Attenzione: questo articolo contiene un numero vergognoso di riferimenti a Mean Girls
“Nel mondo reale Halloween è la notte in cui i ragazzini si mascherano e chiedono dolcetto o scherzetto. Nel mondo delle ragazze Halloween è la notte in cui una ragazza può vestirsi come una modella porno e nessuno può dirle niente.”
Per me ogni pellicola contenente Tina Fey è una fonte inesauribile di saggezza e consigli. Nello specifico, considero Mean Girls la BIBBIA.
L’argomento di questo post, a questo punto, vi sarà già molto chiaro, ma lasciate che ve lo introduca con l’elettrizzante esperienza fatta la settimana scorsa.
Ero al supermercato (il che, considerata la mia vita sedentaria, sarebbe già sufficiente a giustificare l’aggettivo “elettrizzante”) e vagavo nei reparti in cerca del nulla quando il mio sguardo è stato catturato dalla corsia dedicata ad Halloween.
Si tratta della mia festa preferita da sempre, perciò ogni volta mi dimentico di aver passato la maggiore età da ormai un po’ di anni e mi addentro nel favoloso mondo delle ragnatele sintetiche con gli occhi che luccicano peggio di Rossana quando incontrava Eric (quando esagero con i riferimenti anni 90 ditemelo).
E tra un paio di canini aguzzi e litri di sangue finto, ecco che parte la carrellata di: vampiro sexy, strega sexy, zombie sexy, tua nonna sexy.
Come se evitare di sessualizzare qualunque cosa si muova ed abbia un cromosoma XX fosse disdicevole, al limite della bestemmia culturale.
Perché non importa che Halloween sia la festa dei morti, tu devi essere bella.
Anzi no, tu devi essere sexy. Tu, i morti, li devi risvegliare.
Da piccola non avevo afferrato benissimo il concetto e quando ho dato la mia prima festa (ancora alle elementari) mi sono presentata con delle unghie finte color pece lunghe come la Salerno-Reggio Calabria, del nero sui denti effetto “ho discusso con Tyson” e una parrucca lunga black and white stile “Crudelia Demon s’è stancata del parrucchiere”.
Spoiler: il bambino che mi piaceva a fine serata non ricordava il mio nome.
Eravamo in classe insieme.
Qualche anno dopo ho imparato la lezione ed ho optato per un look “scelgo un personaggio cattivo ma se pensi che non lo renderò il più sexy possibile sei uno stolto”.
Per anni, il mio cavallo di battaglia è stato Catwoman.
Spoiler: comunque nessuno si ricordava il mio nome.
La domanda, come immaginerete, mi veniva un po’ spontanea: perché hai pensato per anni che non avesse senso essere un BEL mostro e poi sei passata ad affinare la tecnica del “fai pipì nei bagni dei locali senza strappare i leggins in latex”?
Poi, finalmente, l’epiphany, l’insight, l’illuminazione: Mean Girls.
Aveva ragione Mean Girls.
Ad Halloween nessuno può giudicarmi se sono mezza svestita, se voglio essere sexy, se oso con l’abbigliamento.
Quando mi ricapita di poter uscire con le gambe scoperte senza sentirmi dire le peggio cose da chiunque?
In quale altro giorno posso esagerare con il trucco senza avere la certezza di stare passando per quella “facile”?
Carpe diem!
Poi però l’anno scorso mi sono ritrovata in un locale pieno di gente di cui avrei potuto essere la madre (o quasi), stretta in un pantalone di latex che – avendo preso qualche chilo – più che Catwoman mi faceva sembrare il cosplay del divano incelofanato di Zia Assunta della Tata (lo sapevo, troppi riferimenti anni 90).
E ho detto basta.
Ho deciso che avrei messo un po’ di Halloween in ogni giorno dell’anno e che avrei combattuto per il mio diritto di mettere una gonna senza dover sentire lo sguardo giudicante di uomini e donne addosso (mi piace pensare che Bossy serva anche un po’ a questo).
Ho deciso che avrei smesso di sentirmi “in dovere” il 31 ottobre di essere sexy, perché “quando mi ricapita”.
Ho deciso che avrei deciso io quando essere sexy, come e per chi.
Vorrei che potesse essere una scelta per tutte.
Vorrei che negli scaffali rimanessero i travestimenti sexy, perché credo siano utili anche quelli per i motivi citati prima (però, ecco, non li vorrei per le bambine di 5 anni, perché credo che anche viversi l’infanzia sia utile).
Vorrei però anche l’alternativa.
Vorrei la scelta.
Vorrei Catwoman e vorrei Zia Assunta.
Così come vorrei poter decidere di essere sexy, vorrei poter decidere di non esserlo.
Vorrei decidere di fare paura, di risultare cattiva, aggressiva e scontrosa e di non essere “meno donna” per questo.
E vorrei poterlo fare non solo ad Halloween.
ad halloween una donna che si vuole mettere un costume sexy deve poterlo mettere ed essere rispettata, è una scelta libera così come mettere un altro costume, diverso. Qualunque cosa una donna indossi ad halloween e non solo va rispettata punto. Però le alternative ci sono: ad halloween non c’è solo gente vestita “sexy” e anche nel resto dell’anno, se una donna non vuole indossare abiti attillati o corti non li indossa, ci sono vestiti di tutti i tipi, quando esco per strada sopratutto col freddo io vedo uomini e donne coperti
per quanto riguarda le bambine io ora torno da Prato dove per strada c’erano anti bambini e bambine in costume tutti ben coperti, penso che i costumi sexy siano indossati da persone più grandi e consapevoli
In definitiva condivido quel che dice l’articolo: il sex appeal, la sensualità maschile e femminile anche esplicita, l’erotismo, la seduzione esiste, fa parte dell’umano, non è degradante se riferita a persone adulte e devono essere le persone a decidere se esprimerla, quando e con chi