Pubblicato più di dieci anni fa in lingua originale, Selezione Naturale di Tricia Sullivan (Maul, 2003) è finalmente arrivato in Italia accompagnato dalla fantastica traduzione di Chiara Reali, coordinatrice del progetto Le cose cambiano.
Selezione Naturale è una storia brillante, che unisce femminismo e disuguaglianza di genere in un unico travolgente romanzo capace di catturare il lettore sin dalla prima pagina. E come non potrebbe? Quanti libri avete letto che si aprono con il flusso di coscienza di una donna che si sta masturbando con una pistola?
Quando si dice il “potere di un buon incipit”.
Due sono i mondi, le storie che si alternato capitolo dopo capitolo, apparentemente separate e in cui si sviluppano le vicende di personaggi (quasi) tutti al femminile: nel primo, un mondo più simile al nostro, troviamo gang di ragazze adolescenti che si scontrano con armi da fuoco in un centro commerciale; nel secondo siamo invece catapultati in un laboratorio di ricercatrici che stanno procedendo a svariati esperimenti su Meniscus, un uomo clonato per rintracciare la cura che possa debellare il Virus Y, la terribile piaga che ha ucciso quasi tutti i maschi del pianeta.
Sun Katz, protagonista del mondo nel centro commerciale, è una teenager asiatica interessata allo shopping e alle armi, diventate per lei e le sue coetanee simbolo di moda alla pari di una scarpa tacco 12. Ogni ragazza porta con sé una pistola, ed è quindi lecito fare fuoco quando due gruppi rivali si incontrano, ad esempio, in una profumeria. Con questa prima storia – apparentemente scollegata dalla seconda – molto surreale e dal sapore tipicamente videoludico, la Sullivan riesce a ricreare la teoria ballardiana delle opprimenti strutture sociali che conducono ad azioni folli, in un mondo che si sta auto-conducendo al declino, inserendo abilmente la questione del genere sessuale in un mondo sì futuristico, ma molto vicino al nostro.
Non a caso, Sun è una donna forte ed emancipata, ma che vive la sua vita in una società vile e consumistica, e che quindi trova nella violenza e nelle armi un interesse maggiore rispetto a qualsiasi altra cosa; è una ragazza che vuole distaccarsi da questa realtà, ricongiungersi alla natura ed evitare le battaglie che quel mondo le impone.
Come già accennato, l’autrice descrive Sun mentre si masturba con una pistola: è un’immagine shoccante, violenta, che rivela come nella realtà della protagonista – dove il sesso maschile è ben presente – non è necessario un maschio per provare piacere, e che di conseguenza le donne detengono il potere. La pistola viene descritta con aggettivi tipicamente associati ad un fallo, e Sun identifica quello stesso oggetto come simbolo di potere e piacere insieme, rappresentazione a sua volta di una società patriarcale all’inverso, in cui sono le donne a sottomettere gli uomini e a detenere tutto il controllo.
Se Selezione Naturale fosse stato scritto da un uomo, tutto ciò risulterebbe avere un sapore a dir poco misogino, ma in realtà uno degli obiettivi della Sullivan è quello di mostrare chiaramente che anche le donne, in quanto essere umani, possono avere il feticcio delle armi da fuoco e della violenza.

Sull’altra faccia della medaglia, gli ultimi uomini rimasti fertili dopo la diffusione del virus sono tenuti nelle Castellazioni, luoghi inizialmente sicuri che danno agio ai superstiti di mostrare il loro coraggio e spavalderia (stereotipi classicamente associati al sesso maschile), con il rischio aggiuntivo di essere esposti all’aria contaminata dalla piaga. Questi uomini sono chiamati “maiali” e non sono altro che donatori di sperma, al servizio di quelle poche donne che possono permettersi del seme maschile.
È proprio questa seconda storia che evidenzia gli aspetti più interessanti legati alla questione del genere. La quasi totale distruzione del sesso maschile se da un lato ha portato a dei benefici, dall’altro ha creato anche molti problemi: piaccia o no, nonostante le avanzate tecniche di clonazione di cui si servono le donne in questo futuro distopico per avere figli, vi è ancora bisogno di uomini per procreare.
In una società costituita solo ed esclusivamente da donne è inevitabile che i rapporti sessuali si consumino tra di loro, che siano lesbiche o meno, facendo in questo modo risaltare, in contrasto con il mondo di Sun Katz, la necessità del fallo maschile. Le donne eterosessuali (ma non solo) sono spinte dal loro stesso istinto alla ricerca di un’urgente cura alla malattia che ha sterminato i maschi.
Selezione Naturale è un incredibile romanzo Sci-Fi, meravigliosamente congegnato e molto ben scritto, che distrugge gli stereotipi di genere e la classica visione binaria maschio-femmina a cui si è fin troppo affezionati. Una lettura consigliatissima, che siate o meno appassionati di fantascienza, per comprendere che la violenza, la discriminazione e lo sfruttamento, sono un male per tutta l’umanità, non per un sesso soltanto.
Sempre nell’ambito della fantascienza, è interessante anche il romanzo breve di Clelia Farris -una scrittrice esponente di spicco della S.F. italiana- “La Madonna delle rocce”, dove si parla di maternità e differenze di genere in una prospettiva davvero originale.