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Double Standards for Dummies

Double Standards for Dummies

Avete presente il detto “due pesi, due misure”?

Se dovessi spiegare a un marziano cos’è il doppio standard inizierei proprio da questa dicitura popolare. Questo tipo di morale soggettiva si riscontra in moltissimi ambiti, ma il più tristemente noto è quello su cui da sempre formuliamo i nostri giudizi sugli uomini e sulle donne.

In psicologia cognitiva questo processo – che prende il nome di bias – indica un giudizio basato sull’interpretazione di una certa situazione che però manca completamente di oggettività.
La mente si lascia facilmente condizionare da concetti preesistenti ma non necessariamente logici e veritieri, questo perché le opinioni e i comportamenti che adottiamo sono spesso generati dalle componenti ancestrali e istintive del nostro cervello.
Il bias non è facile da eliminare, tuttavia conoscendo le sue cause, se ne possono limitare gli effetti distorsivi.

Esperienza Individuale – Il primo e forse più importante fattore che forma il bias è l’esperienza: ogni individuo valuta determinate situazioni sulla base del proprio passato.
Se la tua fidanzata ti ha tradito, in futuro ti fiderai meno di tutte le donne.

Contesto Culturale – Anche questo fattore, come il primo, è molto importante. In base alla cultura di appartenenza, l’individuo tende a considerare certi comportamenti accettabili o non accettabili.
Se sei una donna e decidi di non lavorare e fare la mamma va bene; se sei un uomo, scordatelo!

Schemi Mentali – La mente disegna una mappa adeguata ad ogni situazione da affrontare. Peccato che a volte gli scenari siano talmente nuovi che per giungere a destinazione si debba uscire dai soliti schemi.
L’azzurro è per i maschietti e il rosa per le femminucce: uscire da questo schema mette a disagio molte persone.

Dopo questa breve ma doverosa digressione è evidente che l’adozione di un doppio standard, cioè, come abbiamo detto, di un giudizio (o pregiudizio) ingiusto nei confronti di un certo gruppo di persone, infrange i principi di libertà e parità dei singoli individui. In parole povere se è vero che siamo tutti uguali e che siamo tutti liberi di esprimerci, non è corretto permettere che persone diverse siano giudicabili secondo standard differenti solo ed esclusivamente sulla base del genere, dell’orientamento, dello status sociale, dell’etnia… e via dicendo.
L’esempio classico che dimostra la frequenza con cui si applica il doppio standard è ben visibile in campo giuridico: la legge è dura con i deboli e debole con i potenti. Le classi dominanti e quelle subalterne, a parità di trasgressione, vengono perseguite e punite in modi diversi.

Il doppio standard va a braccetto con tutti i tipi di stereotipo, e questi due amiconi sono i pilastri su cui si innalza l’invalicabile montagna della discriminazione. E, come vi dicevo all’inizio dell’articolo, l’ambito in cui i doppi standard, gli stereotipi e le discriminazioni si sprecano è proprio quello del genere sessuale.

Ecco quindi una carrellata di esempi che potrete mostrare a parenti e amici quando vi diranno che siete troppo sensibili al tema e che dovreste farvi scivolare le cose addosso.

LAVORO – Sul trono delle categorie in cui uomini e donne vengono giudicati diversamente, troviamo il lavoro, e di conseguenza i soldi, con tutte le conseguenze legate al gender pay gap che ben conosciamo.

Un uomo che pensa solo al lavoro ci tiene ad avere successo e per questo è da stimare.
Una donna che pensa solo al lavoro è egoista perché trascura i suoi doveri di moglie/madre.

Un uomo che fa carriera ha sicuramente delle abilità formidabili nel suo campo.
Una donna che fa carriera è sicuramente andata a letto con qualche superiore.

Un uomo che non lavora è un fallito, un peso per la società.
Una donna che non lavora ha deciso di dare la precedenza alla cura della casa e della famiglia.

Un uomo che guadagna meno della sua compagna è un mantenuto e dovrebbe vergognarsi.
Una donna che guadagna meno del suo compagno è del tutto accettabile.

FAMIGLIA – È una categoria strettamente collegata alla prima, ed è figlia della società patriarcale in cui sono cresciuti gli uomini e le donne di tutto il pianeta.

Un uomo che vive in casa coi genitori dopo una certa età è un mammone.
Una donna che vive in casa con i genitori è una brava figlia attaccata alla famiglia.

Un uomo che non vuole sposarsi e avere figli ha aspirazioni e obiettivi più importanti.
Una donna che non vuole sposarsi e avere figli è stramba (e magari omosessuale).

RELAZIONI – Questa categoria è allo stesso tempo causa e conseguenza di quella precedente, ed è anche la più pericolosa.

Un uomo che molesta una donna è un maniaco e merita il pubblico linciaggio.
Una donna che molesta un uomo non esiste e comunque se lui non si sa difendere è una mezzas*ga.

Un uomo che vuole dividere il conto al ristorante è un tirchio.
Una donna che vuole dividere il conto al ristorante è forte e indipendente.

Un uomo che ha una compagna più giovane di lui è ricco e lei se ne approfitta.
Una donna che ha un compagno più giovane di lei è cool e lui è fortunato.

Un uomo che chiude una relazione è uno stronzo.
Una donna che chiude una relazione avrà avuto i suoi buoni motivi.

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SESSUALITÀ – La categoria delle relazioni, dicevo, è molto pericolosa perché è quella che innesca i doppi standard sulla vita sessuale di uomini e donne, e che genera fenomeni come lo slut shaming.

Un uomo che è stato con molte donne è un figo.
Una donna che è stata con molti uomini è una tr*ia.

Un uomo che non si concede al primo appuntamento è uno sfigato o un fr*cio.
Una donna che non si concede al primo appuntamento ha dei sani principi.

Un uomo che ammette di masturbarsi è normale.
Una donna che ammette di masturbarsi è una facile da portarsi a letto.

ASPETTO FISICO – Anche questa categoria purtroppo è carica di stereotipi, per cui a parità di fisicità, uomini e donne saranno giudicati in maniera differente.

Un uomo con un po’ di pancia è accettabile.
Una donna con un po’ di pancia si trascura.

Un uomo con i muscoli ben definiti è attraente.
Una donna con i muscoli ben definiti è mascolina.

Un uomo che si depila è gay.
Una donna che si depila è assolutamente normale.

E voi siete mai stat* vittime del doppio standard? Scrivetemelo nei commenti!

Inspired by | boredpanda |

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  • Per fare un altro esempio che, purtroppo, si sente ultimamente, se una donna resta a casa e si prende cura dei figli è una brava mamma. Se lo fa un uomo, non è un bravo padre che svolge il suo dovere, ma è un mammo.

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