Il 6 Ottobre scorso è uscito per Island Records Red Light, il quinto progetto in studio della cantante e performer romana Elodie Di Patrizi, con la supervisione artistica di Dario “Dardust” Faini. Non esattamente un album, ma un clubtape, concetto inedito – coniato dalla stessa cantante – che fonde i termini mixtape, cioè una raccolta di canzoni registrate seguendo un ordine preciso, e clubbing, ovvero quella particolare cultura che nel corso dei decenni ha unito a livello globale tutte le persone amanti della nightlife, della discoteca, della vita da club. Un lavoro, quindi, che fin dalla sua definizione si afferma e autodetermina come molto innovativo, coadiuvato e reso credibile da una cura dei dettagli agita sotto tutti gli aspetti: dalla cover, alle produzioni, ai visual artworks dedicati, ispirati alla cultura del voguing e curati dai Morelli Brothers.
Un progetto non solo stilisticamente molto ben definito – basti guardare ai lavori precedenti della cantante, dove la stessa ha cambiato mille volte pelle e forma, risultando sempre efficace e autentica verso sé stessa e verso la propria carriera musicale (e ciò è sintomatico del fatto che Elodie non è ascrivibile entro i limiti del “prodotto di mercato” ma è assolutamente consapevole, oltre che capace, di mutare genere e aspetto man mano che porta avanti il proprio percorso artistico) – ma anche, forse per la prima volta, politico. Una politicità che Elodie ha rivendicato fin dall’uscita del clubtape, nel corso di interviste, conferenze stampa ed eventi promozionali dedicati allo stesso, e che viene via via riaffermata man mano che ascoltiamo l’album e analizziamo le sette tracce che vanno a comporlo, scritte a più mani da parolierə, cantanti e produttorə d’eccellenza della scena pop (e non solo) italiana e mixate con soluzione di continuità.
Un progetto nato subito dopo il grande successo della data al Forum di Assago del 12 maggio:
«Ho riguardato lo show e ho notato che mancava qualcosa, non ero pienamente soddisfatta. Mi mancava un po’ di cattiveria, di club, di quel mondo che mi ha cresciuta prima di fare la cantante. […] Mi giravo e vedevo gente simile a me sotto il palco. Lì ho realmente capito qual è il mio pubblico, ci tenevo a fare un progetto che raccontasse la musica con un immaginario forte. […] L’emozione e l’adrenalina erano tali che avrei voluto rifarlo subito. Dovendo aspettare, ho deciso di incanalare tutta quell’energia precipitandomi in studio, creando nuova musica che facesse muovere gli spettatori e aggiungesse un tassello fondamentale al mio racconto. Per far ballare chiunque in qualsiasi luogo, come se fosse in un club».
Red Light
Il clubtape si apre con la traccia di titolo, Red Light, scritta – tra le altre – insieme a un nome importante della musica italiana, Joan Thiele, e con l’arrangiamento del duo di producer B-Croma. Un brano dalla narrazione molto semplice, che ci racconta di due persone che entrano in un club al fine di sprigionare tutta la loro energia istintiva e animalesca sulla dancefloor, isolandosi da tutto e tuttə. È forse la traccia più EDM del disco, con BPM usati e – ben – abusati, e viene accompagnata da un visual dai forti riferimenti erotici e sensuali: una danza intima e passionale su un letto rotondo pieno di ballerinə, intervallata da dettagli di spire di serpente.
Glamour
Glamour è una critica all’esclusività e all’ipocrisia del mondo del fashion e della moda, di cui Elodie – che pur a quel mondo appartiene – non teme di estrinsecare le idiosincrasie, specie quelle inerenti i rapporti interpersonali. Nulla di nuovo, certo, ma è il fatto che la protesta arrivi “dall’interno” a renderla così autentica, tutt’altro che ipocrita. Il video, che vede la collaborazione della fashion icon Anna Dello Russo, mostra la cantante esposta su un piedistallo rotante con vestiti di haute couture; brillante anche il look “casual” con la white tank di Prada che nei mesi scorsi ha prodotto tanta polemica fuori dal settore, quanta viralità all’interno di esso.
Elle
La terza traccia è Elle (come la precedente, prodotta dal compositore catanese Simon Says!, aka Simone Privitera); un pezzo che fin dall’incipit spiega chiaramente il contenuto del messaggio di cui vuole farsi portatore: «vieni qua, ti apro la porta di casa mia | della famiglia più bella e meno legittima che ci sia | mi vorrebbero vestire, mi vorrebbero coprire | ma sono qui per provocare, per dare un po’ di magia», fino al martellante ritornello «elle, comе la mia libertà | elle, come lе luci di un club | elle, come quella di luccicare sempre e comunque […] elle, l’unica lingua che so | elle, come lei, come lui, come love | elle, elle, elle». Nel visual vediamo la cantante abbigliata come una moderna Statua della Libertà. Oltre a quello della difesa della comunità LGBTQIA+, torna anche in questo pezzo, con un chiaro riferimento all’omonima rivista di moda, il tema del glamour, che permette un’ulteriore riflessione, quella sul potere politico dell’abbigliamento e – come contraltare – l’uso di esso come mezzo per attaccare la libertà di espressione femminile. Tema sicuramente caro a Elodie, perché sfidiamo chiunque a non essersi mai imbattutə in un commento dove la cantante venisse giudicata perché “troppo nuda”, con l’insinuazione che “spogliarsi fosse il suo unico talento”. Una critica che purtroppo non viene rivolta solo alla cantante romana, ma a qualunque artista di genere femminile che abiti il panorama italiano esercitando una personale discrezione sulla propria immagine artistica ed estetica. Un problema, un vulnus dell’opinione pubblica e del modo che abbiamo di vedere e valutare le donne pubblicamente esposte – in qualsiasi campo lo si faccia – che rende, quindi, a maggior ragione appropriato e necessario un lavoro come Red Light. Un’intenzione che Elodie aveva già dichiarato:
«il corpo femminile non dovrebbe gettare scandalo. Il corpo è mio, ancora oggi ne sentiamo di tutti i colori, ma il nostro corpo è manifesto, il corpo è politica. Sono una donna libera che ha una voce in questo momento storico, è mio dovere agire. Mi hanno detto che non c’era bisogno di mostrarmi nuda. Ma invece è proprio ora che c’è bisogno!», e ancora «è evidente che ci sia un problema importante. Quest’estate è stato un momento molto brutto per le donne e per tutti quelli che hanno sensibilità. Dovremmo metterci tutti in discussione, chiederci quante volte nella vita abbiamo subito gesti sessisti, la vittima spesso si fa convincere dal carnefice. Nella vita certo bisogna essere lucidi, ma ci insegnano ad essere forti, ad avere la testa sulle spalle. E invece l’uomo dovrebbe darci una mano. Non dovremmo avere paura di uscire, di mostrarci per quello che siamo. È giusto puntare i piedi, mostrarsi e non avere paura. […] Sono stufa di giustificare la piccolezza. L’uomo ha paura della donna perché la donna crea. Il razzismo, la misoginia, la paura del diverso nascono perché vedi qualcosa migliore di te. Hanno paura di noi perché noi siamo speciali».
Euphoria
Passiamo a Euphoria, un’altra hit di questo clubtape, e per un attimo torniamo alla “leggerezza” dell’espressività personale nel mondo del clubbing; nel video vediamo la cantante esibirsi in una lap dance, e poi in pose più plastiche, il corpo interamente ricoperto di rosso, forse a ispirare metaforiche suggestioni pseudo-demoniache.
Ascendente
In Ascendente (scritta e composta, tra gli altri, da Cheope, Federica Abbate e Dardust) la versione di Elodie cambia di nuovo: qui la percepiamo infatti molto più tenera e amorevole, a condividere con noi l’intimità e assieme la profondità di un gesto semplice come quello del passaggio di un accendino tra due persone che si conoscono per la prima volta. Il visual artwork ci mostra invece un dualismo molto spiccato: una versione “pulita” e innocente intervallata da un ritratto vampiresco della cantante.
Lontano Da Qui
Lontano da Qui (prodotta da Lvnar) recita «è strana la legge che ci sconfigge, è buffa la spada che ci trafigge», suggerendo una fuga ideale – ma al tempo stesso, un’aspirazione – verso un mondo più equo, più rispettoso verso la diversità di tuttə. Nel video, le due versioni di Elodie si cimentano in una lotta interiore, un tiro alla fune, che poi si corona e autocelebra dentro un abbraccio di sorellanza, (auto)erotico e dolce allo stesso tempo.
A Fari Spenti
In chiusura troviamo A Fari Spenti, il primo singolo estratto da Red Light, uscito il 22 settembre, a cui hanno collaborato anche Elisa Toffoli e Zef & Marz. Torna il dualismo che permea l’album: la tenerezza di una donna innamorata si mescola, e convive, con il suo sex appeal, mostrato sulla dancefloor in tutto il suo splendore. Il video del brano è indubbiamente quello che ha maggiormente scatenato dibattito: Elodie si mostra nuda, per diventare poi il personaggio immaginario di un videogame/action movie dalle ambientazioni vagamente distopiche.
Necessaria una menzione alla cover del clubtape, curata dal Maestro del fumetto, Milo Manara, ispirato proprio dal video di A Fari Spenti. «Ha tolto la mano dai genitali e l’ha disegnata a pugno, come gesto di forza. […] Non è giusto che io abbia paura, che le donne abbiano paura. Sono secoli che facciamo passi indietro o che dobbiamo capire le fragilità dell’uomo. Io c’ho i c*glioni pieni», ha dichiarato la cantante in conferenza stampa.
Importante è anche l’operazione di devoluzione dei proventi studiata da artista, management ed etichetta: il team ha infatti rinunciato ai conteggi delle classifiche FIMI; le cifre relative alle vendite e al merchandise promozionale saranno versate in beneficenza all’associazione no-profit RED, per contrastare le crisi sanitarie a livello globale e per sostenere programmi legati alla salute femminile nell’Africa subsahariana.
Red Light, con una ricezione rivelatasi assolutamente positiva da parte della critica di settore, è arrivato nell’anno della consacrazione musicale e artistica di Elodie: OK.Respira, album uscito solo lo scorso febbraio, che per mesi ha scalato le classifiche; un David di Donatello ricevuto per la miglior canzone originale, Proiettili, scritta per il film Ti Mangio il Cuore che la vede protagonista anche sullo schermo; il primo concerto – sold out! – al Mediolanum Forum, con una varietà di ospiti e un evento dedicato trasmesso in diretta streaming su Amazon Prime Video e, infine, un tour in tutta Italia in partenza il 17 Novembre. Una consacrazione arrivata sicuramente grazie al talento, al lavoro, all’immagine, a un grande team dietro le spalle; tutte prerogative di cui Elodie è indubbia portatrice. Ma la conquista primaria della musica, cioè l’arrivare a tuttə, aldilà e indipendentemente dal corpo, è possibile solo se si ha ben chiaro quale messaggio si vuole portare e in quale modo lo si vuole veicolare. E con Red Light Elodie ci ha dimostrato che anche questo, soprattutto questo, lei ce l’ha, ed è bravissima a farlo.
Album Credits: Elodie, Joan Thiele, Marco Spaggiari e Rocco Giovannoni aka B-Croma, Jacopo Ettorre, Simone Privitera aka Simon Says!, Alex Raige Vella, Alfredo Rapetti Mogol aka Cheope, Federica Abbate, Mattia Cerri, Dardust, Anita Ferrari, Marco Ferrario, Lvnar, Stefano Tognini, Alessandro Pulga, Elisa Toffoli, Zef & Marz.
Video Credits: The Morelli Brothers.
Cover Credits: Milo Manara.
Fonti
https://www.rockol.it/recensioni-musicali/album/10864/elodie-red-light
https://www.rollingstone.it/musica/elodie-presenta-red-light-il-nuovo-progetto-fatto-per-far-ballare-i-fan/794952/
https://billboard.it/musica/pop/senti-come-vibra-red-light-di-elodie-in-un-club/2023/10/06133830/
https://www.allmusicitalia.it/news/elodie-il-mio-corpo-e-un-manifesto-non-voglio-piu-giustificare-uomini-misogini-i-maschi-etero-non-mi-interessano.html
https://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2023/09/23/news/elodie_nuda_pubblica_foto_cantanti-415553944/
https://www.radiozeta.it/notizie/articoli/elodie-vince-il-david-di-donatello-per-la-miglior-canzone-la-sua-reazione-e-virale/
https://www.vivoconcerti.com/roster/elodie/show-2023
https://www.youtube.com/watch?v=3jMbc8pV39o&list=PLTJVqehT6Srz8za8J3j2f3TRetBGnt34o