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Fiducia, equilibrio, speranza: Star Wars Episodio VIII – Gli ultimi jedi
Dark Light

Fiducia, equilibrio, speranza:
Star Wars Episodio VIII – Gli ultimi jedi

NdR In questa recensione ci sarà qualche spoiler, ma sarà annunciato con le trombe quindi non preoccupatevi, leggete tranquilli. Quando arriveranno, saprete cosa fare.

Questa notte non sono riuscita a dormire, avevo mille domande, mille teorie, mille pensieri che ruotavano vorticosamente nella mia testa impedendomi di prendere sonno.
Il fiato corto nel petto, una stretta allo stomaco, un caos emotivo…
Qualche ora dopo ero in coda per entrare nella sala in cui di lì a poco avrebbero proiettato Star Wars – The Last Jedi per la prima volta e ora sono sul divano di casa mia che cerco di elaborare tutto quello che ho visto. Non so cosa sarà di questa recensione. So che fino allo squillo delle trombe di John Williams e alla comparsa dei titoli di testa a scorrimento che tanto amo ero in ansia, piena di aspettative…
Poi sono stata travolta. E nel bene o nel male, nulla sarà più come prima.

Un fan dell’ultima ora o una persona che semplicemente va al cinema perché Star Wars è una saga di culto potrebbe dire che sono esagerata; qualcuno potrebbe anche provare a capire quello che provo, ma la verità è che per chi come me è un fan di vecchia data, ciò che ci lega a questo universo è molto di più di qualche spada laser o dicotomia tra Lato Oscuro e Lato Chiaro. Questo universo è vivo.
Star Wars è un faro di luce in mezzo al buio per una bambina emarginata, per un’adolescente arrabbiata e senza amici, per una diciottenne depressa e sola, per una donna che ora, dopo tanti anni passati a nascondersi dietro molteplici maschere, crede fortemente in se stessa e in quello che le sta a cuore.
Star Wars è un rifugio sicuro, una scuola di ideali, un porto di speranza.

The Last Jedi riparte esattamente dove ci eravamo lasciati con The Force Awakens (che avevo recensito qui); il Primo Ordine dà la caccia ai membri della Resistenza per instaurare il dominio assoluto sulla Galassia. Nel frattempo Rey ha trovato Luke Skywalker e spera di riuscire a ricondurlo tra le fila della Resistenza.

A due anni di distanza posso dire serenamente che The Force Awakens è stata una scelta saggia, ha creato quel velo di nostalgia e delusione nei vecchi fan della saga e allo stesso tempo ha risvegliato interesse in una nuova generazione di appassionati.
Ma The Last Jedi compie un passo in più, a tratti quasi estremo, per via di alcune scelte azzardate e di certo discutibili rispetto ai dogmi. Con colpi di scena coraggiosi, che sono a tratti un’eresia ma che nonostante tutto – se sospendiamo per un momento la nostra incredulità – sono maledettamente riusciti.

Uscire da quella sala senza fare un parallelismo tra quella galassia lontana (lontana) e il mio universo (vicino ma non per questo conosciuto) è risultato impossibile. E per “mio universo” intendo la mia vita di adesso: di femminista, di attivista, di alleata.
Perché Star Wars di base insegna a vivere e se possibile a vivere meglio, ed è per questo che non è mai stato solo un film.
Ecco quindi i 3 insegnamenti che, da brava padawan, porto a casa oggi:

È tutta una questione di Fiducia
Perché imboccare una nuova strada, significa lasciare quella vecchia e rassicurante a cui eravamo abituati. Osare, senza paura di essere giudicati, senza paura di sbagliare, perché il fallimento fa parte della vita e il fallimento e l’esperienza, sono i maestri che ci insegnano come superare il passato e andare incontro al futuro.

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Lo chiarisce bene Yoda a Luke, quando dà alle fiamme i libri dei Jedi perché l’esperienza è un insegnamento altrettanto valido, solo che in più non puoi sbarazzartene.
Ma se da un lato è rassicurante sapere di poter contare anche su se stessi, senza cercare le risposte in un manuale, dall’altro il rischio è quello di lasciarsi prendere dal flusso degli eventi e pensare di essere nel giusto, fino a smettere di ascoltare chi ha fatto più esperienze, chi c’era da prima. Lo scopre a sue spese Poe Dameron, quando non ascolta gli ordini del Viceammiraglio Amilyn Holdo (a proposito, quando volete parliamo della sorellanza della vita tra lei e Leia).
È difficile capire quando affidarsi e quando fidarsi di sé.

È tutta una questione di Equilibrio
La realtà, così come l’universo di Star Wars, non può esistere se non nella compresenza di bene e male. Per secoli si è discusso di questa dicotomia e ancora se ne discute adesso, dal bar sotto casa alle cattedre delle scuole più illustri. Ma proprio perché la realtà è ben più complessa, caldo e freddo, luce e oscurità, bene e male, non esistono se non come un confronto; se uno scompare, così deve scomparire anche l’altro, lasciando il vuoto. Ma se coesistono, ecco che abbiamo l’equilibrio, supportato dalla Forza. Equilibrio tra passato e futuro, tra allievo e maestro, tra leggende del passato e nuove possibilità.

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Rey è la trasposizione fisica di questo equilibrio. Lei sceglie la luce, ma le tenebre la toccano. Emotivamente ma anche fisicamente, come con quella mano sfiorata a Ben Solo.
Bisogna accettare di avere dentro sé anche l’oscurità. Solo scegliendo di non negarla la si può controllare. Sapendo che si sbaglierà ancora, ma che si saprà fare meglio.

È tutta una questione di Speranza
Perché indipendentemente dalle forze di cui disponiamo, indipendentemente da quanto buia ci sembri la notte, l’alba presto o tardi rischiarerà la via e alla luce, capiremo che abbiamo già tutto quello che ci serve per resistere, per lottare per quello in cui crediamo.

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Leia lo insegna a Rey nella scena finale: avrai tutto ciò di cui hai bisogno, finché continuerai a credere che il tuo obiettivo sia possibile.
Serve speranza in ogni battaglia, in ogni cambiamento, con o senza gravità.

Tornando alla nostra recensione, la Galassia lontana lontana che abbiamo conosciuto e amato non esiste più. Se come me siete vecchi fan, godetevi pure le vostre fasi di delusione, rabbia e negazione, perché è lecito e giusto che le abbiate, ma prima o poi dovrete farvene una ragione e andare avanti. È un rischio che dobbiamo correre… è un salto nel vuoto bendati e legati, ma è un punto di svolta. Come diceva Lavoisier, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma e questa “morte” è la rinascita di cui avevamo bisogno.

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In Star Wars, nella nostra vita, nelle battaglie per i nostri ideali, dobbiamo sperare che il nuovo prenda energia dal vecchio, avere fiducia che il futuro sarà degno del passato e ambire all’equilibrio, perché la Forza sia sempre con noi!

 

|Se volete leggere le opinioni di altri fanatici della saga e nerd competenti, vi consiglio la lettura della multi-recensione a cura di Lega Nerd, che trovate cliccando qui|

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