Articolo di Lenny Melziade
Adventure time, c’mon grab your friends, we’ll go to very distant lands, with Jake the Dog and Finn the human, the fun will never end, it’s Adventure Time.
Se avete canticchiato mentalmente – o spudoratamente a squarcia gola – questi versi, allora conoscete la serie animata Adventure Time. Se vi sembra solo una filastrocca per bambini, sedetevi e mettetevi comodi perché sto per portarvi brevemente nella magica Terra di Ooo.
Se invece vi state chiedendo, che conosciate o meno il cartone, perché Adventure Time abbia a che fare con Bossy, è presto detto: Adventure Time è stato spesso terreno fertile per femminismo, personaggi gender-fluid, parità, ed è spesso stato acclamato dalla critica come serie animata progressista e attenta a temi sociali.
Ma facciamo un breve riassunto.
Adventure Time è una serie TV animata che nasce dalla fervida immaginazione di Pendleton Ward, prodotta da Cartoon Network e mandata in onda a partire dal 2010. La serie è ambientata in un mondo immaginario chiamato Terra di Ooo. Nel corso dei vari episodi, capiamo che si tratta di un futuro distopico (termine da usare con le pinze, in questo caso) in cui ha avuto luogo una guerra nucleare, La grande guerra dei funghi, quando «le bombe caddero ma tornò la magia nel mondo» (cit. Pendleton Ward)

La guerra nucleare non è mai trattata direttamente, ma ne vediamo alcuni effetti (terre bruciate, alberi morti, resti di bombe e missili) e ne abbiamo alcuni flashback: Re Ghiaccio e Marceline, per esempio, sono tra i personaggi più vecchi e circa 996 anni prima si sono trovati nelle città distrutte e semi-deserte, post-olocausto nucleare.
Nella Terra di Ooo, incontriamo una lunga serie di personaggi. Il protagonista è Finn l’Umano, che assieme al fedele amico Jake il cane passa la giornata a improvvisarsi eroe aiutando i deboli e le principesse, combattendo contro il nemico-amico Re Ghiacco o il temutissimo Lich.
La serie animata ha uno stile artistico semplice e lineare, con colori pieni e tratti quasi infantili. La cosa che ci affascina e ci tiene incollati allo schermo sono le trame al limite del non-sense e i temi surreali. Nonostante questo però è facile ritrovare anche temi di una certa importanza sociale, motivo per cui vale la pena godersi quei venti minuti di puntata che scorrono tra risate e pensieri della serie: «cosa cavolo ho appena visto?»
Ecco quindi 10 motivi per cui dovremmo tutti guardare Adventure Time:
- Nessun Gender Role: In Adventure Time le ragazze sono trattate come persone, siano esse vampire, principesse o unicorn(e). I personaggi non hanno ruoli specifici in quanto uomini o donne, abbiamo solo persone…e biscotti, oche, mostri…
La quasi totalità dei personaggi femminili è composta da principesse, ma non pensate che siamo davanti al solito topos letterario della principessina da salvare, tutta pizzi e caramelline. È vero, spesso Jake e Finn si impegnano a salvarle, ma altrettante volte sono in grado di farlo da sole. Tante sono principesse che governano autonomamente il loro regno (Gommarosa, Principessa Colazione, Principessa Lampona), altre se lo conquistano sovvertendo il patriarcato e rifiutando un matrimonio combinato (All Hail Principessa Fiamma). Altre ancora sono principesse ‘Forzute’, ‘Dottoresse’, ‘Guerriere’ …
Uno degli episodi preferiti dal pubblico è quello in cui Re Ghiaccio scrive un romanzo di avventura, una sorta di fan fiction, e crea la versione gender bender di alcuni dei suoi amici e personaggi della serie: abbiamo quindi la versione femminile di Finn, Fionna, abbiamo Cake (una gattina, al posto di Jake), Marshall Lee al posto della vampira Marceline, Regina Ghiaccio etc. Ammetto che personalmente la puntata non mi abbia entusiasmato, così come non trovo avvincenti i fumetti del mondo ‘opposto’, tuttavia non stento a capire il motivo della loro fama. Finn è presentato come l’eroe della serie, seppur con qualche pecca, ed è un maschio. Vederne la controparte femminile, altrettanto eroica, forte e senza i soliti stereotipi femminili, è davvero ispirante. Fionna ci viene presentata come una vera avventuriera, con spada e coraggio, ma anche femminile all’occorenza e con un corpo – finalmente – realistico! Inoltre, ammette senza mezzi termini di preferire i suoi amici maschi e non provare nulla di sentimentale per loro. GRAZIE. Finalmente sdoganiamo l’idea che le ragazze abbiano solo amiche e gli amici maschi siano tutti interessati a quella-cosa-lì.I personaggi ‘canonici’ sulla destra, e le loro controparti gender bender sulla sinistra - Stereotipi di genere in briciole: in un mondo in cui le ragazze fanno fatica a intraprendere carriere nel campo scientifico ancora molto ‘maschile’, Adventure Time presenta uno dei personaggi principali che è una brillante scienziata. La Principessa Gommarosa governa Dolcilandia con mano ferma e decisa, si mostra femminile, sia nel vestiario che nei modi di porsi, ma è anche appassionata di scienze: con i suoi esperimenti ‘’frankensteiniani’’ ha dato vita a vari esseri senzienti, riesce a tenere in sicurezza il Regno di Fuoco grazie alla sua conoscenza ingegneristica e la sua intelligenza è spesso evidenziata. Inoltre è una discreta linguista e non ha paura di giudicare gli errori e l’ignoranza degli uomini che la circondano.
- Le ragazze non devono necessariamente avere una relazione: sì è vero, ci sono personaggi che hanno relazioni stabili (Jake e Iridella hanno una relazione adulta), Finn ha spesso varie cotte (soprattutto per Gommarosa e una relazione breve ma intensa con Principessa Fiamma), la Principessa dello Spazio Birtorzolo è spesso ossessionata dai ragazzi; ma gli autori ci propongono anche la giusta alternativa: non avere alcuna relazione. Gommarosa è troppo impegnata con i suoi esperimenti di chimica per avere un compagno. Marceline, dopo una disastrosa relazione è rimasta felicemente single. Essere indipendenti in Adventure Time è una scelta e non una condizione di svantaggio.
- Relazioni same-sex: in alcuni episodi Marceline e Gommarosa lasciano intendere di aver (avuto) una relazione che va oltre la semplice amicizia. Nonostante alcune controversie, Adventure Time ha lasciato il dubbio aperto. Sicuramente alcuni tratti sono stati ridotti da parte dell’emittente tv, ma sottintendendo che anche se così fosse, sarebbe una cosa naturale e del tutto normale.
- Il sessismo fa schifo: e soprattutto non è divertente. Marceline aveva un ragazzo sessista e fastidioso. Nella puntata Memory of a Memory, Ash le chiede poco educatamente di fargli un sandwich ma Marceline risponde a tono. Dopo vari maltrattamenti, lo scarica.
- No è no. Il consenso è molto importante in Adventure Time. Le avventure principali di Finn e Jake coinvolgono il salvataggio di varie principesse dal rapimento di Re Ghiaccio.
In Go With Me Finn chiede a Gommarosa di uscire, ma lei rifiuta con naturalezza perché ha di meglio da fare (c’è un’importantissima gara di fischi!). Pur di non restare solo, Finn chiede lo stesso a Marceline, che nega a sua volta. Per le due è importante dire no se non si sentono a proprio agio. - Personaggi Gender-fluid: BMO è uno dei miei personaggi preferiti. È naif, simpatica, gentile e appassionato. No, non ci sono errori di battitura, è semplicemente un personaggio che non ha gender definito. Si tratta di una specie di Game Boy animato che vive con Finn e Jake. Viene spesso chiamato ‘lui’, ‘lei’, ‘signorina’ e ‘signore’, vengono usati pronomi sia femminili che maschili. Il suo personaggio ci insegna che è importante accettare l’identità di ognuno: tutti trattano BMO normalmente e con rispetto.
BMO ha anche relazioni di vario tipo (anche con una bolla di sapone…) e potremmo azzardare che sia pansessuale, o quanto meno bisessuale. Anche in questo caso la questione non è nemmeno considerata come problematica. - Personaggi transgender: nell’episodio ‘’Principessa Biscotto’’, Jake e Finn scoprono che un personaggio con le fattezze di biscotto vuole essere chiamato Principessa e diventare una biscotta (passatemi il termine). Viene portata in un ospedale psichiatrico e sì, questo è sbagliato, ma Jake e Finn trovano la sua ‘transessualità’ perfettamente normale, tanto che Jake le prepara una corona. Trovo che in questo caso la puntata insegni che la transessualità è spesso considerata una malattia, ma andrebbe vista come un processo naturale, esattamente come fanno gli eroi della serie Finn e Jake, in cui spesso ci identifichiamo.
- Body positivity: ok se conoscete un minimo la serie capite da soli che parlare di body positivity in un mondo popolato da biscotti, dolci e cani elastici potrebbe avere poco senso. Invece c’è un personaggio specifico che veicola questo importante concetto. La Principessa dello Spazio Bitorzolo è…bitorzoluta. Assomiglia vagamente a una mora, tondeggiante e curvy. E soprattutto adora il suo corpo che a primo impatto sembra tutto fuorché snello. PSB però ha degli alti e bassi, in alcuni episodi non è affatto a suo agio con i suoi amati bitorzoli mentre in altri li usa come potente arma di seduzione. PSB rappresenta un po’ tutti noi, che amiamo e odiamo il nostro corpo.
Inoltre, essendo io cresciuta con i cartoni della Disney e Sailor Moon, trovarmi davanti le belle cosciotte floride di Fionna e il girovita di Fiamma mi ha davvero rincuorato. C’è persino una ragazza muscolosissima! - Paternità e parità: Jake e Iridella diventano genitori e Jake non ha mai nascosto i forti sentimenti e l’amore per i figli. Non si è mai tirato indietro nelle faccende domestiche, rinuncia ad alcune avventure per prendersi cura dei piccoli e si dedica alla cura dei piccoli assieme a Iridella. Anzi, gli stereotipi genitoriali sono ribaltati: Jake è protettivo mentre Iridella vorrebbe che i figli crescessero in maniera più indipendente.
Ci sono state però alcune sporadiche critiche. Se applichiamo il Bechdel test scopriamo che non tutte le puntate lo passano. Non mi sento però di considerare questa cosa come grave, considerati tutti gli altri spunti di cui abbiamo parlato. È vero che spesso non ci sono personaggi femminili che parlano tra loro di cose non tipicamente femminili, ma va anche detto che le puntate sono brevi e hanno una struttura abbastanza classica, con la presentazione del problema e le peripezie per risolverlo. In generale i personaggi

femminili sono tanti e interessanti anche se non sempre interagiscono tra loro. Ci sono state appunti circa alcuni personaggi femminili del tutto vacui e privi di spessore. Si tratta però di personaggi secondari, che appaiono molto rimeno rispetto a personaggi forti e positivi come Gommarosa, Marceline e soprattutto Principessa Fiamma.
Ho anche letto critiche che accusavano la serie di abilismo: a seguito di un incidente Finn perde un braccio e rimane per un periodo con un moncherino ornato da una margherita. Alcuni blogger han fatto notare che finché Gommarosa non gli regala un braccio bionico non è in grado di fare tutto quello che faceva prima (ma va, era uno spadaccino!) e non viene sempre considerato al pari degli altri.
Ma sinceramente ho trovato la critica più ridicola nello spesso citato whitewashing. Sì qualcuno ha davvero criticato la serie perché non ci sono personaggi di colore. Peccato che ce ne siano rosa, arancioni, blu e gialli e sono trattati parimenti. Senza contare che de facto, l’unico umano propriamente detto è Finn.
Trovo che, in generale, Adventure Time sia uno show interessante e che vale la pena di far vedere anche ai più giovani, per “iniziarli” a temi importanti, ma con leggerezza.
Insomma, Finntastico anche dal punto di vista Bossy!
Adventure Time è davvero molto bello! Vi consiglio anche Steven Universe, creato da Rebecca Sugar (che lavorò anche ad Adventure Time) e anche questo va in onda su Cartoon Network, che secondo me è davvero degno di nota sia perché è davvero bello, sia in chiave femminista!