Articolo di Stefano Borghi
In una America contesa tra Hillary Clinton e Donald J. Trump, vengono narrate le preoccupazioni, le ideologie politiche ed i problemi dei cittadini che supportano l’uno o l’altro candidato in un documentario che racconta la realtà senza filtri della situazione sociale odierna negli Stati Uniti.
Ad oggi subiamo ancora le drammatiche conseguenze dei fatti riportati in questa pellicola: la forte e disagiante situazione politica americana sta avendo grosse ripercussioni in molte parti del mondo, ma quali sono stati i motivi ed i pensieri che hanno portato all’elezione di Donald J. Trump a presidente degli Stati Uniti? Cosa e chi hanno contribuito a rendere queste elezioni le più discusse ed incredibili presidenziali della storia? La risposta viene data in questo realistico film documentario.
The Disunited States of America offre un viaggio nelle menti dei cittadini americani sullo sfondo di una nazione sempre più controversa e tormentata da quella che probabilmente è la più grande instabilità politica degli ultimi quaranta anni.
Il documentario è andato in onda per la prima volta su Sky Atlantic HD il 19 Febbraio per il ciclo Il Racconto del Reale, è diretto da Luis Prieto e prodotto da Sky. Il documentario prende inizio a partire da dodici settimane prima delle elezioni che hanno decretato il nome del quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti d’America: la nazione si trova in un clima molto teso e la contesa tra repubblicani e democratici non è mai stata così intensa ed aspra, e il docufilm prende in esame le situazioni socio-economiche di diverse persone americane immerse nel proprio ambiente e caratterizzate dalla diversità di cultura, sesso e razza tipica degli stati americani.
Tra i protagonisti ci sono una giovane donna afro-americana single costretta ad un operazione all’utero per diventare sterile. Quest’ultima, visti quindi i problemi di salute e tramite confronti con diverse persone della sua realtà, espone le sue tesi riguardanti argomenti come la sanità, il mancato rispetto dell’afro-discendenza da parte dei confederali ed il razzismo nelle scuole. La donna vive in una città del Colorado, così come un altro protagonista del film: Stephen Bates, un giovane ragazzo di origine coreane e repubblicano che sostiene fortemente la campagna di Trump e scredita quella di Hillary.
A più riprese il documentario, in questo modo, mostra le due facce dello stesso stato tramite i due diversi personaggi che non vengono mai, tuttavia, caratterizzati in quanto persone vere e proprie, ma riportati come prototipi di americani medi, entrambi con le proprie ideologie ed entrambi immersi nelle proprie concezioni di “America Ideale”.
Spostandosi nel Nord Carolina, il documentario racconta di altri due uomini dallo spirito repubblicano e determinati ad avere un America “Libera” come promesso da Trump, entrambi caratterizzati da un razzismo latente. I due sono in disaccordo su un altro grande tema messo in discussione dalla presidenza Obama negli ultimi otto ani: il possesso e l’uso delle armi, argomento che è stato ripreso nel programma di governo del candidato repubblicano, il quale ha ribadito di non voler intaccare in nessun modo questo diritto. La questione riguardante le armi tocca molto da vicino la parte repubblicana degli Stati Uniti (sopratutto in un clima alimentato dall’odio e dal terrorismo) ed è un punto focale del documentario e, per l’appunto, per l’elettorato di Trump.
Ciò che sembra essere riportato inoltre all’interno del documentario è la mancanza di un confronto tra i cittadini stessi: tutti i personaggi infatti non si preoccupano di mettere in discussione le proprie idee con la parte opposta, quanto più di accreditare le proprie ragioni. Un mancato confronto che, con il passare dei mesi e con la poca promozione della campagna elettorale della Clinton (a tratti evidenziata dal lungometraggio), vede il suo epilogo nella inesorabile vittoria di Trump.
Alcune storie si spostano anche in Ohio e nello Utah per raccontare altre diverse realtà che trattano altri temi molto a cuore agli americani come la diversità culturale, il sessimo ed i tanti diritti non ancora riconosciuti alle donne, tutti esposti da più punti di vista.
Il film ha una gradevole colonna sonora ed i fatti narrati nella pellicola vengono alternati dai bellissimi paesaggi del Colorado e dalle degradanti desolazione del Nord Carolina per simboleggiare la convivenza di due americhe ideali che viaggiano sullo stesso binario, ma che sembrano esprimere due modelli di politica sempre più contrastanti. Analizzare e comprendere il documentario in tutte le sue forme può aiutare ad entrare meglio nella mentalità delle persone coinvolte in questo caso di cronaca politica che è stato influenzato anche dai media e dalla disinformazione generale.
In conclusione The Disunited States of America aiuta a riflettere sulla situazione raccontata al suo interno senza mai prendere una posizione netta e limitandosi a riportare la realtà dei fatti in una trama ascendente e coinvolgente che ha come conclusione un finale tanto ovvio quanto sconvolgente.