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“Opposizione politica e femminismo sono strettamente connessi”: intervista con Kira Jarmusch
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“Opposizione politica e femminismo sono strettamente connessi”: intervista con Kira Jarmusch

Abbiamo parlato con Kira Jarmusch, portavoce di Alexei Navalny, della campagna internazionale per la liberazione di Navalny, del legame tra opposizione politica e femminismo e della condizione delle donne nell’attuale politica russa. Vogliamo ringraziare Kira per le risposte ed esprimere la speranza che i diversi movimenti politici possano collaborare in modo efficace nonostante le considerevoli divergenze.

In che modo lə attivistə della Resistenza femminista contro la guerra (sia quellə rimastə in Russia, sia quellə che se ne sono andatə) possono prendere parte alla campagna per la liberazione di Navalny?

Innanzitutto, diffondendo le informazioni. È la cosa più importante che si possa fare per lui adesso: la sicurezza, le condizioni e la libertà di Alexei dipendono strettamente dall’attenzione pubblica, per questo è necessario sostenerlo in ogni momento. Sul sito della campagna free.navalny.com ci sono però anche altre modalità di partecipazione, sia per chi si trova in Russia sia per chi è all’estero.

La violenza di genere e la difesa dei diritti delle donne sono temi rilevanti per le vostre iniziative politiche? Esiste per te una connessione tra opposizione politica e femminismo?

Il regime di Putin usa l’umiliazione e la violenza come uno strumento di controllo su diversi gruppi sociali della popolazione. La tortura dei prigionieri, l’umiliazione delle persone LGBTQIA+ e la violenza domestica sulle donne sono all’ordine del giorno. Se è necessario fare pressione su di te, ti picchieranno e tortureranno, perché usare la forza bruta e sopraffare chi è vulnerabile sono una vera e propria strategia di Stato. Adesso, sullo sfondo della guerra, tutto ciò è diventato perfettamente chiaro.
Per questo, mi sembra che la violenza e la disuguaglianza di genere siano parte di un problema più grande, che bisogna combattere dalla radice: il potere che coltiva e incoraggia questi comportamenti. Per questo per me l’opposizione politica e il femminismo sono strettamente connessi. Finché Putin resterà al potere, non ci sarà giustizia per nessuno.

Come vedi nel 2023 le possibili collaborazioni politiche e nell’attivismo tra i diversi movimenti? Unirsi è efficace?

Mi sembra che nel 2023 le differenze politiche si siano definitivamente ridotte ad una: o sei con Putin o sei contro. Se una persona è davvero contro, lo dichiara in modo inequivocabile e fa qualcosa di concreto, allora lo considererò un alleato. E ovviamente più persone così ci sono più efficace sarà la loro azione.

Parlaci di come ti definisci: una politica, una giornalista o una scrittrice? In quanto donna hai mai sentito pressioni a causa del tuo lavoro? Pensi che in Russia sia più difficile per le donne entrare in politica? Vuoi dire qualche parola a sostegno delle nostre lettrici, attiviste costrette a crescere in un Paese dove sostanzialmente non esiste né una vera vita politica né la possibilità di far sentire la propria voce in politica?

Mi definisco a tutti gli effetti una scrittrice, mentre definirmi una politica è più complesso. Per molto tempo ho pensato di non avere il diritto di chiamarmi tale, visto che non ho mai cercato di farmi eleggere, ma adesso penso che questa sia una formalità insensata. È politica ciò che determina la nostra realtà, e se io prendo parte a questo processo, allora faccio politica.

Se parliamo della Fondazione anticorruzione, non ho mai subito alcuna discriminazione. Abbiamo sempre avuto molte donne tra i capi dipartimento o, prima, tra i coordinatori. Ma certamente, parlando della Russia in generale, è molto più difficile per le donne fare politica, e non solo per chi agisce in modo indipendente, ma anche per chi è interno al partito Russia Unita. L’esempio che preferisco è Valentina Matvienko. Commentando il Forum economico delle donne, la politica si è lamentata del fatto che ci fossero pochi fiori. I fiori sono stati l’unica cosa che non le è piaciuta, l’unica cosa a cui ha prestato attenzione. Sembra davvero una brutta barzelletta, ma è questa la realtà russa. L’idea trasmessa dall’alto è che le donne non devono determinare il futuro, avere diritto di voto o più in generale decidere qualcosa, perché la loro sfera di interessi deve limitarsi ai fiori, ai vestiti e alla famiglia.

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Ovviamente non è così. Le donne sanno benissimo ciò che vogliono, sono perfettamente in grado di prendere decisioni e di ricoprire ruoli dirigenziali. Penso che la cosa più importante sia non soccombere a questa propaganda, non credere che la propria ambizione abbia un limite e che sognare qualcosa di più grande sia un pensiero indecente e senza speranza. Le donne daranno forma al mondo alla pari degli uomini. È assurdo dover cercare di ottenere questo diritto adesso, ma certamente ce la faremo.

Fonte
@femagainstwar
Data: 02 febbraio 2023
Traduzione a cura di: Rosalba Martinelli
Immagine di copertina: Unsplash
Immagine in anteprima: freepik

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