Mark Twain diceva
Il classico è quel libro che tutti vorrebbero aver letto ma che nessuno ha voglia di leggere
Ci sono sufficienti motivi per capovolgere questa citazione a proposito di ‘Tess dei D’Urbervilles’ e stuzzicare la voglia di immergersi nella tormentata ed intensa lettura di questo romanzo in chi ancora non l’avesse fatto. Mai come in questi tempi recenti infatti le avventure – o più propriamente le disavventure – della giovane Tess hanno qualcosa da dirci.
Tess all’inizio del racconto ha 12 anni, è nata in una povera e numerosa famiglia di contadini inglesi, con un padre in cerca di ascesa sociale e soprattutto economica. E’ una ragazzina intelligente e buona, ama profondamente la sua famiglia nonostante non abbia ricevuto da essa molto appoggio e mette sempre l’interesse dei suoi cari prima del proprio. Ha un animo puro ed innocente, ma purtroppo è bellissima. Sì esatto, purtroppo.
Quello che è il suo più grande dono è anche la sua condanna a morte, letteralmente.
Tess è quel tipo di bellezza giovane ed incorrotta, candida e pura, quel genere di avvenenza quasi eterea che attira gli sguardi di molti uomini. Proprio uno di questi – Alec, un ricco cugino dal quale ella viene mandata dai genitori a reclamare una lontana parentela, ed un aiuto economico – dà avvio alle tragiche vicende della giovane: invece di accoglierla come sua parente, accetta di assumerla come dipendente nella sua tenuta di campagna e rapito dalla sua bellezza tenta ripetutamente di sedurla.
Inutili sono i tentativi della fanciulla di rifiutare le sgradite attenzioni, egli infatti approfittando di un momento di stanchezza e vulnerabilità della ragazza abusa di lei e poi l’abbandona nel bosco. Tess non solo perde così la purezza e l’innocenza, ma anche ogni speranza di un futuro. Sola ed incinta non può far altro che tornare dalla famiglia per dare alla luce l’infelice creatura frutto della violenza subita, che però morirà poco dopo la nascita.
A causa delle difficoltà economiche e dell’ostilità della comunità natale dovuta alla virtù perduta Tess decide di partire e trova lavoro in una fattoria lontana da casa, cercando con il duro ed umile lavoro di costruirsi un futuro in un luogo dove il racconto della sua triste storia non la preceda. Ma il passato non perdona. Non lei.
Non può lasciarsi alle spalle la dignità infangata e l’onore deturpato, in una società puritana e conservatrice che non fa sconti. Non c’è possibilità di redenzione per lei, nemmeno l’amore puro ed autentico nato con un giovane buono ed onesto può reggere quando ella rivela i fantasmi del suo trascorso.
Il torto subito diventa la sua colpa incancellabile, la sua macchia indelebile.
In seguito ai tristi avvenimenti di un matrimonio impossibile e del suo amore ferito e tradito, Tess si ritrova di nuovo sola ed è costretta a ripartire alla ricerca di un nuovo lavoro, questa volta in un ambiente molto più ostile. Prima di presentarsi ai nuovi padroni ella compie un gesto emblematico: indossa delle vesti povere e lise, nasconde i suoi bellissimi e lunghi capelli e si taglia le sopracciglia. E’ consapevole che la sua bellezza è causa di guai, l’ha messa in pericolo molte volte, quindi decide di deturparla. Senza esitazione, senza rimpianti.
Nonostante i sofferti tentativi di raddrizzare la sua sorte, la vicenda della fanciulla si concluderà amaramente. Ma mi fermo qui, niente spoiler! La storia di Tess merita di essere narrata dal suo illustre autore.
Cosa ci racconta Tess oggi?
Ci racconta la sua storia, fatta di sopraffazione e violenza, in cui a pagare e a soccombere è il più debole. LA più debole.
L’aspetto più emblematico di tutto ciò è però il motivo scatenante delle disavventure della nostra protagonista, ovvero il suo aspetto fisico. Se Thomas Hardy ha dato vita ad un personaggio fittizio – seppure verosimile – scrivendo questo eccellente romanzo, Tess purtroppo non è solo un personaggio di fantasia.
Tess è ogni donna vittima di molestie o violenze che si sente dire, o legge su un giornale “Se l’è cercata, guarda com’era vestita!”.
Tess è ogni donna costretta a celarsi dietro una maschera bianca perché il suo volto è stato trasfigurato.
Tess è ogni ragazza arrestata perché era uscita di casa in minigonna.
Tess è ogni donna che subisce abusi e “… Gli uomini non vanno provocati!”
Tess è ogni ragazza che viene strappata alla propria adolescenza per sposare un uomo ricco e potente che la desidera perché invaghito della sua bellezza, che la pretende, che nemmeno la compera ma la ruba.
Tess è tra noi.