Articolo di Parola di Quattrocchi
Recensire un fumetto non è semplice, non per me.
Vorrei iniziare dicendo che il fumetto è sempre stato un mezzo vincente per raccontare la storia e la società. Poi però ci ripenso. Forse è meglio iniziare ammettendo che il mio primo amore sono i libri e che se consiglio un fumetto vorrà pur dire qualcosa!
E allora facciamo così, parto con il dire che Mirka Andolfo è stata una piacevole scoperta. Per questo, e per quello che sto per raccontarvi, #leimeritaspazio.
Mirka Andolfo è nata nel 1989 ed è una quattrocchi, proprio come me. E come quando ero bambina, mi sento subito emozionata ad avere anche solo queste due cose in comune con un’artista del suo calibro.
Se poi ci mettiamo che collabora con The Walt Disney Company Italia dal 2011, allora è fatta.
Lei ha realizzato i miei sogni infantili, e questo mi piace. Nel 2016 ha pubblicato il primo volume della trilogia fantasy Contronatura con Panini Comics (nel 2017 è uscito il secondo volume), un’opera ricca di citazioni importanti che affronta temi molto attuali.
I personaggi di Contronatura sono animali antropomorfi e la protagonista è Leslie, una maialina che ama il sushi, la musica e lavora in un lounge bar. All’apparenza nulla di strano, ma sin dalle prime pagine veniamo immersi in un regime dittatoriale, nel quale essere nubili (o celibi) come Leslie non è visto di buon occhio.
In Contronatura, essere single corrisponde a un lusso che nessuno può veramente permettersi a causa delle tasse. E allo scoccare dei 25 anni è lo Stato stesso che si fa carico di trovare un compagno o una compagna ai cittadini.
Sposarsi per procreare, un obbligo sociale non così lontano dalla realtà contemporanea. Michela Andreozzi, conduttrice radiofonica e autrice, nel suo libro “Non me lo chiedete più” per esempio ha scritto che “dire di non volere figli oggi è un po’ come fare coming out”. Perché c’è ancora l’idea che, per sentirsi donne e realizzate, sia doveroso avere dei figli.
Invece Leslie, la nostra protagonista, non è nemmeno sicura di volersi innamorare, di voler stare con qualcuno. Ma non è solo questo che la rende “contro natura” nella società in cui vive: Leslie sogna anche un amore proibito, quello tra specie diverse.
Tra le pagine non manca la citazione del famoso caso dei coniugi Loving, che si sono trovati ad affrontare l’ideologia separatista dell’America degli anni 50/60. Lo trovo un interessante collegamento temporale, che porta in un’ambientazione contemporanea i problemi di un passato non molto lontano. Ed è qui che entrano in gioco gli aspetti narrativi che hanno caratterizzato i testi di George Orwell e Aldous Huxley, autori di romanzi distopici, che Mirka Andolfo unisce ai temi tipici del fantasy, genere letterario che non manca di parlare ai ragazz* in età adolescenziale.
Non credo sia un caso neppure la scelta di dare a Leslie l’aspetto di una maialina.
Da un lato esprime il timore del giudizio, di come le ragazze interessate alla sfera sessuale vengano giudicate sporche e sbagliate. Dall’altro offre l’opportunità di trattare il problema del body shaming, in quanto il corpo di Leslie non viene accettato dalla società. Leslie è un personaggio verso cui riusciamo a provare empatia e con cui condividiamo quella sensazione di sentirci “contro natura” senza avere fatto altro che essere noi stessi.
Insomma, si tratta di un fumetto di una certa complessità narrativa, molto coinvolgente, personale e diretto, reso perfino intrigante dall’alone di mistero che avvolge il passato di quel mondo e della stessa Leslie.
L’autrice, nei ringraziamenti, ha ammesso di avere avuto dell’incertezza all’inizio. Di non essersi sentita sicura di poter scrivere qualcosa di così serio.
Ci tenevo a rassicurarla, e a dirle che, oltre ad attendere con trepidazione il terzo capitolo della saga, non vedo l’ora di leggere altre storie di cui lei non si senta sicura.