Articolo di Giulia Sosio
In un susseguirsi di monosillabi e brevi pause non cercate, si conclude molto spesso il coraggio e la sfrontatezza in sede di riunioni o incontri professionali. Il collega ci ferma vocalmente, stronca la nostra frase che stava per iniziare o blocca il concetto che si stava cercando di chiudere prima ancora che si sia arrivati al punto. E noi stiamo lì, teniamo le ginocchia strette, spremiamo la gommina della penna o la gomma antistress per non far trasparire il senso di fastidio e inadeguatezza, e la conversazione prosegue prendendo un’altra direzione.
Quante volte ci è successo? Quante volte, probabilmente, siamo stati noi per primi gli interlocutori che hanno interrotto discorsi o dialoghi fregandocene della cortesia e delle tempistiche di dialoghi paritari?
Ecco, se vi siete ritrovati nella prima o nella seconda situazione, sappiate che non siete soli e non siete sole. Succede. Molte statistiche ci danno un’informazione in più, dicendoci che gli uomini tendono ad interrompere molto più spesso che le donne. Questa brutta abitudine viene chiamata Manterrupting.
Urban Dictionary la butta sul ridere, sottolineando nelle prime tre o quattro definizioni del termine come tutta questa faccenda sia solo un’invenzione femminista creata a tavolino da delle attiviste con tanti gatti e pochi hobby.
Prima di buttarci in teorie cospirative, parliamo di esempi e dati.
Donald Trump. Il neo presidente ha interrotto il candidato Hillary Clinton più e più volte nel corso di queste ultime elezioni presidenziali. O meglio, “51 volte”, secondo i conteggi eseguiti dall’applicazione “Women Interrumpted App” (download consigliato).
Kanye West. Durante gli MTV Video Music Awards del 2009 prese il microfono dalle mani della vincitrice Taylor Swift, spostando i riflettori su di lui e lasciando la cantate ammutolita sul palco.
George Washington University. Riporto un esempio accademico, uno studio realizzato dall’università nel 2014 e pubblicato dal Journal of Language and Social Psycology. Così mi venite a dire che anche tutta l’università è plagiata dalle femministe con tanti gatti e pochi hobby. In questo testo viene rivelato che le donne sono significativamente interrotte più spesso degli uomini.
Senatori USA. Gli accademici Sandberg e Grant hanno realizzato uno studio in cui si evince come i senatori americani uomini interrompano persone in gerarchia inferiore a loro con una frequenta ben più alta delle senatrici donne.
Le ragioni alla base di questi dati sono tanto sociali quanto storicamente radicate. Fin da quando siamo piccoli ci viene detto che gli uomini guidano e le donne seguono – per antonomasia. Quando delle donne mostrano “tratti maschili” come potere decisionale, carisma e autorità, molto spesso non ci piacciono o vengono percepite come antipatiche. L’uomo quindi si sente legittimato nello spiegare meglio un concetto, nell’interrompere e spostare il cardine e il bilancino d’importanza durante un dialogo su di lui, di avere comunque il controllo nella discussione.
Come sconfiggere questa situazione?
Le soluzioni sembrano essere molteplici: un approccio “soft” è sicuramente quello di fare in modo di diventare un attentissimo (quasi a sembrare finto) ascoltatore della persona che ti ha interrotto. Fare uno scherno, fingersi terribilmente interessati per quella che – molto probabilmente – è stata un’interruzione priva di vero contenuto, nella speranza che l’artefice della malefatta se ne renda conto e implicitamente non ripeti l’errore un’altra volta. E poi, un buon ascoltatore il più delle volte si vede la cortesia restituita.
L’altro approccio, più deciso, è dare un feedback immediato e non aspettare che l’interruzione abbia la meglio. Le migliori frasi sono “per piacere, fammi finire” “aspetta per favore, volevo chiudere il discorso” e – la mia preferita – “sai che c’è? Magari non te ne rendi conto ma mi interrompi spesso mentre farlo. Per favore, smettila.” La persona che ci ha interrotto, messa davanti ai fatti, il più delle volte borbotterà dicendo che in realtà non lo fa con cattiveria, ma almeno avrà recepito correttamente il messaggio e si render conto della sua cattiva abitudine, magari anche in altre situazioni con altre persone.
Ci sono comunque dei “trucchi”, se così possiamo chiamarli, per evitare di venire interrotti spesso:
- Avere un tono e un portamento sicuro. Se sei convinto di quello che stai dicendo, sarà molto meno probabile venir interrotto e vederti privato della possibilità di chiudere il discorso.
- Non tirarla per le lunghe. Parlare molto e perdersi nei meandri di spiegazioni labirintiche non porta benefici a te, agli ascoltatori e soprattutto agli “interruttori” – che prenderanno la palla al balzo per stroncare le tue frasi.
- Prendere da parte la persona che ti ha interrotto e dire che non è esattamente carino quello che sta facendo. Farlo magari prima di una riunione o di un generico meeting è la cosa migliore: evita fraintendimenti, mette le cose in chiaro da subito e soprattutto evita imbarazzi.
Naturalmente, nonostante il termine si chiami manterrupting, non è da considerarsi un fenomeno esclusivamente maschile. Può ben capitare che le interruzioni siano tra donna e donna, uomo e uomo, o che sia la donna ad interrompere l’uomo, anche se questa ipotesi è più rara – come ci hanno detto gli studi di cui abbiamo parlato prima.
Si tratta di malcostume e di maleducazione, la cui soluzione è mantenere la comunicazione aperta e ricordarci di quella cosa, tanto agognata, chiamata rispetto reciproco.
Ciao, credo che esistano delle scuole di pensiero, soprattutto in ambito politico, per cui interrompere l’esposizione dei concetti del nostro interlocutore/avversario politico, soprattutto nei dibattiti televisivi, sia considerata una vera e propria tecnica di “battaglia”. Se il nostro avversario non potrà finire i concetti che vuole esporre sarà per noi tanto più facile spostare l’attenzione su altre cose su cui vogliamo far cadere l’attenzione. E’ una tecnica scorretta e maleducata ma che, come purtroppo constatiamo, funzioni benissimo nei dibattiti politici nostrani.
Andiamo avanti con le discriminazioni, col manspreading, mansplaining, il manslamming, diciamo pure che il manterrupting è un problema reale.
Il femminismo ha palesemente preso una piega sessista.