’è posto per tutti.
E per tutto.
Allora ho scritto su un gruppo su Facebook di donne a Berlino e ho chiesto se ci fosse qualcuna interessata a dei laboratori di scrittura creativa. Incontri occasionali e gratuiti, per ritrovarsi e condividere una grande passione. Mi sono arrivate cinquanta richieste in meno di un’ora, allora ho creato un gruppo, ho pensato a un nome, chiesto la disponibilità e alla fine, prenotata la sala in un ristorante della città, ho dato appuntamento a tutte per il primo incontro.
Il 4 luglio eravamo sedute attorno a un tavolo, una ventina di persone. Donne di tutte le età, curiose e un po’ timide, proprio come me. Ho seguito lo stesso copione che seguivo durante i laboratori in Italia ed è stato incredibilmente naturale e bello. È scaturita una magia difficile da spiegare. Eravamo venti donne con tanta voglia di far uscire la nostra voce all’interno di uno spazio sicuro. Tutte abbiamo amato quel momento ed è così che la storia degli incontri è andata avanti e avanti ancora, dando vita a quella community di donne scrittrici internazionali che oggi è il Women Writing Berlin Lab.
Uno spazio sicuro e inclusivo per donne creative
Il Women Writing Berlin Lab è quella community che sognavo nel 2012. È il riscatto del rifiuto subito, un progetto che mi è uscito dal cuore nel modo più disinteressato e spontaneo di sempre. Il WWBL è uno spazio sicuro, ma informale, in cui le donne si possono sentire libere di esprimere la loro creatività e far sentire la loro voce. Di spazi così ce n’è bisogno e a chi mi chiede perché solo per donne, io rispondo che c’è bisogno di incoraggiare spazi virtuali e fisici in cui le donne si possano sentire protette e ascoltate, e in cui si fidino a condividere certe esperienze che, di fatto, sono un’esclusiva (spesso negativa) del nostro vissuto in quanto donne.
Il WWBL è nato perché credo che ci sia estremo bisogno di rinforzare il coraggio delle donne, affinché ritornino consapevoli della loro voce. Là fuori, per noi il mondo è pieno di ostacoli. Basta una veloce ricerca online per trovare dati ed esperienze legate alla discriminazione di genere in troppi ambiti sociali e professionali. Ma anche alla disuguaglianza, alla violenza, alla disparità nell’accesso a determinate opportunità. Sì, c’è bisogno di incoraggiare le donne a raccontare le loro storie e soprattutto creare una narrazione diversa, plurale e inclusiva. C’è bisogno di ricordare alle donne che sono capaci di cose incredibili e che quello che hanno da dire ha un valore reale e immenso.
Nella nostra community, la scrittura spesso finisce per essere una scusa per ritrovarsi e sentirsi meno sole in una città che, labirintica e spietata, spesso mostra il suo lato peggiore. Ci piace la contaminazione con altre attività creative, come la danza, il teatro, l’arte della spoken words performance. Ci piace sperimentare, organizzare attività che combinino arti diverse e altre che siano invece più tradizionali. Ci piace incontrarci in un café, in modo informale, spensierato, e conoscerci, creare amicizie. Ricordarci che non siamo da sole.
Il motto è: tutte uguali, tutte assieme. No gerarchie, no didattica. Nessun dislivello fra chi organizza le attività e chi partecipa. Nessuno insegna, ma tutte imparano. Nessuna esclusa, c’è spazio per tutto e per tutte.
Per questo, durante le nostre Writing Lab Session, ognuna è libera di scrivere o non scrivere. Leggere o non leggere, condividere o non condividere, scrivere in inglese o nella propria lingua, arrivare in ritardo o andarsene in anticipo. Piangere o ridere o tutte e due.
Dopo un anno e mezzo di vita, il Women Writing Berlin Lab ha quasi 700 donne in un gruppo Facebook e quasi 1500 follower. Tre workshop di scrittura creativa alle spalle, più di 50 laboratori, una serata spoken words, workshop di teatro e danza combinati alla scrittura, un blog e un team al femminile, un magazine pronto per essere pubblicato e tantissimi altri progetti in attesa di essere realizzati.
Ma soprattutto, dopo un anno e mezzo, è ancora quella community di donne che hanno voglia di raccontarsi. Uno spazio positivo e sicuro, che non smette di mettercela tutta per offrire a Berlino una dimensione in cui la creatività delle donne è riconosciuta in tutto il suo valore. Sempre.
Immagini: WWBL