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Una mamma (femminista) per amica
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Una mamma (femminista) per amica

Premessa:
Se il termine “femminismo” non vi piace, cambiatelo pure.
Usate “egualitarismo” che tanto è la stessa cosa.
Lo ha detto anche Shakespeare, “ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo”.
(Ma se vi interessa capire perché uso proprio la parola “femminismo” vi rimando a questa sezione del sito).

Nonostante la quantità di parole al minuto che – ahimé – non aiutano a liberarci dal luogo comune della donna che parla troppo, ho sempre amato “Una mamma per amica”, perché ogni tanto proponeva degli spunti di riflessione estremamente interessanti.

L’episodio 14 della prima stagione si intitola “Donne moderne”.
La trama (in breve e saltando tutti gli intrecci amorosi che non ci interessano):
Lorelai, Rory e il suo ragazzo Dean guardano in televisione il “Donna Reed Show”, una sitcom americana che ha come protagonista la classica casalinga (Donna Stone) che cucina, lava, pulisce, accudisce il marito e non si fa domande.
Mentre le due Gilmore prendono in giro quello stereotipo di donna, Dean afferma che non gli dispiacerebbe avere una moglie così.
Discussioni varie.

Donna_Reed_Show_01

Alla fine della puntata Rory fa delle ricerche e scopre che Donna Reed era non solo attrice ma anche produttrice del suo show, facendo cadere il pregiudizio che si era costruita su di lei, ovvero quello di una donna che perpetua lo stereotipo anacronistico e diseducativo della casalinga inerme senza opinioni sul mondo.
Dunque si infila un grembiule e prepara a Dean una cenetta impeccabile, come a dire “non è il mio ideale di vita, ma se a te piace posso farlo per una sera”.

Titoli di coda.

Ora, quante e quali domande possono nascere in noi dopo aver visto questa puntata?
Vi elenco le mie, sperando di poter trovare assieme le risposte:

Il femminismo sostiene anzitutto la libertà delle donne di essere donne a modo loro.
Quando abbiamo deciso che fare la casalinga non va bene?
Perché non ci viene in mente che forse fare la casalinga non è la conseguenza dell’orrendo mondo maschilista ma è una decisione presa autonomamente?
Perché non riusciamo ad accettare i diversi modi di essere donna?
E perché, di contro, io che non so cucinare devo venire additata come “meno donna”?
Perché un uomo che apprezza l’idea di tornare a casa e trovare la cena in tavola è un maledetto insensibile ma una donna che apprezza la stessa idea è una paladina dell’egualitarismo?

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Il problema si pone se l’uomo pensa che tornare e trovare la cena in tavola sia scontato, non se pensa sia piacevole. Chiunque lo troverebbe piacevole.

Possiamo smettere di riempirci la mente di slogan anni ’70 e cominciare a prendere esempio dalla nostra Rory e informarci prima di sputare sentenze?

Ecco, qualche spunto per voi, come aperitivo.
Ora però la cena la ordino da asporto.

Gilmore Girls 1

View Comments (3)
  • Per me è sbagliato quando si pensa che la donna debba cucinare perché donna, indipendentemente dalla sua capacità, dai suoi impegni ecc. Invece non trovo sbagliato che ad un uomo che torna da una giornata di lavoro faccia piacere trovare una bella cenetta, così come appunto accade nel caso siano invertiti i ruoli. Cucina chi ha tempo, chi torna prima da lavoro ecc.

  • il problema in realtà è che, pure essendo attrice e produttrice del programma, Donna Reed in quel momento impersonava, come ben chiarisce l’autrice del post, “la classica casalinga (Donna Stone) che cucina, lava, pulisce, accudisce il marito e non si fa domande”.
    E il ragazzo di Rory affermò che le sarebbe piaciuto avere una moglie come sopra descritta, riferendosi al personaggio dunque, non all’attrice. Ecco perché allora ritenni il messaggio terribilmente maschilista. Perché lo era e lo è tutt’ora. Il fatto che a tutte/i piaccia ritornare a casa e trovare la cena a tavola, non ha nulla a che vedere con il senso di quella puntata. Sinceramente mi sono stancata di persone (soprattutto donne) che, invece di trarre insegnamento dai movimenti degli anni ’70, pensano di risultare “moderne” denigrandoli. Dovremmo invece recuperarli e ridare loro vigore. P.S. Vorrei aggiungere che lo stereotipo perpetrato da Donna Reed è doppiamente offensivo perché da per scontato che le casalinghe siano tutte stupide. No sul serio è odioso.

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