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Grandmother Project: le nonne in Senegal parlano di valori e rispetto [Progetto Sorellanza]

Grandmother Project: le nonne in Senegal parlano di valori e rispetto [Progetto Sorellanza]

Articolo di Judi Aubel e Domiziana Ferrari

L’ONG Grandmother Project – Changethrough Culture nasce in Senegal, dove opera fin dal 2005, con una mission importante e unica nel suo genere: portare le nonne nelle scuole per insegnare i valori cardine delle nostre vite come il rispetto, la solidarietà e l’amore per l’altro, facendosi carico anche di affrontare problemi e tematiche complesse come le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci.

Adottare questo modello di lavoro in Africa, puntando sulle nonne come membri chiave della società, significa, per l’organizzazione, migliorare il benessere delle donne e dei bambini e, attraverso di loro, agevolare lo sviluppo e la comunicazione di intere comunità locali. A capo del progetto Grandmother Project – Changethrough Culture (Gmp) c’è Judi Aubel, antropologa statunitense esperta in programmi di salute pubblica, educazione e protezione dell’infanzia soprattutto in Africa, ma anche in America Latina, Asia e zone del Pacifico.

Il modello di GMP, per promuovere il cambiamento a livello della comunità, differisce dalla maggior parte degli approcci del genere in due modi fondamentali. In primo luogo, Grandmother Project si basa su una visione completa e complessa dei sistemi delle comunità e del cambiamento: la maggior parte dei programmi di sviluppo che lavorano con problemi che riguardano donne e bambini si rivolgono solo ed esclusivamente a donne e bambini. GMP comprende che sia donne che bambini sono integrati nei sistemi familiari e comunitari e che varie categorie di persone influenzano i loro atteggiamenti e azioni.

Pertanto, gli interventi per provocare cambiamenti nella propria vita devono coinvolgere tutti gli attori nell’ambiente sociale di cui fanno parte. Nel modello di GMP, ad esempio, uno dei programmi mirati a promuovere la salute/alimentazione dei neonati coinvolge le giovani madri, ma anche le donne anziane che svolgono un ruolo consultivo e di supporto per loro. GMP è consapevole e cosciente che un approccio sistemico che coinvolge attori chiave in un contesto sociale e non solo donne con bambini piccoli, è più complesso, ma è molto più efficace nel promuovere cambiamenti sostenuti.

In secondo luogo, la maggior parte dei programmi che trattano questioni riguardanti donne e bambini usano metodi di comunicazione direttiva per “dettare” alle comunità ciò che dovrebbero e non dovrebbero fare. Nel modello di GMP, i metodi di comunicazione e formazione utilizzati non implicano la diffusione di messaggi; piuttosto, sollecitano il dialogo e facilitano la risoluzione dei problemi tra i membri della comunità al fine di produrre decisioni e azioni guidate dalla comunità stessa.

I metodi di educazione degli adulti di gruppo utilizzati da GMP non solo consentono loro di acquisire nuove conoscenze, ma anche di aiutarli a sviluppare il pensiero analitico e le capacità di risoluzione dei problemi per affrontare tematiche complesse e questioni quotidiane. La combinazione di queste caratteristiche del modello GMP negli interventi sulle comunità contribuisce a catalizzare il dialogo a livello comunitario e il processo decisionale collettivo, che può portare a cambiamenti duraturi nelle norme comunitarie. Allo stesso tempo, l’approccio sviluppa la coesione sociale e la resilienza dei gruppi per agire insieme ora e in futuro.

Tutti questi “ingredienti” assicurano risultati che sopravviveranno nella comunità anche dopo la fine del progetto. Spiega Judi:

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Dalla mia esperienza e quella del nostro team di lavoro e ricerca, abbiamo constato come in Senegal, così come in altri contesti africani, ci sia un grande gap tra le diverse generazioni. Partendo da qui, abbiamo capito quanto sia importante lavorare per rafforzare la comunicazione tra giovani e anziani e intensificare la trasmissione dei valori, e in questo i nonni in particolare giocano il ruolo decisivo.

“Tra le storie che più mi stanno a cuore e che racconto sempre con grande orgoglio c’è quella di una bimba di 11 anni che, prima della partecipazione delle nonne alle lezioni scolastiche, pensava che gli anziani servissero solo per mangiare, dormire e sgridare i più piccoli – racconta Judi – ma quando poi l’insegnante ha aperto le porte della classe ai nonni, fatto leggere ai ragazzi uno dei nostri libri sull’importanza degli anziani e li ha invitati a passare più tempo con loro, magari dopocena, la bambina ha imparato la lezione e l’ha subito messa in pratica. La piccola ora ogni sera rimane con la nonna, ascoltando le meravigliose storie della sua vita e ne condivide i valori.”

Potete trovare Grandmother Project – Changethrough Culture qui:

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Indirizzo mail – info@grandmotherproject.org