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La solidarietà femminista dagli ombrelli neri

La solidarietà femminista dagli ombrelli neri

La settimana scorsa attivist* femminist* della Pro Choice Sassonia hanno protestato a Dresda contro la prevista estensione del divieto di aborto in Polonia. Dziewuchy Berlin, un’organizzazione il cui scopo è quello di attirare l’attenzione sulla situazione dei diritti delle donne in Polonia e di sostenere le iniziative femministe in Polonia, ha sollecitato la realizzazione di campagne fotografiche a livello nazionale in Germania. Lo scorso 16 aprile il Parlamento polacco ha deliberato di sospendere la decisione per il momento.

Il disegno di legge del partito Prawo i Sprawiedliwość (Diritto e Giustizia, NdT) potere aveva prospettato il divieto di aborto praticato per via di malformazioni irreversibili del feto. Secondo Dziewuchy Berlin, la questione riguarda il 98% del complesso degli aborti in Polonia e corrisponderebbe quindi a “un totale divieto dell’aborto”. Attualmente gli aborti sono consentiti solo per questo motivo e a seguito di stupro o laddove la vita della persona incinta sia a rischio.

L’antifemminismo in Polonia

La contrapposizione politica alle donne in Polonia non è un fenomeno nuovo. Il Coronavirus e le misure di conseguenza imposte giocano attualmente a favore dell’ideale di famiglia conservatrice del Governo di Diritto e Giustizia: le donne lavoratrici sono costrette in casa, a occuparsi più che mai delle attività di cura e accudimento nonché dei lavori domestici, fino a diventare per bambini e bambine delle insegnanti non retribuite. A causa delle precarie condizioni di lavoro, l’immagine del capofamiglia va quindi consolidandosi tanto prima, quanto durante e dopo la crisi, secondo un rapporto di EAF Berlin (Accademia Europea per le Donne nel campo della Politica e dell’Economia di Berlino, NdT).

“In questo momento il partito Diritto e Giustizia intendeva inoltre sfruttare la crisi del Coronavirus per aggredire ancora una volta l’integrità fisica e i diritti di autodeterminazione delle donne”, ha dichiarato una attivista di Pro Choice Sassonia ad addn.me. Il Presidente polacco Andrzej Duda sostiene il disegno di legge. Politico proveniente dai ranghi del partito Diritto e Giustizia, è capace di presentarsi come il “volto umano” dei conservatori nazionali. Il fatto che abbia già riunito i media statali sotto il controllo del suo partito prima del Coronavirus e che, oltretutto, le attuali misure di emergenza stiano comportando restrizioni a livello nazionale nel quadro della campagna elettorale, rende probabile la sua rielezione il 10 maggio. (nel frattempo, le elezioni sono state rinviate a data da destinarsi, NdT)

Già nel 2016 e nel 2018, le proteste di massa degli attivisti e delle attiviste pro-choice attorno a Marta Lambert e Aleksandra Mielewczyk hanno impedito l’attuazione esecutiva finale di simili disegni di legge. Nella loro protesta avevano altresì evidenziato che, per paura della repressione, risultava già generalmente difficile abortire o ottenere pillole anticoncezionali nonostante l’assenza di una legge contro l’aborto. Il loro simbolo suggestivo era un ombrello nero.

Anche ai tempi del Coronavirus, gli attivisti e le attiviste sperano in un effetto positivo delle proteste di massa: reagiscono, in ogni caso, con opzioni alternative di protesta quali concerti di clacson e cortei di auto, proteste sui balconi, l’occupazione di code per la spesa con manifesti di protesta o la creazione di hashtag: #CzarnyKwiecień #Aprilinblack (Aprile in nero, NdT) #ParasolkaMojąTarczą #MyUmbrellaIsMyShield (Il mio ombrello è il mio scudo, NdT). Con questi hashtag verranno pubblicate prossimamente delle foto solidali.

Avviata la mobilitazione ad Annaberg-Buchholz

Pro Choice Sassonia è un’alleanza di gruppi e individui che da diversi anni si battono per il diritto di scelta delle persone incinte. Anche quest’anno l’alleanza si sta mobilitando per il 6 giugno per protestare contro la “marcia silenziosa” antifemminista e fondamentalista cristiana contro l’aborto ad Annaberg-Buchholz nel circondario dei Monti Metalliferi.

Nella chiamata alle armi, l’alleanza scrive: “L’evento è attualmente organizzato dall’associazione ‘Lebensrecht Sachsen’ (Diritto alla Vita Sassonia, NdT) ed è un luogo di incontro per persone e organizzazioni che diffondono nazionalismo, sessismo e atteggiamenti ostili nei confronti di donne, omosessuali e persone transessuali, intersex e non binarie”. Contrariamente a quanto asserito da parte dell’organizzazione stessa, la lotta contro l’aborto non è una lotta “per la vita”. Ogni anno, infatti, 47.000 persone incinte in tutto il mondo muoiono a seguito di aborti praticati in condizioni di scarsa sicurezza, perché i servizi di assistenza all’aborto sono di difficile accesso o vietati del tutto.
Problemi simili esistono anche in Germania, sostiene, ed è per questo che Pro Choice si sta battendo per l’abolizione del paragrafo 218 del Codice penale tedesco, che continua a criminalizzare l’aborto e lo rende impunibile solo in determinate circostanze. In considerazione della pandemia di Coronavirus, l’alleanza chiede che l’aborto venga riconosciuto come prestazione medica necessaria ai sensi delle disposizioni per le strutture mediche in caso di pandemia. Inoltre, Pro Choice Sassonia chiede l’immediata sospensione dell’attuale obbligo di consulenza prima di un aborto, nonché la possibilità di ingresso sul territorio nazionale tedesco alle persone che desiderano abortire in Germania perché ciò viene loro negato nel proprio Paese di origine.

Fonte
Magazine: addn.me
Articolo: Feministische Solidarität mit schwarzen Regenschirmen
Autrice: Redazione
Data: 22 aprile 2020
Traduzione a cura di: Grazia Polizzi
Immagine di copertina: addn.me

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