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Ecco lo scatto, diventato virale, che mostra che aspetto ha la depressione post partum

Ecco lo scatto, diventato virale, che mostra che aspetto ha la depressione post partum

Il 1 maggio, Kathy DiVincenzo ha pubblicato due foto sui social network: in una è ritratta perfettamente composta e a proprio agio con i suoi bambini, mentre nell’altra foto appare stressata, triste ed esausta. Secondo DiVincenzo le foto mostrano le due facce della depressione post partum, e sembra che molte donne la pensino come lei visto che le foto sono diventate virali e sono state condivise da quasi 72.000 utenti. Oltre 13.000 persone hanno lasciato dei commenti a sostegno delle mamme, ammettendo di essere state affette loro stesse della depressione post partum. Nonostante questo disturbo sia incredibilmente diffuso, il silenzio che circonda il dibattito sulla questione è assordante.

Kathy DiVincenzio, doula, educatrice con un figlio e una figlia a carico, ha raccontato in un commovente post pubblicato su Facebook la sua esperienza con la depressione post partum, sottolineando la necessità di rompere il silenzio: non è giusto che le neo-madri si sentano pressate a essere felici ventiquattr’ore su ventiquattro. «In qualità di paziente diagnosticata con depressione post partum, ansia e disturbi ossessivo-compulsivi, ho deciso di mostrarvi che aspetto ha questo disturbo invece di continuare a pubblicare su Facebook solo quello che ci fa più comodo», scrive DiVincenzo. Nel suo post si vedono due foto, scattate dalla fotografa Danielle Fantis, con le quali ha scelto di condividere su Facebook quest’aspetto intimo della sua vita. Come riporta la rivista Cosmopolitan, la prima foto scattata da Fantis è totalmente spontanea e ritrae una stanza sottosopra, piena di giocattoli, in cui DiVincenzo fissa la macchina fotografica con un’espressione stanca e affranta, subito dopo aver allattato il figlio. La seconda foto, invece, mostra un’area perfettamente ordinata e adibita al gioco dei bambini in cui la mamma, al centro, sembra avere il pieno controllo della situazione.

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Nel suo post, DiVincenzo sottolinea che non è che la seconda foto non sia realistica, ma semplicemente non mostra tutta la verità. «Il punto è che entrambe le foto mostrano la mia vita a seconda dei giorni», scrive DiVincenzo. «Il fatto negativo è che mi sentirei a mio agio a condividere pubblicamente soltanto una di queste due realtà». Lo stigma contro i disturbi mentali e la depressione post partum esercita una tale pressione sulle donne che queste preferiscono non parlarne affatto. Come spiega DiVincenzo:

«Se c’è qualcosa di più estenuante dell’essere affetta da tali disturbi è far finta di nulla. Personalmente, faccio il doppio della fatica per cercare di nascondere questa realtà per paura di mettervi a disagio. Temo possiate giudicarmi debole, pazza, una pessima madre o un milione di altre cose che mi dice la mia testa e so di non essere la sola a farmi queste paranoie».

L’American Psychological Association riporta che una madre su sette ha sofferto di depressione post partum, condizione medica i cui sintomi includono attacchi di panico, ansia, sbalzi d’umore, tristezza intensa, paura acuta e disinteresse nei confronti degli altri. Nonostante esistano determinati fattori a rischio associati alla depressione post partum, tutte le madri possono esserne affette, a prescindere dallo stato di salute mentale pregresso, dal numero di figli o figlie, dallo stato matrimoniale o quello economico. Così come sono ininfluenti la razza o il grado di educazione.

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«Dobbiamo smetterla di fingere che il periodo successivo al parto sia sempre euforico perché in un caso su sette non è così», sottolinea DiVincenzo. «É necessario cominciare a chiedere ai neo-genitori come stanno davvero, non limitandosi al solito “come va?”. Altrimenti si otterranno soltanto risposte superficiali: è tutto a posto! È necessario imparare a riconoscere i segnali, i sintomi, i fattori a rischio e saper indicare i percorsi di sostegno in caso di disturbi di questo tipo. Dobbiamo, in breve, creare degli spazi in cui le neo-madri possano esprimersi liberamente senza sentirsi ingiustamente stigmatizzate per quello che stanno attraversando».

DiVincenzo ha concluso il suo post con un messaggio di incoraggiamento per tutte le mamme: «In caso non ve l’avesse ancora detto nessuno, state facendo un lavoro fantastico. Ricordatevi che i vostri figli vi amano e che valete. Non siete sole».

Potete trovare informazioni utili sulla depressione post partum e sui percorsi di sostegno sulla pagina Postpartum Support International.

Fonte: Bustle
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