Articolo di Marika Ambrosio
Una leggenda narra che il desiderio sessuale dell’uomo sia maggiore rispetto a quello della donna, indipendentemente dall’età e dalla cultura. Questo mito porta a pensare che l’essere umano di sesso maschile sia sempre pronto e ben disposto ad avere un rapporto. È proprio alla base di questa convinzione, tanto vecchia quanto assurda, che si sviluppano vere e proprie tragedie di coppia.
Infatti, nella maggior parte dei casi, noi donne siamo convinte che l’uomo sia una vera e propria macchina da sesso, che ci pensi sempre e che sia sempre disposto a farlo.
D’altra parte, se ci sentiamo libere di dire qualche “no” quando siamo stanche, se non stiamo bene o semplicemente se non ne abbiamo voglia, diamo per scontato che l’uomo debba accettare e stare al nostro gioco senza fare troppe storie.
Ma quando è l’uomo a dire “no”, cosa succede? P.A.N.I.C.O.
Poche donne riescono ad accettare un “no” da parte di un uomo. Non tanto per il desiderio in sé di avere un rapporto sessuale, ma quasi per una questione di orgoglio. Il rifiuto trasforma il cervello in una roulette russa in cui le possibili cause del rifiuto ruotano continuamente e quasi si sovrappongono, creando un bug nel nostro sistema cerebrale.
#haunaltra #èdiventatogay #nonmitrovaattraente
Oppure iniziamo a fare quelle stupide ricerche su internet attribuendo la colpa a medicinali, sport, alcol, fumo, la nonna, la mamma, la zia, la suocera e chi più ne ha più ne metta.
I tabù, la religione e le convinzioni popolari ci hanno così abituati a queste idee che per una donna risulta impossibile credere che un uomo possa rifiutarla.
Neanche gli uomini se la passano bene in questa storia. I poveretti si sentono quasi in difetto nel dire «No, non ne ho voglia», sempre a causa di quei famosi tabù che ci mostrano l’uomo sempre pronto all’attacco, e può succedere che si sentano quasi costretti a fare “il loro dovere di uomini”.
La verità è che non è così difficile da comprendere che gli uomini, come le donne, sono esseri umani e non macchine, e che non sono legati a nessun obbligo morale, etico, religioso e fisico.
Perfino la biologia conferma che l’uomo non abbia più desiderio della donna. Semplicemente uomo e donna hanno picchi ormonali in momenti diversi della loro vita e anche della giornata.
Ad esempio, in genere gli uomini hanno il loro picco ormonale dai 18 fino ai 50 anni, ed esprimono il proprio desiderio soprattutto al mattino; mentre nelle donne questo picco si verifica a partire dai 40-45 anni, ed il desiderio è concentrato soprattutto nelle ore serali. Non esiste comunque una legge fissa se non quella che – sia nell’uomo che nella donna – vede nel testosterone l’ormone che regola il desiderio sessuale. È vero che gli uomini hanno una percentuale di testosterone di gran lunga superiore rispetto a quello delle donne. È, però, anche vero che la donna, rispetto al corpo maschile, è più sensibile al testosterone.
Il punto è che, nella maggior parte dei casi, le donne esprimono meno liberamente il loro desiderio sessuale rispetto agli uomini, che ne fanno un vero e proprio sfoggio. Questo “freno” tra le donne e l’espressione del loro desiderio sessuale ha portato, negli anni, a sviluppare idee del tutto sbagliate.
Se una donna si sente respinta, ha inizio dentro di lei un meccanismo psicologico che può incidere negativamente sul rapporto di coppia e quello verso se stessa. Si innescano meccanismi da cui non è facile venir fuori. Cosa fare? Ci sono donne che preferiscono tacere perché, sempre a causa di quei famosi tabù, hanno il timore di intavolare determinati discorsi per l’ansia di esser giudicate come poco di buono. Altre donne preferiscono non parlarne fino al punto di esplodere, causando poi danni alla coppia. Altre ancora ne parlano liberamente cercando una soluzione, e rendendosi gradualmente conto che probabilmente non ci sia alcun problema.
Bisogna prendere coscienza del fatto che non esista una regola fissa, una legge che misuri il desiderio sessuale dell’uomo e della donna. Esistono persone con le loro paure, i loro momenti “no”, i propri bisogni e soprattutto le proprie… tempeste ormonali.
Parlarne con la giusta calma non può che aiutare a chiarire tutti i dubbi e le paure che possono insorgere in un rapporto. Magari si tratta di piccolezze che possono essere risolte tranquillamente e noi stiamo solo ingigantendo la questione, ma se… non fosse così?
Come avete agito o agireste in una situazione del genere?
C’è stato un periodo della mia relazione in cui c’è stato un grosso squilibrio tra il mio desiderio e il suo; inizialmente mi sentivo in colpa, pensando di essere io quella che ne voleva troppo; poi, indagando con calma ma a fondo, ho scoperto che si trattava di ansia da prestazione. Il problema è stato risolto e adesso andiamo benissimo 🙂 Naturalmente entrambi abbiamo i nostri momenti sì e no… E ce li gestiamo tra di noi senza problemi 🙂