Scritto da Rachele Salvini
Quando guardo le foto di Margot Robbie, una flebile vocina nella mia testa mi suggerisce il paragone tra lei ed una bellissima, elegantissima rosa. Margot Robbie fissa la macchina da presa, sinuosa e sicura di sé. Io una volta ci ho provato, a fare un servizio fotografico. Più che una rosa, sono un fagiolino ammaccato. E guardo il fotografo come se volesse mangiarmi.
Qualche volta, invece, guardo le foto delle celebrità sulle riviste, e devo ammettere – per quanto sembri stupido – che mi fanno vergognare di esistere.
Lo so che è fuori di testa. Davvero. Lo so. E sono anche consapevole del fatto che i corpi delle celebrità di cui sopra sono costantemente modificati, migliorati e photoshoppati. Qualcuno vuole che sembrino perfetti. Impeccabili. Forse, in alcuni casi, le celebrità stesse. Ma in altri casi… chi è, quel qualcuno? Quel qualcuno pensa davvero che le altre donne compreranno quelle riviste, vedranno quelle foto e si sentiranno meglio con se stesse? Potrei scommetterci che nessuna donna eterosessuale sta meglio con se stessa dopo aver visto le gambe di Charlize Theron.
Le celebrità hanno un ruolo enorme nell’influenzare lo stile di vita delle persone, specialmente per quanto riguarda l’aspetto fisico. Ma non sono sicura che tutto questo sia sano. E lo dico anche perché ho una sorella adolescente.
Sofia ha quindici anni, e spesso guarda le ragazze più grandi su Facebook o su Instagram. Lo so che ci rimane male perché lei, invece, non ha una pelle perfetta. Ha l’acne naturale di qualsiasi ragazza della sua età, ma è costantemente bombardata dalle fotografie di ragazze sexy con tette enormi e sode e pelli di seta. Lo so che la fanno sentire un fagiolino. Perché anche io mi sento allo stesso modo, anche se di anni ne ho ventidue.
Le dico che essere così bella non è importante. Che provare ad essere intelligenti, creativi, leali, originali, gentili e forti conta molto di più. Lo so che mi crede, ma a volte non le importa di quello che le dico – anche perché a nessun altro, spesso, importa. Lei vuole essere bella. Vuole che la sua pelle splenda come in quelle riviste e in quelle foto su Instagram. Vuole che le altre persone la trovino attraente. E non credo di essere la persona adatta a dirle che lei, invece, è bella com’è – perché come vi ho detto poche righe fa, vedo ancora Margot Robbie come l’elegante rosa rossa e me stessa come il fagiolino ammaccato.
Mia sorella vive in Italia e io vivo a Londra. Mi sento come se stessi mancando durante uno dei periodi più importanti della sua vita. Ogni volta in cui parliamo su Skype, sembra molto più grande della volta prima. Ma io vorrei essere lì, ad aiutarla, consigliarla e dirle che il ragazzino che ha le ha dato della brufolosa non è comunque degno di attenzione. Invece sono qui. Lontana. Non posso essere là a sostenerla nelle piccole lotte quotidiane con il suo aspetto fisico. Non posso dirle che quelle riviste e foto su internet rappresentano standard di bellezza poco realistici e che invece di comprarle o guardarle dovrebbe leggere un bel libro.
Qualche giorno fa, ho letto un articolo in cui Kate Winslet diceva di quanto è importante per lei battersi contro il ritocco nelle pubblicità o sulle riviste. Ha persino pubblicato una foto di se stessa senza trucco, con le rughe e le imperfezioni che fiorivano come margherite sulla sua pelle di quarantenne come tante altre. Sembra molto diversa dalla Kate Winslet che conoscevo, ma è bellissima comunque. E la forza di ciò che ha detto fa brillare i suoi occhi molto più che la sua pelle perfetta su quelle stupide riviste.
è discutibile parlare di “bombardamento”. Anche gli uomini giovani e sexy non mancano. l’unica soluzione è accettare la realtà: Margot Robbie è bella per natura, anche senza photoshop rimmarrà comunque bellissima e così Charlize Theron e Kate Winslet stessa. Luca Argentero è più bello di me, io lo accetto.
esistono corpi maschili e femminili in linea di massima fisicamente più belli di altri e non sono solo i corpi di attori famosi ma i corpi dei nostri conoscenti e vicini di casa e colleghi e non centra photoshop, c’è chi è fisicamente bello per natura, ma questo non impedisce a chi belloccio/a non è di piacere, piacersi, avere storie d’amore ecc..
su instagram e su facebook vedremo sempre immagini di persone comuni (non solo celebrità) maschi e femmine fisicamente più belle o più sicure di noi, dobbiamo conviverci dato che non possiamo eliminarle (nè sarebbe giusto). Anch’io sembro un fagiolino ammaccato paragonato a Zac Efron o a un qualunque attore belloccio (ma ripeto i bellocci sono anche gente comune), lo accetto e vado avanti
Articolo che a mio parere, non ha molto senso. Chi ha mai detto o dove sta mai scritto che le modelle che si vedono su riviste e banalissimi giornali abbiano come scopo quello di far sentir meglio le donne? Il ritocco delle fotografie è obbligatorio, si vendono vestiti e prodotti in generale, si chiama marketing, cosa che mi sembra totalmente trascurata in questo articolo. Sono d’ accordo che sia molto importante essere intelligenti, leali, e via dicendo, ma che c’ entra la creatività?
Uno è creativo anche passando con il rosso al semaforo. Posso assicurare che dietro un lavoro d’ immagine, coadiuvato da persone ben preparate e che conoscono il marketing forse ci può essere un minimo di creatività. Il solito pianto che si trova in ogni articoluccio da 2 soldi riguardo a: “oddio ho i brufoli” “charlize teron è bellissima, che noia” ha un pò stancato; non si tratta di andare controcorrente, è la verità cruda che: tutte vorrebbero essere desiderate al pari di (chiunque essa sia), tutte vorrebbero quelle tette, quel culo e via discorrendo.
A scanso di equivoci: Le modelle non sono state baciate dalla dea bendata e si son ritrovate modelle. C’ è sicuramente molta più creatività nel lavoro e nella vita della modella che in questo articolo, che non è altro che la fotocopia della frustrazione di una società di ragazzine che tutto vogliono e nulla stringono, poichè completamente immature e prive di “cojones”.
Firmato: Uno che lavora nelle agenzie e ne conosce le dinamiche 😉
Adios!
Per fortuna ci sei tu “che lavori nelle agenzie” e la sai lunga. 😉