Da qualche anno, le donne hanno preso il controllo della notte e infondono un clima di serenità e di sicurezza alle nostre serate. Nonostante il lockdown e la chiusura dei club, questo nuovo impulso sembra continuare ad affermarsi. Ritratto di una generazione di musiciste che cercano di riunire tutti i diversi pubblici.
Da marzo 2020, difficilmente riusciamo a ricordare l’ultima volta che abbiamo ballato e sudato su una pista da ballo affollata, senza distanziamenti sociali, catturando anche le minime vibrazioni delle casse. Eppure, prima che la nostra vita sociale venisse interrotta, un vento di inclusione soffiava sul mondo della vita notturna. Con la riapertura dei club il 9 luglio, questo nuovo slancio sembra persistere, con un numero sempre maggiore di donne in testa ai gruppi musicali, che cercano di rendere le serate il più inclusive possibile.
Un’evoluzione graduale
Questa evoluzione è il risultato di diversi anni di sensibilizzazione del pubblico e soprattutto degli organizzatori e delle organizzatrici. Tra le pioniere, il collettivo Barbieturix ha avuto un ruolo decisivo nella visibilità delle donne nella vita notturna parigina. Dalla fine degli anni 2000, l’organizzazione – creata e gestita esclusivamente da donne – propone serate lesbiche alternative aperte a tutti i tipi di pubblico: “Il collettivo è nato nel 2004. All’inizio, era un gruppo di ragazze che voleva soprattutto proporre una fanzine che fosse un po’ Riot Grrrl, un po’ punk come si vedeva all’epoca. Era un’iniziativa completamente auto organizzata. Per finanziarla, hanno iniziato a organizzare feste che sono diventate sempre più grandi. Proponevano un nuovo tipo di offerta nella scena queer parigina. (…) Hanno voluto conquistare luoghi che non erano né queer né femministi per dare ancora più visibilità alle ragazze”, inizia a dire Rag, direttrice artistica e programmatrice delle feste Wet For Me, prima di continuare: “Con il Wet For Me, abbiamo un grande successo oggi, ma vogliamo conservare la nostra identità e i nostri valori. È una festa lesbica aperta a tuttə, fatta da ragazze, per ragazze, alla quale i loro compagni possono partecipare”.
Donne sempre più visibili all’interno della società
Se oggi non è più raro vedere i nomi di collettivi o dj femminili in cima alla programmazione dei club e dei festival più importanti, ciò è in parte dovuto al fatto che la società e i discorsi stanno cambiando. Le donne stanno acquisendo un posto sempre più importante nelle sfere culturali e si sentono finalmente capaci di osare di liberarsi dal peso del patriarcato. “Penso che la società sia arrabbiata e che il femminismo stia acquisendo una grande importanza nella sua evoluzione. A forza di gridare e mostrare che siamo invisibili, ci viene data sempre più spesso voce. E questo ha un impatto sulla programmazione e nelle discoteche. È un’evoluzione che non riguarda solo le donne cisgender, ma anche le persone che subiscono discriminazioni razziali e le persone trans. Purtroppo, alcuni club cercano di appropriarsi di questi temi, facendo del queerwashing, quando in realtà i loro spazi non sono affatto sicuri. Ma le cose stanno cambiando, soprattutto in termini di numero di ragazze e di persone trans dietro le consolle, anche se non sono ancora abbastanza. (…) Sono loro che stanno portando avanti il progresso”, sostiene la DJ e attivista Barbara Butch, che è molto sensibile a questi temi.
Una dichiarazione condivisa dal trio di DJ parigine Bande de Filles, che anche in tempi di crisi riesce ad aumentare il numero di set: “Donne, queer, persone trans… Tuttə hanno un posto nel mondo del DJing! Non so se sia il DJing che si sta femminilizzando sempre di più. Esistevano già da tempo artiste come The Black Madonna, Elisa Do Brasil, Chloé, Jennifer Cardini, Ellen Allien, per citarne alcune. Piuttosto, è il posto delle donne al’interno della società che è al centro del dibattito oggi”, dice Léa aka Leleon. E Arabella, la sua partner, sottolinea: “Le mentalità stanno cambiando grazie alla denuncia sempre più forte del movimento femminista contro il sistema patriarcale. E ciò si osserva nella sfera della musica elettronica, perché è un ambiente molto maschile. Agenti, direttorə artisticə e artistə sono per lo più uomini”. “Non importa quale sia il campo, le donne sono più assertive e audaci. E la musica non fa eccezione! Ci sono forse sempre più donne nel DJing, perché sentiamo di avere un ruolo al suo interno, che abbiamo cose da dire, da creare, e che siamo altrettanto capaci degli uomini”, conclude Naajet Spaciale, la loro terza complice.
Delle iniziative per l’uguaglianza
Per favorire questa dinamica, si stanno organizzando workshop e corsi di formazione per incoraggiare le donne, fin dalla giovane età, a entrare nel mondo del DJing, come spiega la DJ e produttrice svizzera Ka(ra)mi: “Mi rendo conto che ho sempre più colleghə donne, trans e non-binariə. E ci sono sempre più iniziative che sostengono una maggiore uguaglianza su questi temi. Per esempio, lavoro con l’associazione Helvetia Rockt in Svizzera, che ha lanciato un programma di tre o quattro anni per equilibrare il rapporto tra i generi nella musica elettronica e nell’industria musicale in generale. Lavoro anche con la Maison Populaire di Montreuil dove abbiamo aperto laboratori non misti per tutte le età. Questo è uno dei modi per trattare il problema alla radice. Prima sensibilizziamo le ragazze a imparare la musica elettronica, più diventeranno consapevoli che questo percorso è possibile e che non è destinato unicamente agli uomini”. Dopo questa lunga pausa, si spera che i club rimangano aperti ai cambiamenti.
Fonte
Magazine: Cheek
Articolo: Comment les DJ femmes rendent les soirées plus inclusives?
Data: 29 luglio 2021
Scritto da: Aphelandra Siassia
Traduzione a cura di: Charlotte Puget
Immagine di copertina: Bongani Ngcobo
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