Un giorno crescerò, sarò una bellissima donna.
Un giorno crescerò, sarò una bellissima ragazza.
Ma per ora, sono un bambino.
Per ora, sono un ragazzo.
Così canta Anohni, al secolo Antony Hegarty, fondatrice del gruppo newyorkese Antony and the Johnsons, in For today I’m boy, contenuta nel loro secondo disco, I am a bird now.
Classe 1977, inglese di nascita cresciuta in California, ha conquistato artisti del calibro di Franco Battiato, Bjork e Lou Reed.
Ci sarebbe molto da dire sulla bravura di questa persona e sulla sua voce eterea e baritonale, caratterizzata da un effetto vibrato.
Alcuni paragonano il suo magico canto a quello di Nina Simone, lei è cresciuta nel mito di Boy George e la voce è stata lo strumento che l’ha aiutata in quel periodo in cui a casa era costretta a nascondere le sue sensibilità ed emotività, considerate dal padre estremamente fuori luogo per un ragazzo.
Il primo passo nel mondo dello spettacolo lo fa nel 1990, quando si trasferisce a New York ed inizia ad esibirsi al Pyramid Club coi Blacklips, ensemble cabarettistico assemblato in una manciata di giorni in cui impersona l’androgina drag queen Fiona Blue, ispirata da Diamanda Galás e Klaus Nomi.
È in questi vesti, in guêpière e testa rasata, immergendosi e frequentando la scena punk e drag dell’East Village a New York, che trova la sua dimensione perfetta per quello che è solo l’inizio di un percorso di ricerca artistica e di identità.
Già.
La ricerca della propria identità.
Dolorosa, continua.
Che è iniziata ai tempi del liceo quando era lì, a metà strada, “tra il coro dei ragazzi e il coro delle ragazze”.
È nel 1995 che però Anohni inizia a dedicarsi alla sua passione principale, la musica.
E lo fa insieme ad alcuni ex membri dei Blacklips coi quali fonda gli Antony and the Johnsons, una meravigliosa orchestra composta da basso elettrico, violoncello, violini e piano, che prende il nome da Marsha P. Johnson, drag queen afro-americana fondatrice di una casa di accoglienza per travestiti a New York trovata morta nel 1962 nel fiume Hudson dopo un gay pride.
Grazie alla straordinaria, suadente, melanconica, intensa voce di Anohni ed alle le sonorità sognanti che raccontano con delicatezza di una lacerante ricerca di identità sessuale, i Johnsons conquistano il pubblico in pochissimo tempo e fan d’eccezione quali Marina Abramović, Laurie Anderson e David Tibet, leader dei Current 93.
E in un battito di ciglia, Anohni, da sola o con la sua orchestra, si trova a girare il mondo, a condividere palchi importanti e incidere collaborazioni, facendosi chiamare queer e continuando a scrivere solo con parole che riflettano il suo spirito e il suo tormento.
For today I’m a boy, è una canzone piena di speranza e di senso di realtà.
È il pensiero di un bambino che si sente donna ed immagina il suo futuro nei panni che saranno finalmente i suoi.
Tocca il tema dell’identità di genere senza focalizzarsi sul dolore del vedere lo specchio che rimanda un corpo nel quale non ci identifichiamo, ma facendo invece luce sulla convinzione di poter cambiare le cose.
Ora sono un ragazzo, ma un giorno crescerò e quando questo accadrà le cose saranno diverse.
Un giorno crescerò, sentirò il potere dentro di me.
Un giorno crescerò, di questo sono sicuro.
Spesso si confonde l’identità di genere con l’orientamento sessuale e si pensa che un uomo gay si debba per forza sentire donna. Beh, spoiler, non funziona così.
Ed è bello che qualcuno decida di cantare questa realtà, di darle voce (e che voce).
Quando testi come questo non saranno più un’eccezione, il mondo musicale (ma non solo quello) sarà un posto più completo.
La produzione di Anohni intanto, continua, incessante, senza pressioni, con naturalezza e sincerità, ormai da più vent’anni.
Ed è a febbraio 2015 che ha annunciato l’uscita per il 2016 di Hopelessness, disco che uscirà proprio sotto lo pseudonimo di Anohni.
Sarà una sorta di debutto per una nuovo progetto, una nuova creatura, nuove sonorità e un nuovo tassello di quel puzzle infinito che si chiama ricerca di se stessi.
Certamente, l’ennesimo album stracolmo di sentimenti ed emozioni.
Veri.
E noi lo aspettiamo in Italia, il prossimo 12 luglio, a Collegno, al Flowers Festival.