Ieri vi abbiamo chiesto di rispondere al nostro breve questionario sullo sciopero indetto per oggi dall’associazione Non Una Di Meno. Avete partecipato in 1371 e per questo vi siamo molto grati!
Ecco che cosa ci avete detto:
Nel caso anche voi abbiate risposto No…
La Giornata internazionale della donna si tiene negli Stati Uniti a partire dal 1909, in alcuni paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922. La scelta di questa data specifica, che non coincide con l’inizio della celebrazione (anzi si è consolidata con tempi diversi a seconda dei Paesi), è da ricercarsi nell’imponente manifestazione che nel 1917 coinvolse le donne di San Pietroburgo, e che fu un elemento decisivo per la caduta dello zarismo (e dunque l’inizio della Rivoluzione Russa di febbraio).
Questo risultato ci ha fatto riflettere.
Eravamo convinti che avremmo trovato una schiacciante vittoria del SÌ, soprattutto visto che il nostro pubblico spesso si interessa di questi argomenti (o non sarebbe qui!)
Invece più della metà dei rispondenti non conosce questa associazione.
Perché? È un problema di canali utilizzati per farsi conoscere? Di target scelto?
Prendendo il 100% delle persone che hanno risposto alla domanda, solo il 14,8% sono uomini.
Ipotizzando anche che tutti loro abbiano detto di non conoscere il movimento (e non è stato così), rimane un 41% formato da donne (e persone che hanno scelto di non incasellarsi in un genere) che non hanno idea di cosa sia Non Una Di Meno.
Certo, parliamo di poco più di 1000 persone e per fare un ragionamento complesso serverebbero altri numeri, ma già questi ci permettono di farci alcune domande.
Continuiamo…
Abbiamo sorriso pensando a quelle 94 persone che hanno almeno un insegnante che si preoccupa di far sapere ai suoi allievi cosa accada nel mondo ♥
Nel caso anche voi abbiate risposto No…
La manifestazione “Lotto Marzo” – organizzata dall’Associazione Non Una di Meno e appoggiata da moltissimi altri movimenti – è la declinazione italiana di un’iniziativa a cui aderiscono altri quaranta Paesi in tutto il mondo. Si tratta di uno sciopero generale di 24 ore, il che significa che dalle ore 00.00 alle ore 23.59 del giorno 8 marzo, tutte le lavoratrici (di qualunque settore e indipendentemente dall’appartenenza o meno ad un sindacato) hanno il diritto di scioperare.
Nel caso anche voi abbiate risposto No…
Le motivazioni della manifestazione, seppur declinate in maniere diverse, sono le stesse ovunque: opposizione alla violenza di genere e agli atteggiamenti sessisti, richiesta di trattamento equo in ambito lavorativo, possibilità per le donne di decidere del proprio corpo e della propria salute, dibattito sui limiti del movimento femminista.
Nonostante la maggioranza ritenga utile questa ricorrenza, c’è anche chi pensa che non sia mai stata necessaria (2,3%) e chi crede che l’uguaglianza sia stata raggiunta (0,4%).
Noi non ci siamo trovati d’accordo, ma ci piacerebbe che commentaste spiegandoci il vostro punto di vista.
Qui chi ha risposto SÌ ha poi specificato le ragioni in una domanda aperta.
Qualcuno pensa che si sia snaturata con il tempo, diventando solo una ghiotta occasione per fiorai e ristoranti. La maggior parte si dice invece più consapevole. “Se prima l’8 marzo era solo una scusa per fare festa oggi è un giorno in cui fare attivismo”.
Anche qui, abbiamo chiesto a tutti “come/perché?”
È stato interessante vedere come le due risposte più gettonate fossero le stesse, ma per ragioni diverse.
C’è chi ha detto “sì, festeggerò manifestando” e chi ha detto “no, non festeggerò perché andrò in manifestazione”. Risulta evidente come ognuno di noi dia alla manifestazione un significato differente. C’è chi la percepisce come un modo per stare insieme ad altre persone con idee simili, e quindi come un’occasione di festa; e chi invece la vede come un momento di attivismo per ricordare le cose tremende che ancora accadono alle donne, dove c’è davvero poco da ridere.
Ovviamente, non c’è una percezione giusta e una sbagliata, sono tutte legittime.
Ultima domanda
Le parole più citate da chi ha risposto SÌ sono state:
sensibilizzazione, visibilità, disagi, presa di coscienza, coinvolgimento, riflessione.
Le parole più citate da chi ha risposto NO sono state:
modo sbagliato, inutile, disagi, mancanza del coinvolgimento maschile, mancanza di dialogo, aumento dell’immagine negativa del femminismo, poca adesione, considerazione politica scarsa.
In conclusione
Noi speriamo che abbiano ragione i SÌ, nonostante alcune perplessità dei NO siano anche le nostre perplessità.
Lo sciopero è cominciato da poco, lasceremo passare questa giornata osservandone le dinamiche e cercando di mantenere uno spirito positivo.
Nei prossimi giorni ci sarà tempo per fare altre considerazioni alla luce di quello che sarà accaduto.
Nel frattempo, vi ringraziamo ancora di cuore per aver partecipato al nostro questionario e vi auguriamo una buonissima Giornata Internazionale della Donna.
carissime, vi scopro oggi. Ed ho scoperto #lottomarzo sciopero globale da un manifesto affisso per strada che mi ha incuriosito e che oggi ho condiviso su instagram https://www.instagram.com/p/BRX5ZXvDAaj/?taken-by=anamorfo . In qualche modo ho risposto alle vostre domande anche io, e ancora molto avrei da capire di quanto proponete. Mi piacerebbe pertanto continuare a costruire uno spazio politico comune. Vi invio il mio contributo, troppo lungo per essere contenuto in un commento:
https://www.facebook.com/notes/angelo-amoroso-daragona/lottomarzo-anchio-una-vita-in-rivolta-contro-il-lavoro/10154899311887324