Il mio mal di testa e Come un fior di fragola ad agosto sono due titoli di Officina Milena, un’interessante realtà editoriale che è insieme casa editrice, centro culturale e laboratorio letterario. Marchio per esordienti nato dalla casa editrice Milena Edizioni, Officina Milena ha infatti organizzato un corso di scrittura creativa a tematica LGBT promosso da Rain Arcigay di Caserta, durante il quale sono venuti fuori i due romanzi tascabili, che indubbiamente si presentano come qualcosa che viene da un laboratorio, cioè esperimenti.
Non c’è alcuna novità nel pubblicare scrittrici molto giovani – Diana Errico, autrice di Il mio mal di testa, è del 1983; Emilia Galeone, che ha scritto Come un fior di fragola ad agosto, è nata nel 2001 – e neanche nel pubblicare racconti e romanzi a tema LGBT. Quello a cui ancora non si è abituati, e in questo sta il piacere letterario dell’esperimento, è un linguaggio consolidato nel quale una generazione di scrittori e scrittrici che ancora si sta formando produce letteratura LGBT.
La trama di questi due libri è facile da riassumere. Il mio mal di testa racconta di Sara, una ragazza che ogni giorno fa i conti con un mal di testa cronico e un padre violento e che all’improvviso si innamora di Floriana, adulta e seducente, e in lei scopre il significato del conforto ma anche l’importanza di imparare ad amarsi. Come un fior di fragola ad agosto invece è una storia d’amore, di assenze, domande e lontananze, ma anche di prese di coscienza e superamento delle paure tra il fragile Edoardo e Luigi, lo spirito libero di cui il diciassettenne si innamora e grazie al quale trova le risposte che stava cercando.
L’elemento più interessante dei due romanzi non sta però nella sequenza degli eventi, quanto nella ricerca di un linguaggio che parli di amori, corpi, relazioni e morti e che non sia consolidato e scontato. Tanto Il mio mal di testa scommette su un continuo contrasto tra la scrittura piana e asciutta e la forza degli avvenimenti e delle immagini di passione, violenza e morte, quanto Come un fior di fragola ad agosto punta sulla vaghezza e sulla superficialità come elementi per ridare al lettore l’incompiutezza di un protagonista che ancora non sa e non capisce molto di se stesso.
Sara ed Edoardo, i rispettivi protagonisti, scoprono chi sono e cosa vogliono con una meraviglia molto simile ma ciò che li attende non corrisponde completamente ai loro desideri iniziali. E sarà molto intrigante leggere come le loro storie che finiscono non esauriscano le possibilità che li attendono.
La scommessa di Officina Milena è forte: trovare linguaggi diversi per argomenti non nuovi ma vissuti con occhi nuovi. Scrittori e scrittrici “under” che si mettono alla prova per un pubblico che probabilmente ha bisogno di rispecchiarsi in una letteratura che ancora non c’è, o almeno non del tutto: un pubblico che ha già un panorama musicale a disposizione, un cinema ricco di proposte e una gamma di serial nei quali identificarsi, ma una letteratura probabilmente ancora no.
Il mio mal di testa e Come un fior di fragola ad agosto sono due interessanti tentativi in questo senso e sono anche molto piacevoli da leggere; Officina Milena ha già vinto in parte la sua scommessa, insieme a queste due autrici.